Storia

La Napoli di Miguel Cervantes

di Fabio Lambertucci

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In relazione all’articolo di Giuseppe Mazzella di Rurillo Questa città è Napoli l’illustre, vorrei riportare questa mia nota storica, pubblicata su “Focus Storia” n° 145 del novembre 2018, sulla vita a Napoli di Miguel de Cervantes.


Nella Napoli del Cinque-Seicento tra i soldati spagnoli che alloggiavano nei cosiddetti “Quartieri Spagnoli” (1) vi fu anche il celeberrimo scrittore e poeta Miguel Cervantes Saavedra (1547-1616), autore del “Don Quixote de la Mancha”.
Dopo aver combattuto sulla galea “Marquesa” nella battaglia navale di Lepanto il 7 ottobre 1571 ed essere stato ferito da una archibugiata turca al petto e alla mano sinistra, Cervantes soggiornò molte volte a Napoli da dove partiva per partecipare alle spedizioni militari navali spagnole contro i pirati barbareschi in Tunisia e turchi in Grecia.
A Napoli ebbe una relazione con una donna dalla quale nacque il suo unico figlio maschio, Promontorio, e nel 1614, nell’ottavo capitolo del poema “Viaje del Parnaso”, dedicò alla città campana la poesia in terzine incatenate “Alla bella Partenope” (si può leggere nel pezzo di G. Mazzella di Rurillo e nella foto della targa apposta in via Cervantes nel quartiere San Giuseppe).

Che «Napoli, crogiolo del mondo, era il paradiso: buone osterie, migliori taverne, donne provocanti e tutto quello, insomma, che poteva alleggerire un soldato del suo denaro», lo ha evocato ai giorni nostri anche il famoso scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte (2) nei suoi romanzi storici della fortunatissima saga del capitano Diego Alatriste: “Corsari di Levante” (2006) e “Il ponte degli assassini” (2011), quando all’inizio della storia, ambientata nel 1627, il protagonista e il suo giovane protetto e compagno d’armi Inigo Balboa Aguirre ne godono delizie e piaceri, ritemprando la salute e lo spirito prima di partire per nuove e pericolose missioni al servizio del re di Spagna Filippo IV.

Corsari di Levante di Arturo Pérez-Reverte (2009); Marco Tropea Editore

Arturo Pérez-Reverte. Il ponte degli assassini Marco Tropea Editore, 2012

 

Note

(1) –  I Quartieri Spagnoli – L’area urbana nota come “quartieri” (nel senso militare del termine) – e caratterizzata, dal punto di vista urbanistico, da una struttura reticolare che scende dalle alture dominate da Castel Sant’Elmo, con la tipica vocazione di alloggi destinati ad ospitare la sua guardia— sorge intorno al XVI secolo, ad opera dell’architetto senese Giovanni Benincasa e del napoletano Ferdinando Manlio, per volontà dell’allora viceré Pedro de Toledo, al fine di acquartierare le guarnigioni militari spagnole destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per i soldati che passavano da Napoli in direzione di altri luoghi di conflitto e, allo stesso tempo, in qualità di edilizia popolare atta a dare alloggio ai numerosi abitanti locali che, in quegli anni, dalle campagne circostanti si erano stabiliti nella capitale del regno.
I cosiddetti Quartieri Spagnoli si trovano ora nel centro storico della città di Napoli, e riguardano quella parte del contesto urbanistico cittadino comprendente, principalmente, il quartiere di Montecalvario, con porzioni minori dei quartieri di San Ferdinando e Avvocata (fonte: da Wikipedia, ibidem).

La foto superiore è annessa al lavoro di Lambertucci; quella inferiore (a cura della redazione), dall’opera di Bastiaen Stopendaal

Napoli 1663 – La città raccontata da Bastiaen Stopendaal
Un vero capolavoro grafico. Un giorno qualsiasi di quel lontano 1653 quando l’olandese Bastiaen Stopendaal giunto a Napoli su incarico della corte per progetti urbani, volle imprimere su carta quella che era la Capitale culturale dell’intera Europa. Ritrae i volumi degli edifici, delle torri, dei campanili con un’ombreggiatura mattutina. Cerca di disegnare particolari della vita quotidiana e così facendo, ci descrive in uno stupendo quadro quella città dalle straordinarie geometrie. Un documento che conserva la storia stessa della città. Elaborata intorno al 1653, venne pubblicata solo dieci anno dopo, in quanto conteneva importanti elementi strategici militari del litorale che lo stesso re Filippo III volle tenere secretati (da: Vesuvioweb · Ottobre 30, 2015).

(2)Arturo Pérez Reverte. Conosciamo bene lo scrittore Perez Réverte, anche grazie alla “nostra” Lorenza Del Tosto che lo traduce quando viene in Italia a presentare i suoi libri, editi dalla Marco Tropea Editore.
Di Arturo Pérez-Reverte, navigatore e scrittore di tanti romanzi abbiamo pubblicato diversi scritti sul sito: [leggi qui e/o digita il nome nel riquadro ‘Cerca nel sito’ – NdR].
Anche la saga del capitano Diego Alatriste, impersonato nella trasposizione cinematografica da Viggo Mortensen è una conoscenza mutuata da Lorenza che l’ha tradotto alla  presentazione italiana del film.

Il destino di un guerriero (Alatriste) è un film del 2006 scritto e diretto da Agustín Díaz Yanes, ed interpretato da Viggo Mortensen

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