Ambiente e Natura

Epicrisi 343. Isola con vista

di Giuseppe Mazzella

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Gli anni passano, le stagioni si susseguono, le abitudini restano. Noi ponzesi, e non solo, siamo talmente innamorati delle nostre isole, che continuiamo a vederle da una “camera con vista”, cioè a restare ancorati ad una visione formale e a volte superficiale, e a consuetudini che vanno senz’altro superate, se vogliamo crescere e migliorare.

Il riferimento al famoso romanzo di Edward Morgan Forster, “Camera con vista”, al quale si rifà, riecheggiandolo, il titolo dell’epicrisi, è del tutto evidente. Siamo ancora fossilizzati nella doppia “morale”, una cosa è quello che si dice, un’altra è quello che si fa. Tutta questa tiritera per dire, e in questo mi riallaccio alle considerazioni di Francesco De Luca (leggi qui), a Ponza, in vista delle prossime elezioni amministrative di primavera, si sta facendo un gran parlare di bene pubblico, scelte politiche, problemi prioritari da risolvere, salvo poi in privato, e in alcuni casi in incontri riservati se non segreti, riunirsi per cominciare a muovere le pedine per assicurarsi una maggioranza nella prossima compagine comunale.

Tanto un programma lo si può imbastire alla bene e meglio anche all’ultimo momento! Manca, cioè, un vero confronto pubblico, nel quale ricercare gli obiettivi da raggiungere e le priorità più urgenti da affrontare. Come scrive Francesco, c’è “troppa tensione al profitto, cercando di accaparrarsi i privilegi”. Per una migliore comprensione Francesco precisa ancora (leggi qui) che il profitto è legittimo, quando non va a coincidere artatamente con un danno per quello degli altri. In questo scenario l’isola vive l’ennesima stagione del doppio e non so se riusciremo a fare mai la scelta coraggiosa e liberatrice di Lucy, protagonista del romanzo forsteriano che, superando le convenzioni vittoriane, pur così condizionata dall’educazione ricevuta,  riesce a trovare l’amore e un senso più profondo della vita.

Sullo stesso tono di sconforto si muove l’analisi di Giuseppe Mazzella di Rurillo (leggi qui), che “legge” le recenti amministrative nazionali alla luce della realtà ischitana e del fallimento generale della politica che è sotto gli occhi di tutti. Mai, dopo il dopoguerra, l’Italia ha vissuto un periodo di confusione e di incertezza come quello che stiamo vivendo in questi anni.

In un clima di “appostamenti”, di “agguati” e di “manovre segrete”, la settimana, per le notizie ospitate sul sito, è iniziata con la bella nuova del neolaureato nipote di Tonino Esposito, Davide Villani, in ingegneria aerospaziale (leggi qui).

Ponza, anche in autunno, continua a interessare i mass media con articoli dedicati, come quello su “Donna Moderna” (leggi qui) o la riproduzione di Cala dell’Acqua (leggi qui) sull’etichetta del vasetto di Nutella (leggi qui) o le pagine di Fabio Fiori nel suo libro “Isolario italiano” (leggi qui).

Notizie rilevanti arrivano poi da Ventotene, e riguardano i lavori in corso per il restauro del Panocticon del carcere di Santo Stefano (leggi qui) e la nascita della prima Comunità Energetica Rinnovabile del Lazio (leggi qui), con un viaggio di tre giorni dal 30 ottobre al 1° novembre per “vivere l’isola, in uno dei periodi più intimi e sconosciuti”, come recita la locandina illustrativa. Altra notizia che riguarda le attività promosse da “Ventotene Europa” è il primo premio assegnato agli studenti dell’istituto superiore di Veroli (leggi qui) per il concorso nazionale; “Libertà, diritti, doveri: cittadinanza italiana e appartenenza europea”.

Sandro Russo presenta un suo vecchio scritto recuperato dopo vent’anni (leggi qui), nel quale, attraverso la citazione di alcuni film del regista Kieslowski, pone alla nostra attenzione il problema dei cambiamenti che attraversa le vite di tutti noi. Cambiamenti che, ci ricorda, sono spesso solo apparenti e la cui storia, scrive, “é un’odissea, il racconto di un lungo, difficile, doloroso ritorno a casa”. Analisi che in qualche modo si riallaccia al romanzo di Forster, nel quale avviene, dopo vicende alterne, un reale, profondo cambiamento “di vista”, con l’abbandono di vedute statiche e convenzionali.

Che è l’augurio e l’impegno per tutti noi ponzesi affinché si possa procedere ad un vero rinnovamento d’aria e non proseguire nel solito, stucchevole, gioco delle apparenze.

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