di Silverio Lamonica
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Ormai ci siamo. Siamo prossimi al solstizio d’inverno che quest’anno – secondo i dati raccolti in internet – cade il 21 dicembre alle ore 16.59. Da quel preciso momento in poi il dì si allunga e la notte si accorcia sempre di più. La temperatura però si irrigidisce: “Fin’ a Natale no fridd’ e no famm. Da Natale fridd e famm!” un vecchio detto che puntualmente mi ripeteva nonno Luigi (Migliaccio).
Ma osserviamo ora l’arrivo di questa stagione con gli occhi di una poetessa: Emily Dickinson (1830 – 1886).
Di lei abbiamo già riportato qualche altra poesia su questo sito
Ora propongo:
The sky is low, the clouds are mean
Poet: Emily Dickinson
The sky is low, the clouds are mean,
A travelling flake of snow
Across a barn or through a rut
Debates if it will go.
A narrow wind complains all day
How some one treated him;
Nature, like us, is sometimes caught
Without her diadem.
Segue la mia libera interpretazione:
Di nubi sì gravido il cielo
Di nubi sì gravido il cielo
sui campi incombe severo.
Tra un solco e un fienile
un fiocco di neve vagante
dimenandosi va.
Il vento assillante
in un diuturno lamento,
il dialogo implora;
talor la natura al pari di noi
senza diadema vien colta.
NdR: nell’immagine di apertura “Campagna innevata” olio su tela di Vincent Van Gogh (1853-1890)