Antropologia

L’angolo di Lianella/17. Il Giubileo

di Amelia Ciarnella

 

 

Mio cognato, colonnello dell’aeronautica e primo trasvolatore atlantico insieme a Italo Balbo e pochi altri, era nato a Sutri, ma viveva a Roma dove è morto a 92 anni. Spesso rievocava storie antiche del suo paese, che raccontava con estrema bravura e risultavano sempre molto divertenti. Una di queste è la seguente, che scriverò come la ricordo.

I maldicenti di Sutri dicevano che il primo Giubileo venne fuori dalla strabiliante idea di un grande prelato che vedendo completamente vuote le casse dello Stato Pontificio si strizzò il cervello per farsi venire qualche buona idea al fine di farle riempire di nuovo. E pensa e ripensa alla fine riuscì a imbroccare quella giusta che servì a rimpinzare di soldi tutte le casse papali.

Naturalmente tutti i preti informati dal Papa, da sopra il pulpito, non facevano altro che parlare del Giubileo e dei suoi santi benefici, invogliando i parrocchiani a farlo subito, poiché con la salvezza dell’anima, purificata da ogni peccato, si evitava l’inferno e ogni buon cristiano si preparò a farlo.

Anche gli abitanti di Sutri si prepararono per fare devotamente il Giubileo, ma a quei tempi si andava soltanto a piedi e ci voleva qualche giorno prima di raggiungere Roma. Oltretutto, per non correre il rischio di essere assaliti dai banditi, si era costretti a percorrere una sola strada considerata la più sicura. Pertanto tutte le prostitute della zona di Sutri, che di idee creative ne avevano più di quelle del prelato che aveva inventato il Giubileo, prevedendo un enorme afflusso di pellegrini, avevano pensato bene di piazzarsi sulla stessa strada, ma poco prima di entrare a Roma, cosicché tutti i pellegrini di sesso maschile avrebbero incontrato prima loro e poi San Pietro. E così fu.

Si racconta che gli uomini che transitavano su quella strada, arrivati alle porte di Roma, sia per riposarsi dai molti chilometri percorsi, che per togliersi la curiosità di sapere cosa ci facessero tutte quelle prostitute accampate poco prima di entrare a Roma, facevano la fila e regolarmente finivano sotto le tende dove le brave ed esperte donne oltre ai soldi gli toglievano anche le mutande. E quei poveracci arrivavano a San Pietro senza un centesimo in tasca.

Dopo alcuni giorni, il prelato che aveva inventato il Giubileo, accortosi che le offerte erano scarsissime e le casse del Vaticano continuavano a rimanere quasi vuote, indagò per capire quale fosse l’impedimento. Lo scoprì subito, accertando che tutti i pellegrini maschi facevano una breve sosta dalle prostitute, dove spendevano tutto ciò che avevano a disposizione, per cui arrivavano a San Pietro facendo mea culpa per la propria debolezza, ma chiedendo lo stesso la benedizione, pur senza offrire quasi nessun obolo. Cosa che non stava per niente bene al suddetto prelato che, dopo pochissimo tempo, le fece arrestare tutte. Così, sparite tende e prostitute, non ci fu più nessun altro “impedimento” e le casse dello Stato si riempirono di soldi a dismisura, tanto che non seppero più dove metterli!

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