Ambiente e Natura

Le “Aree Stanziali”. Il sotto-costa e il mare intorno all’isola

di Tonino Impagliazzo 

 

 

prosieguo di quanto trattato nell’articolo
Le aree marittime destinate alla pesca nelle acque di Ponza

 

Gli spazi del sotto-costa

La fascia di mare che lambisce il sotto-costa assolve a un ruolo fondamentale per la vita del mare e per la tutela di tantissime specie ittiche.

La tutela del sotto-costa è un dovere più che un obbligo per i cittadini delle isole, perché laddove una popolazione insulare decidesse di non custodire responsabilmente  gli habitat del proprio mare preservandone i prodotti con tutte le qualità organolettiche che li contraddistinguono, consentirebbe ad altri di definire questi luoghi con i relativi abitanti, carenti di sensibilità verso la protezione degli eco-sistemi e riluttanti verso le novità con riflessi turistici ed economici che possono derivare dall’essere considerati luoghi di eccellenza.

In questo “primordiale habitat del sotto-costa” si realizza il ciclo della vita del mare attraverso il deposito delle uova, la dischiusa di esse, la nascita e la crescita degli avannotti e lo sviluppo di ciascuna specie in autonomia.

Lo spazio del sotto-costa a parete, dotato di una vegetazione callosa e dura, è adatto a procurare nascondigli ai grappoli di uova, per ospitare al proprio interno il primo ciclo vitale, proteggerlo dagli assalti esterni e nutrirlo con tutto ciò che il mare offre.

Poco distante dal sotto-costa vive un’altra categoria di vegetali, conosciuta come Prateria di Posidonia che cresce su fondali misto-sabbiosi ad una profondità che va dai 5 ai 40 metri.

Detta vegetazione svolge la stessa funzione della vegetazione a parete, ospita specie ittiche leggermente più adulte, funge da barriera mimetica e consente alle diverse specie ittiche pregiate (aragoste, granceole, cernie, saraghi, dentici, scorfani, triglie ed altre) di deporre le uova sino allo sviluppo autonomo.
Detta vegetazione marina, irrorata dai raggi solari, separa l’Idrogeno dall’Ossigeno producendo un notevole incremento dell’Ossigeno, che disperdendosi nel mare circostante, favorisce il dischiudersi delle uova, l’avvio del primo ciclo vitale e la crescita degli avannotti.

Fatta questa premessa per descrivere il territorio, una pianificazione dello spazio marittimo come strumento politico intersettoriale che consenta alle autorità pubbliche e alle parti interessate di affrontare il tema applicando un approccio integrato, coordinato e transfrontaliero è indispensabile. Serve per sensibilizzare tutti, amministratori e privati, verso la promozione di pratiche che mirino da un lato allo sviluppo delle economie marittime costiere e dall’altro all’uso sostenibile delle risorse del mare e delle coste.

L’ assessora al Turismo della Regione Lazio Valentina Corrado, in sede di adozione del provvedimento sulle tipologie di utilizzo, ha ritenuto di porre in evidenza la promozione turistica delle isole del Lazio per un percorso di investimenti necessari ed opportuni con lo scopo di realizzare un turismo sostenibile inteso come rispetto dell’ambiente, recupero della cultura e della storia di questi luoghi, dei valori del mare e della terra che, in definitiva, vuol dire rispetto delle Comunità insulari.

 

Le aree di lavoro nel sotto-costa

Gli Spazi Marittimi utilizzati dai pescatori dell’isola, proprietari di piccole barche, da tempi lontani, sono quelli nelle vicinanze della costa. L’attività della pesca si estrinseca in funzione dei periodi stagionali, delle specie ittiche presenti, dei ridossi, della profondità dei fondali, dei pascoli vegetali e delle Praterie di Posidonia che vi dimorano.

L’ attività di lavoro a Ponza si esercita in prevalenza, nelle seguenti aree marittime:

PalmarolaSecca di Tramontana (direzione verso Anzio) e Secca di Mezzogiorno (direzione verso la Sardegna) ove sono presenti aragoste, granceole, astici, misto pregiato, etc.

Ponza – Scogli fuori la Guardia (fondali con scogli, mista sabbia e pascolo vegetale) ove sono presenti aragoste, granceole, astici, misto pregiato e Scoglio la Botte – Area per la pesca della pezzogna ponzese; secca fuori la Botte  (3/4 miglia lontano dalla Botte ove si trovano aragoste, granceole, misto pregiato, musdee, etc.

Zannone – Scogli fuori Zannone – Secca Chiana (verso Terracina) ove dimorano aragoste, granceole, misto pregiato, cernie, etc.

Gavi (isolotto tra Ponza e Zannone); Le Formiche; Monte Guardia; Frontone sono località dell’isola per la pesca degli zerri e i calamari.

La varietà delle specie ittiche presenti nel mare di Ponza rappresentano per questo luogo un giacimento di straordinaria ricchezza da utilizzare come lavoro del mare (di pertinenza della comunità insulare), come proposta turistica efficace e convincente perché associa i sapori del mare ai profumi della terra, elementi caratterizzanti che qualificano il luogo rendendolo ideale per una vacanza unica, gradevole e ambita.

Gli habitat esistenti sui fondali del sotto-costa dell’Arcipelago Ponziano hanno consentito alle diverse specie ittiche di poter sostare, riprodursi, crescere e dare nuova vita a molte specie ittiche pregiate, che caratterizzano la varietà e la ricchezza dei sapori di questa terra, gradite e richieste dai numerosi ospiti che nel periodo estivo sostano in questo luogo magico, ricco di autentici sapori e di gusti eccellenti

L’intreccio di numerose storie di terra e di mare, la scoperta di nuovi lidi, le lunghe assenze dall’isola per esigenze di lavoro, le tante migrazioni verso la Sardegna, verso la Francia e verso le Americhe hanno arricchito questo territorio di professionalità marittima, di scuole di cucina, di lavori diversi e soprattutto di amore verso la propria terra di origine mai dimenticato.

La Tutela del sotto-costa

Una pianificazione che abbia come obiettivo quello di tutelare il territorio ed esaltarne le caratteristiche non può non tener conto della gestione degli scarichi delle acque reflue. La relativa depurazione non sempre corrisponde alle prescrizioni stabilite dall’Ente comunale. Andranno rivisti il posizionamento dei diffusori da non collocare mai nelle vicinanze delle coste e il sistema di controllo, con analisi mirate, della natura degli scarichi.

Degli scarichi regolarmente autorizzati degli uffici pubblici e privati, quelli delle attività commerciali in genere, dei negozi e delle attività della Ristorazione, ubicati tutti nelle vicinanze dell’area portuale sarà opportuno avere le piantine di allaccio.

Un controllo mirato deve interessare i battelli turistici che entrano e sostano negli “Spazi Portuali e nelle Aree limitrofe del sotto-costa”, per conoscere i quantitativi di acqua potabile che ciascuno di loro ha in dotazione ed il sistema di depurazione che ciascun natante adotta prima che il refluo sia immesso in mare.

In sintesi le attività e gli interventi, sia pubblici che privati, dovranno andare tutti nella stessa direzione affinché possa realizzarsi, attraverso il rispetto dell’ambiente, il miglioramento delle condizioni di vita della comunità isolana e di chi onora questa comunità facendole visita

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