Musica

Una canzone per la domenica (169). La vita che mi merito

di Silveria Aroma

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Un uomo siede sul sedile posteriore di un’auto. Accanto a lui, cupo e silenzioso, è seduto un altro uomo che non sa che la sua vita può contare oramai soltanto pochi istanti. Le mani sul volante della vecchia macchina sono quelle di un killer professionista e, accanto al posto di guida, vigila il suo socio in omicidi.
L’auto prosegue il suo viaggio fra le luci gialle che illuminano la notte; ed è proprio sotto i riflettori della strada che i due sicari, duri ma sereni, intonano all’unisono il brano rossetto e cioccolato di Ornella Vanoni seguendo la radio… Divertente contrasto.
Mi ha colpito così tanto che avrei voluto farne una cdd, una canzone della domenica.

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Ma il brano in questione è già presente nella nostra hit parade domenicale (leggi e ascolta qui).

Allora… allora resto sulla Vanoni che mi piace tanto sia come emblema di donna libera e ironica sia come cantante.

Intanto il film: nei panni di Titta Di Girolamo si può ammirare Toni Servillo, il film è Le conseguenze dell’amore.
Le conseguenze dell’amore è un film scritto e diretto da Paolo Sorrentino, uscito nelle sale cinematografiche il 24 settembre 2004.
Presentato in concorso al 57º Festival di Cannes, il film ha raccolto molti premi ai David di Donatello 2005, ai Nastri d’argento 2005 e ai Globi d’oro; in conseguenza di questo larghissimo successo di critica è stato riproposto nelle sale italiane (da Wikipedia).

La signora va in vacanza, mette via l’argenteria
La bottega adesso chiude mi dispiace
Sei tu, davvero ancora l’unica
Che mi ricorda che è domenica

 

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Niente regole, oggi no
Caso mai potrei stupirti e lo farò
Mi riprenderò il sorriso, l’incoscienza e l’ironia
Quell’espressione atipica, la mia
Poche chiacchiere, vieni o no
Se fatichi a starmi dietro, capirò
La signora va in vacanza, mette via l’argenteria
La bottega adesso chiude mi dispiace
Sei tu, davvero ancora l’unica
Che mi ricorda che è domenica
A te, dichiaro la mia età, capricci e oscenità
Gli strazi della mente
Vita mia, fossi mia
Niente uomini, per un po’
Troppo complicati e stanchi ti dirò
Quanti amori licenziati
Ma chissà dov’eri tu, quando nelle lacrime affogavo
Sei tu che mi stravolgi l’anima
Così nevrotica e romantica
Ti dai senza pensarci su
Forse hai ragione tu
Abbandonarsi a volte aiuta
Sei tu la vita che mi merito
Con te perennemente in debito
Di me non ti libererai
Io qui ti aspetterò in tempi di bilancio
Vita mia, sono tua
Più allegria casomai
Vita mia.

Ornella Vanoni, la carriera di una delle più grandi interpreti della musica leggera italiana
Ornella Vanoni è nata a Milano il 22 settembre 1934, figlia di un industriale farmaceutico frequenta diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra. Da bambina sogna di fare l’estetista, ma a 20 anni s’innamora del teatro e del suo professore alla scuola del Piccolo Teatro, Giorgio Strehler. Stile unico e timbro riconoscibile, interpreta “le canzoni della mala”, ballate dialettali ispirate a fatti di cronaca nera, ma esplora anche altri stili. Nel 1960, ha una scandalosa storia d’amore con Gino Paoli: lui è sposato, lei lo sarebbe stata di lì a poco (con Luciano Ardenzi, i due hanno anche un figlio, Cristiano). Per qualche anno, alterna teatro e musica. Nel 1964 prende parte alla commedia “Rugantino” di Garinei e Giovannini in scena a Broadway. Negli anni ’70 collabora con Toquinho e il poeta Vinicius de Moraes, poi passa al jazz con un giovane Paolo Fresu. Nel 1974, con l’aiuto di Danilo Sabatini (suo compagno dell’epoca), fonda una propria casa discografica: la Vanilla. È una delle artiste italiane dalla carriera più longeva: in attività dal 1956, ha pubblicato 41 album, alcuni proprio con la sua etichetta. Tra i suoi più grandi successi, “L’appuntamento”, ”Domani è un altro giorno”, “Rossetto e cioccolato” e “Basta poco”. Nel 1977, posa nuda per la versione italiana di Playboy chiedendo come compenso una sfera dell’artista Arnaldo Pomodoro. Partecipa a otto Festival di Sanremo, vincendo il premio alla carriera nel 1999 e nel 2018 quello per la miglior interpretazione “Sergio Endrigo” e il Baglioni d’oro per “Imparare ad amarsi”. Avrebbe dovuto prendere parte anche all’edizione del 1996 con “Bello amore”, ma a poche ore dalla prova il brano passa in radio con un altro testo di Emilia Pellegrino. Nel settembre del 2013 pubblica “Meticci” e dichiara che sarà il suo ultimo album di inediti, ma nel 2021 torna con “Unica”.

(fonte: CorriereTv)

 

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