Zoologia

Il ‘parchiderma’, i daini e Zannone

di Luigi Maria Dies

.

Il riferimento è al comunicato del Parco Nazionale del Circeo pubblicato sul sito
sul nuovo bando gestionale per i daini

Chiedo scusa e permesso. Voglio entrare con molta cautela in questo mondo per me sconosciuto del Parco e della sua gestione. Mai messo il naso in questo argomento. Colpevole ignoranza.
Ho già letto tre volte. Alla ulteriore lettura mi soffermo, rallento procedendo con molta lentezza mettendo tutta l’attenzione possibile su ogni frase e paragrafo.
Al quarto e quinto rigo della prima frase leggo: «…traslocazione dei capi sterilizzati in recinti a scopo ornamentale…».
Non capisco nulla di daini ma conosco l’italiano. Come si può associare al sostantivo “daino” l’aggettivo “ornamentale” da parte di un parco a indirizzo “naturalistico”? O, forse, quando sono sterilizzati non sono più daini, ma diventano ciondoli? Qui, o c’è un errore di italiano o c’è un errore di cultura. Ma proseguo.
Incappo a seguire in un perfetto periodo in “burocratese”.
Determinazione 249, pubblicata, data 29/.. /.. , albo pretorio online, sito istituzionale (www.parco……. ecc. ecc.). E qua non c’è spazio per errori. Le norme servono, devono essere precise, molto dettagliate, scritte e poste bene in evidenza .
Procediamo…
Il Bando è nuovo e diverso dal precedente. Prevede che sia il Parco a sostenere le spese di trasporto e sterilizzazione dei capi, così chi opta per “l’adozione” “è incentivato”.
Ma incentivato a che? Possibile che un soggetto che si può permettere di decorare un suo luogo privato, un particolarissimo e sui generis albero di Natale, con tanti daini “ornamentali” , certamente in una tenuta che non è sicuramente un cortile, non si può permettere di spendere qualche centinaio di euro per farsi carico della sterilizzazione?
Credo che il mondo sia pieno di veterinari. Perché farne “faticare” uno solo? Insomma, un servizio completo… gli diamo le lucine per l’albero e gli paghiamo anche la corrente elettrica? Totale sgravio delle spese per almeno 50.000 euro a totale carico dell’Ente Parco (…che chissà dove li prende). Comunque sottratti alla gestione e regalati a chi non ne ha sicuramente bisogno, dal momento che si può permettere uno zoo privato.

Cambiano anche le caratteristiche delle recinzioni idonee, sempre «come specificato dalla nota dell’ISPRA». Ma qui c’è una lacuna da colmare. Ci devono dire dove buttare la vecchie reti di recinzione (i daini si sono allenati e ora saltano più in alto) e anche dove in particolare, da chi, si acquisteranno quelle nuove. Chissà che non ci sia qualche indicazione in qualche nota sparsa.
Comunque, si possono anche togliere 200/300 daini dal Parco e farli “adottare” – al riguardo nutro, scusatemi, molti dubbi – ma ne avremo a breve altrettanti da piazzare se l’ambiente e l’habitat lo consentono, come già è accaduto e accade.
Comunque a volte mi viene di pensare che ad alcuni soggetti sarebbe opportuno “sterilizzare” il cervello vista l’amenità di ciò che sono capaci di partorire.

