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La poesia della vita

di Luciano Bernardo
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Qualche volta, gli incontri belli, quelli che ti emozionano, avvengono in maniera del tutto casuale e imprevedibile. Così quando l’amico Gianni – che non è biologo, ma si sa, chi va con lo zoppo… – mi ha mostrato quell’astuccio ovarico di razza, ho pensato a un ritrovamento interessante ma certo non straordinario.
Ancora non sapevo che la vera sorpresa era ben altra e l’ho capito quando mi ha indicato quel minuscolo esserino.
– È uscito dalla capsula – dice.

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Non ci potevo credere! Era un polpo. Trasparente e grande quanto un’unghia, ma completamente formato, con le otto braccia, le ventose e due grossi occhi. Aveva appena terminato il suo periodo di vita planctonica (circa 6-8 settimane) ed era sceso sul fondo dove aveva trovato rifugio all’interno di quella teca ovarica.
Una meraviglia che sarei rimasto ore a osservare, ma ovviamente era urgente rimetterlo subito in acqua. Imprevedibilmente, anziché immergersi, si aggrappa alla macchina fotografica.
Giusto il tempo per fotografarlo (col cellulare) e poi è scomparso nel blu.
Ciao polpetto, speriamo che te la cavi.

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Nota della Redazione

Sempre di Luciano Bernardo abbiamo pubblicato nel marzo 2020 un bell’articolo su stranezze varie spiaggiate dalle onde, tra cui appunto, un astuccio ovarico di razza (leggi qui [4]):

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