Ambiente e Natura

Ancora sul tema vax-no vax

proposto dalla Redazione

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Non affrontiamo spesso sul sito il problema dei no vax, e della sua visibilità sui media. Occasionalmente riportiamo qualche contributo tra quelli che ci sembrano più centrati. E’ il caso di questo articolo di Marco Lodoli, insegnante e scrittore, che racconta il suo punto di vista, “dalla sala professori”.

Visti in tv e visti, in tutt’altro modo, dalla sala insegnanti
di Marco Lodoli da Il Foglio del 19 genn. 2022

Il prof no vax che eccita gli animi e lo scienziato in fondo un po’ noioso

Il lunedì, quando si rientra a scuola, in sala prof è naturale scambiarsi qualche battuta volante su quello che è successo, il campionato di calcio, un film che qualcuno ha visto, un ristorante che vale la pena consigliare: ma naturalmente l’argomento dominante è sempre lui, il morbone che ci rende la vita difficile. I casi aumentano, com’era previsto, alcune classi sono semideserte perché parecchi studenti sono in quarantena e anche perché tanti preferiscono restare a casa in attesa di tempi migliori. Stavolta c’è anche da commentare il caso del professor Tutino, storia e filosofia, largamente intervistato dai giornali e dalle televisioni per le sue posizioni no vax e no green pass. In rete ha stuoli di ammiratori, i commenti sono quasi tutti a suo favore, perché appare come una persona ragionevole, garbata, colta, che vuole difendere i suoi diritti e i diritti di ogni italiano. Ha anche iniziato uno sciopero della fame che gli consente di evitare il vaccino, poiché i medici hanno certificato la sua attuale debolezza fisica. Però nella nostra sala professori l’insegnante dissidente non incontra alcuna simpatia. “Io mi domando – dice il prof di educazione fisica – ma se mi si rompe lo scaldabagno o un tubo della doccia, da chi vado, a chi chiedo un intervento? Al prof di filosofia o all’idraulico? E se mi salta una capsula del molare, da chi vado? Dal dentista o da uno che ha letto bene Aristotele? E allora non capisco perché riguardo ai vaccini dovrei stare a sentire uno che non ne sa niente, gentile, simpatico, ma zappa totale sull’argomento…”. E una prof di sostegno aggiunge: “Ma non è una persona adorabile anche il nostro premio Nobel Parisi? Uno che da quarant’anni e più frequenta l’ambiente scientifico? E Parisi, come tanti altri premi Nobel, si è fatto serenamente la prima, la seconda e la terza dose del vaccino e ha invitato tutti a fare altrettanto… e allora di chi dobbiamo fidarci, di Parisi o di Tutino? La gente è strana, vuole per forza immaginare che ci sia un complotto, che tutti quei ricercatori che hanno lavorato per i vaccini siano al servizio di un’entità diabolica, impegnata nella distruzione del genere umano”.

A me, a proposito di riferimenti filosofici, torna in mente la celebre frase di Kant, formulata nella Critica della ragion pratica: “Agisci in modo che la massima della tua volontà possa valere sempre come principio di una legislazione universale”: cioè che ogni nostra azione possa essere valida per tutti, che possa avere un valore assoluto e non solo privato, che possa essere un vantaggio per tutta la comunità umana.

Il professor Tutino vorrebbe che, come ha fatto lui, tutti quanti ci liberassimo dal giogo dei vaccini, che la sua scelta fosse la regola implicita che porta al rifiuto netto di ogni possibile prevenzione medica. Nessun vaccinato, tutti allegramente malati e forse morti. Ho letto che ancora nel 1980 crepavano in Africa per il morbillo quasi tre milioni di persone. La diffusione massiccia del vaccino ha ridotto il numero delle vittime a meno di centomila all’anno. E quando venne scoperto il vaccino contro la poliomielite, negli Stati Uniti i movimenti di protesta, fomentati da fanatici che predicavano il totale dominio sul proprio corpo, furono talmente forti che il governo dovette chiedere a Elvis Presley di andare in televisione per invitare tutti a vaccinare i loro bambini. Grazie alla scienza, al lavoro nei laboratori di quegli oscuri biologi che persone come Tutino e i cari amici di Casa Pound immaginano al servizio delle multinazionali farmaceutiche, l’aspettativa di vita è passata in meno di un secolo da sessantacinque a ottantacinque anni. Insomma, Kant direbbe al prof di filosofia: attento a quello che dici e che fai, perché potresti avere sulla coscienza qualche migliaio di morti, persone che hai convinto con le tue belle e gentili parole.