Questo Ente è lo stesso che non riesce più a sbarcare a Zannone (ci andavano a remi i guardiani) a ripulirla dai rifiuti (quali e di chi? …non saranno le vecchie reti delle recinzioni dei daini?). Sicuramente rifiuti dei suoi forestali, visto che praticamente Zannone sta scomparendo come meta turistica negli itinerari estivi.
E il patrimonio dell’isola? Come è stato tutelato? Abbandonato da mezzo secolo, cosa ne sarà rimasto?
Ma devo rimanere al Comunicato sui daini. Daini in eccesso. Se si moltiplicano così rapidamente vuol dire che già non c’è equilibrio in questo ambiente che si vorrebbe far credere completamente gestito dalla natura. Oppure chi studia non ha capito niente di equilibrio. Studiare 117 daini. Morti ammazzati per vedere se stavano bene. Prima sì! Dopo, non so! Quelli da adottare non li danno in adozione a chicchessia. Qualcuno potrebbe essere tentato di accaparrarseli per farne delle salsicce. Ma nessuno si accorge che già esibiti in questo modo innaturale, “ornamentale”, altro non sono che salsicce su un albero di Natale.
Ma perché, invece di inventarsi come fare per trasformare in “natura naturale” la natura semplice, non pagano i debiti che hanno col Comune di Ponza che dal canto suo mi sembra che nel frattempo dorma sonni profondi?

Chi rappresenta Ponza in questo rapporto che, dai Casati in poi – e a cominciare proprio con i Casati -, ha visto Zannone incanalarsi su un percorso paragonabile a quello del monastero presente sull’isola (sempre più fatiscente, irreversibilmente in rovina) e che presto nessuno ricorderà più?
Credo che resterò nella mia ignoranza. Non mi sogno neppure di farmi illuminare – o prendere in giro – da chi è più al buio di me ma solo perché ha messo la testa sotto la sabbia. Costui, che non so chi sia, pur ricoprendo il ruolo di chi dovrebbe difendere gli interessi di tutti gli isolani, non so se per scelta, per convenienza o per incapacità, sembra sottrarsi al dovere di modulare i suoi interventi verso l’Ente in modo far valere i diritti di Ponza.

Ma siamo in Italia! E comunque non è così solo l’Italia. I carrozzoni sono come il fronte di una colata di lava. Passano e asfaltano tutto. Tocca solo fuggirne il più lontano possibile, se non li sai cavalcare. Poi restano vittime della loro stessa paralisi da pachiderma. Il mostro si pietrifica e non fa più paura. Andremo baldanzosi a ballare sul suo cadavere e a sputargli sopra, “dopo”.
“Sic transit gloria mundi”, è la Storia.
Aspetteremo tuttavia, guardinghi come siamo per natura, la prossima colata da cui fuggire nuovamente, ingloriosamente, colpevolmente o incolpevolmente (questione di punti di vista), vittime dell’ignoranza che il sistema si sforza e si compiace di far prosperare e dalla quale non ha da temere attacchi bellicosi che possano avere una qualunque consistenza.

2 Comments

2 Comments

  1. La Redazione

    6 Gennaio 2022 at 08:45

    Sempre sul difficile rapporto del cittadino con le Istituzioni, Luigi Dies invia stamane questa notizia ripresa (in link) dall’ANSA:, su un cittadino di Sabaudia che ripulisce il Parco e viene multato.

  2. Sandro Russo

    6 Gennaio 2022 at 10:41

    Sono passati alcuni giorni dall’articolo di Luigi Dies sul Parco e su Zannone. Non una Lettera Aperta o un’interpellanza all’Ente Parco e al Comune di Ponza, ma quasi. E’ la solita, annosa questione del diritto del cittadino all’informazione. E pensare che su alcuni punti di quell’articolo sarebbe facilissimo rispondere e solvere i dubbi.
    Così come per gli aspetti legati alla gestione di Zannone.
    Questo sito da tempo cerca di mantenere viva l’attenzione su temi isolani cruciali, che con lo scorrere dei giorni e l’accavallarsi di notizie, rischiano di essere dimenticati. Lo facciamo periodicamente per la situazione del Faro della Guardia. Vorremmo farlo anche per Zannone, un “punto” periodico della situazione. Se c’è, come c’è, un rappresentante del Comune di Ponza nel Comitato di Gestione dell’Ente Parco, sarebbe il caso che fosse lui a fare da tramite tra il legittimo diritto del cittadino ad essere informato e gli organi decisionali. Se non è questo il significato dei Comunicati che l’Ente Parco gentilmente ci invia, ci chiediamo quale è.
    Grazie

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top