Musica

Una canzone per la domenica (180). Fenomeno BTS

di Luciana Figini

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Erano i primi anni duemila quando, per la prima volta, sentii parlare del “KPOP” (Korean Pop – Pop Coreano).
Chi me ne aveva parlato era una mia studentessa del liceo linguistico, che andava pazza per la cultura asiatica e particolarmente per il mondo coreano.
Ricordo che mi prestò un CD di un gruppo pop coreano da ascoltare.

Sono sempre stata molto curiosa riguardo il mondo della musica e spesso i miei studenti mi informavano riguardo nuove tendenze musicali, nuovi gruppi musicali o nuovi cantanti.
Del resto, nella mia lunga carriera di docente di inglese, ho spesso utilizzato film, documentari e video musicali in inglese per approfondire delle tematiche trattate durante le lezioni o semplicemente per risvegliare l’interesse dei ragazzi e per migliorare la loro competenza linguistica.

Quella volta però ricordo che il pop coreano non mi aveva molto convinto, anche se mi ero messa d’impegno ad ascoltare quelle canzoni e a leggerne la traduzione in inglese.

Molti anni dopo, era ormai il 2018 stavo cercando dei video “motivazionali” in inglese da proporre ai miei studenti.
In rete ci sono molti di questi video nei quali persone famose o comunque note al pubblico giovanile trattano di problemi riguardanti la vita di tutti i giorni e danno dei consigli su come superare i momenti negativi o su come trovare la fiducia in se stessi.
Scorrendo questi video trovai un discorso fatto dal leader dei BTS, band KPOP, all’ONU.
Incuriosita lo guardai e poi, entusiasta, lo proposi con molto successo ai miei studenti.
Ve lo propongo qui con i sottotitoli in italiano:

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Questo discorso mi commosse e mi fece capire quanto noi adulti siamo spesso vittime di pregiudizi riguardo il mondo della musica e riguardo i giovani: un ragazzo che aveva più o meno l’età di mia figlia parlava di accettazione, di seguire le proprie passioni, di amare se stessi, di trovare la propria voce nella vita.

Fu allora che, anche grazie ai consigli di mia figlia, cominciai a seguire con curiosità questo gruppo musicale, che cantava in coreano e che aveva un leader così carismatico.
Un leader che aveva imparato a parlare perfettamente l’inglese anche attraverso la serie televisiva “Friends”.

Oggi i BTS sono i re della musica pop. Questi sette ragazzi sudcoreani, supportati dai loro fans, chiamati ARMY, hanno sfondato i confini del proprio paese e sono entrati di diritto nell’Olimpo delle star mondiali, pur cantando prevalentemente in coreano.
I loro pezzi in inglese “Dynamite” e “Butter” sono diventati successi mondiali.

Inizialmente erano un gruppo rap, poi col tempo hanno cominciato a spaziare nel pop e nell’R&B,
ma non hanno perso le loro origini rap.
Tre dei componenti, RM, Jhope e Suga danno tuttora il loro contributo di rappers al gruppo (sono chiamati “Rap Line”), mentre Jim, Jimin, Jungkook e V sono i vocalists.
Oltre alla musica, il talento nella danza moderna è un altro elemento molto importante: i BTS sono dei ballerini formidabili e mettono in scena degli spettacoli di danza incredibili.
Un aspetto controverso riguardo a questi ragazzi è la cura maniacale dell’estetica.
I BTS si truccano, cambiano spesso il colore dei capelli, si mettono anelli e orecchini e fanno sempre attenzione alla loro estetica, proponendo così un modello di mascolinità completamente diverso dal solito.
Questo, unito alla loro propensione ad esprimere sempre le loro emozioni (li vediamo spesso commossi o in lacrime) ha attirato su di loro le ire degli haters on line e molte stupide critiche da parte di tanti adulti.

Loro non hanno cambiato per questo il loro atteggiamento o il loro modo di fare: seguendo le parole del loro leader: “Speak yourself!” (“Trovate la vostra voce”) hanno tirato dritto e hanno vinto tutto quello che si poteva vincere, compresi gli American Music Awards del 2021 come artisti dell’anno e come migliore band.
Ed i loro fans, in prevalenza ragazze, ma anche ragazzi e persone di tutte le età, li hanno ricompensati con il loro appoggio incondizionato in tutto il mondo.

Questi ragazzi potrebbero rappresentare un esempio contro la mascolinità tossica e contro il razzismo verso gli asiatici che dilaga in alcune parti del mondo (soprattutto negli States).

Ho avuto qualche difficoltà a trovare dei video musicali dei BTS da proporvi perché… mi piacciono tutti! Allora ho operato una scelta semplice: ve ne propongo due che possono farvi capire cosa sono i BTS dal punto di vista musicale e dello spettacolo.
Il primo è “Dionysus”: qui si può notare il loro talento come ballerini, la loro estetica, la loro capacità vocale e l’amore per la spettacolarizzazione, tipica di tanti loro concerti e video.
C’è anche una parte rap che rappresenta l’altra anima del gruppo, sempre presente.

 

Di seguito il loro ultimo successo “Butter”, un pezzo pop in inglese molto orecchiabile e piacevole, con il quale hanno sfondato in tutto il mondo. Qui è l’elemento giocoso quello che più risalta, il loro amore per l’estetica e per il look anche stravagante.
Che dire? Io, amante dei Pink Floyd e dei Led Zeppelin, mi sono innamorata della loro leggerezza, del loro talento e del coraggio di mostrarsi truccati e agghindati (puristi del rock ricordatevi di David Bowie, dei Cure e di molti altri artisti che amavano truccarsi!).
Il loro messaggio è semplice e diretto e milioni di teenagers in tutto il mondo lo hanno accolto e capito. Vorrà pur dire qualcosa, no?
Prima di criticare, come molti della nostra generazione sanno fare, andate a cercarvi la loro storia ed i loro video: potreste avere la possibilità di cambiare idea…

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