Mi fa un po’ ridere anche l’idea della dittatura sanitaria: a me la scuola ha chiesto di mostrare il green pass il primo giorno, un’operazione durata meno di dieci secondi, e poi nessuno ha preteso più niente. Però ormai abbiamo capito come funzionano le trasmissioni televisive: c’è bisogno di contrasti, polemiche, litigi, altrimenti la gente gira canale. E allora va bene anche che chi non sa niente si opponga fermamente a chi sa tanto. Il professor Tutino e il Nobel Parisi valgono lo stesso, anzi, forse funziona meglio Tutino, perché il ribelle eccita sempre, mentre il grande scienziato in fondo è solo un uomo un po’ noioso.

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    20 Gennaio 2022 at 15:01

    Tutino dice: “Ci hanno costretto a scegliere tra la fame e il vaccino”.

    Dice: “Io sono stato ammalato di covid, mi sono salvato perché mi sono autoimmunizzato; un tampone un giorno sì e l’altro pure per essere sicuramente non contagioso: che devo fare di più per condividere con i miei allievi il mio sapere?”

    Caro Tutino, devi fare come il professore di educazione fisica che se ha una perdita di acqua chiama l’idraulico e se ha un mal di denti va dal dentista.

    Caro Tutino, devi rinunciare a pensare, a porti delle domande e a fare dei ragionamenti: in altre parole devi rinunciare ad essere quello che sei, un uomo pensante.

    Devi fidarti, caro Tutino. Fidarti di chi dice che il green pass ci renderà liberi e ci permetterà di stare in ambienti liberi dal covid. Caro Tutino, smettila di fare lo sciopero della fame, inoculati il siero miracoloso, che anche se non ti immunizza del tutto almeno non ti farà ammalare in modo grave.

    Ma che ti costa, caro Tutino: prenotati per il siero e prenditi il green pass; smettila di parlare di dittatura, di diritti soppressi, di Costituzione sospesa. Entra caro Tutino tra la maggioranza di uomini e donne che vogliono vivere secondo le regole imposte da questa quarta rivoluzione industriale.
    Caro Tutino, tu sei un filosofo e storico per cui saprai che sono i vincitori che impongono le regole. I vincitori sono i liberisti, quel manipolo di persone che hanno un potere infinito di produrre e imporre progetti politici, sociali, economici, e sanitari.

    Tutino, tu sapendo tutto questo vuoi continuare a resistere? Tu insieme ad una minoranza di uomini volete continuare a fare la vostra guerra di trincea?

    Caro Tutino, se malgrado tutto questo vuoi continuare la tua lotta per la verità, non posso che ammirarti. Quello che stai facendo merita tutto la mia ammirazione. Spero che tu possa tornare, se non da vincitore almeno da uomo libero ad insegnare tra i tuoi allievi che hanno, più che mai bisogno di filosofi e non di idraulici.

  2. silverio lamonica1

    20 Gennaio 2022 at 16:49

    Un amico, fino a qualche tempo fa, mi tempestava di messaggi e video “pro no vax”. A metà novembre dello scorso anno, proprio quando avevo appena ricevuto la terza dose del vaccino, mi mandò il seguente messaggio che recitava più o meno così: “Proprio in corrispondenza della inoculazione del vaccino Pfizer, molti pazienti hanno riscontrato un “effetto calamita” poggiandovi oggetti di ferro. E’ evidente che sono stati inoculati dei microcip!”. Io mi ero vaccinato proprio con Pfizer. Presi un coltello e lo passai sulla parte: nessun effetto. Ovviamente lo feci per celia davanti a mia figlia, laureata in farmacia, che mi guardava incredula e a cui spiegai il tutto. Logicamente l’effetto calamita non ci fu. “Papà, ma tiene proprio ‘a capa fresca!” proruppe lei. Da qualche tempo quell’amico – vista la mia ferma convinzione sui vaccini – non mi manda più messaggi, nemmeno di altro genere e ciò mi dispiace.
    Ciò è solo per illustrare l’inspiegabile prevenzione dei no vax.
    Conclusione: VACCINIAMOCI!

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