Ambiente e Natura

L’incendio del 25 ottobre in zona Sottocampo Ponza, qualche riflessione

di Silverio Lamonica

Il 3 ottobre scorso pubblicai un articolo sulla necessità di smaltire col fuoco i residui secchi delle coltivazioni: sterpaglie, frasche, rami e quant’altro (leggi qui)

Espressi le mie perplessità sulla “calendarizzazione” settimanale dell’accensione dei fuochi. L’Amministrazione comunale replicò a quell’articolo con il comunicato “Accensione fuochi, le precisazioni dell’Amministrazione comunale

Ad essere sincero, la risposta dell’Amministrazione non fugò affatto le mie perplessità, anzi rimasi ancora più perplesso nel leggere quelle fredde righe in perfetto “burocratese” (mi sa tanto che fu delegato il segretario o qualche funzionario comunale a vergare la replica a quanto avevo scritto) . In essa, per la verità, si faceva riferimento ad un’ordinanza in cui viene fatto esplicito divieto ad accendere i fuochi nelle giornate ventose. Era un particolare che ignoravo, non avendo letto l’ordinanza, ma solo il succinto avviso.

Forse sarà stata proprio “l’ignoranza” della intera prescrizione sindacale ad indurre qualcuno ad accendere il fuoco in aperta campagna il 25, lunedì, in conformità dello scarno comunicato di cui sopra, ma nel corso di tempestose raffiche di vento?

Allora, a questo punto, la logica vorrebbe che non si possono fare “i conti senza l’oste”, cioè stabilire giorni ben definiti per accendere i fuochi, proprio perché occorre tenere in debito conto le condizioni atmosferiche (l’oste).

Perciò, cari amministratori, cambiate – per favore – l’avviso nel modo seguente: “ Si possono accendere fuochi in aperta campagna o vicino alle case solo ed esclusivamente in assenza di vento” senza specificare le giornate. Magari si potrebbe aggiungere al provvedimento l’invito a interpellare i responsabili della Protezione Civile locale per una eventuale, opportuna assistenza, constatata la loro notevole professionalità.

Concludo affermando che bruciare nei fondi agricoli destinati a coltivazione, i rami secchi, frasche eccetera, è indispensabile per arricchire il terreno di sostanze naturali. Segnalo al riguardo l’articolo “La cenere come concime” ripreso dal blog Orto da coltivare

La cenere è una sostanza preziosa per il terreno, altro che i sofisticati concimi chimici, diserbanti e diavolerie varie!

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