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Ponza, il dissalatore e il Tar

a cura della Redazione da www.h24notizie.com [1] del 22 settembre 2021
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Dissalatore, il Tar dà l’ultimatum al Comune di Ponza
di Clemente Pistilli Da h24notizie.com del 22/09/2021

Il Tar di Latina
Sul dissalatore il Tar di Latina ha dato l’ultimatum al Comune di Ponza.

Acqualatina, il gestore del servizio idrico, ha chiesto a fine gennaio all’ente locale una concessione demaniale e l’autorizzazione all’anticipata occupazione delle aree demaniali e di uno specchio acqueo per realizzare l’impianto.

A marzo ha diffidato il Comune e, davanti ai silenzi dell’Amministrazione isolana, si è rivolta ai giudici amministrativi.

La conferenza dei servizi sul dissalatore in località Cala dell’Acqua si è conclusa a fine gennaio 2019 ed è stato approvato il progetto definitivo.

Lo scorso anno è stato aggiudicato l’appalto ma poi il Comune ha diffidato Acqualatina a sospendere ogni attività nonostante l’impianto abbia già avuto il via libera dal Tar.

Il gestore del servizio ha quindi avviato un’altra battaglia e il Tribunale amministrativo ha ora ordinato all’ente locale di pronunciarsi sulla richiesta di concessione demaniale entro 60 giorni.

In caso contrario interverrà, come commissario ad acta, il dirigente regionale della Direzione competente.

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Appendice del 23 settembre 2021 (cfr. Commento in “ULTIME NOTIZIE” e in fondo a questo articolo)

VICENDA DISSALATORE
NUOVA SCONFITTA PER IL COMUNE
AL TAR DI LATINA

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della sentenza emessa dal TAR di Latina in data 21 settembre 2021.

La sentenza condanna il Comune di Ponza a rilasciare ad Acqualatina la concessione demaniale per la realizzazione del dissalatore a Cala dell’Acqua, entro 60 giorni.

Se il Comune non lo farà, il TAR ha già nominato un Commissario ad acta, che rilascerà la concessione subentrando e sostituendosi al Comune, con pieni poteri.

La prima sentenza di condanna per il Comune è del 13 novembre 2020, che fra l’altro smantellava la tesi principale del Comune, secondo la quale il dissalatore non poteva essere realizzato a Cala dell’Acqua in mancanza di una variazione urbanistica.

Questa seconda condanna è conseguenza della prima, perché Acqualatina aveva chiesto la concessione per istallare il dissalatore e il Comune non ha neanche risposto.

Da notare, infine, che il Comune di Ponza non si è costituito in giudizio, era del tutto assente al TAR.

Questo la dice lunga sull’ipocrisia e l’ambiguità del Comune, che a parole si vanta di combattere il dissalatore, ma nei fatti diserta le aule del tribunale nelle quali sarebbe stato lecito combattere.
FACITE AMMUINA, è la strategia del Comune.
E così Ponza avrà il suo dissalatore.

Segue Sentenza in formato .pdf nell’articolo di base:
Dissalatore. Sentenza TAR. Copia [3]