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Gli Yōkai, fantasmi sotto il Sol Levante

di Patrizia Maccotta

 

Sembra una contraddizione, non è vero? Eppure i fantasmi giapponesi prosperano al sole! Fantasmi e non solo. Sono infatti in compagnia di figure grottesche, animali mostruosi ed oscure presenze: gli Yōkai.
Queste inquietanti rappresentazioni nascono dalle nostre paure e dalle nostre angosce. Vanno subito esorcizzate. Per questo sono visive, dipinte o scolpite.

Anche l’Occidente ha il suo immaginario (1) che nasce da identiche paure: vampiri, streghe, stregoni ed orchi, gnomi e folletti che vivono, soprattutto, grazie alle parole orali o scritte. Ci sono anche i draghi, per noi malefici e paurosi, che sono animali benevoli in Asia.

Gli Yōkai giapponesi hanno una storia antica. Sono rappresentazioni dell’inconscio illustrate, all’inizio, sui rotoli, l’equivalente dei nostri libri miniati.
I primi esempi sono dipinti nel periodo Nara (710-791 d.C). Confermati nel periodo Kamakura (1185 – 1333), quelli che possiamo ammirare sono, tuttavia, del periodo Edo (1615 – 1868).

Statua Yōkai

Altra statuetta Yōkai

Utagawa Hiroshige. I fuochi delle volpi presso l’albero cangiante a Capodanno, Ōji, 1857

La strana storia di Kamakari. Utagawa Yoshifuji. 1868

Queste figure fantastiche hanno, in primo luogo, un ruolo di comparsa. In seguito, diventano figure centrali nella rappresentazione.
Esiste un rotolo, lo Tsukumogami Emaki, che dipinge gli Yokai sotto forma di oggetti che hanno ogni potere sull’uomo: vecchie scrivanie, utensili di cucina, che si animano per illustrare agli umani le virtù predicate dal Buddismo. Non si può non pensare ad alcuni cartoni animati dove gli oggetti hanno una vita propria ed indicano ai bambini la via del bene.

Come in occidente con la stampa, lo sviluppo in Giappone delle presse in legno e delle xilografie diffonde la cultura e dunque il patrimonio degli Yōkai, rendendoli accessibili alla visione di tutti ad un prezzo accettabile.

Presto gli Yōkai sono anche rappresentati sotto forma di sculture. Queste figure scolpite hanno probabilmente ispirato gli ideatori delle popolazione aliene nei vari episodi della saga “Guerre Stellari”. I richiami sono troppo forti.

Modello tridimensionale in resina di Jabba-the Hutt, personaggio di Star Wars (saga cinematografica iniziata nel 1977, con numerosi film successivi) di George Lucas (2)

Jabba-the-Hutt in una scena del film

Durante il periodo Edo, molte persone vivevano convinte della presenza di queste figure accanto a loro, partecipi alle loro azioni quotidiane. La superstizione le spingeva a credere anche in bestie misteriose chiamate “Bestie Profetiche”. Venivano rappresentate anche negli amuleti e nei talismani ed avevano, così si credeva, il potere di proteggere dalle malattie.

Lentamente, durante il periodo Meji (1868 – 1912 ), il progresso della medicina offuscò il loro potere. Riapparvero tempo dopo, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sotto forma di Manga e di giochi riacquistando tutta la loro popolarità.

E’ molto, molto curioso notare che nel 2020, all’inizio del periodo Covid 19, queste figure riapparvero in massa e furono condivise sui social.

Magnifici Yokai sono visibili fino al 22 ottobre a Roma, presso l’Istituto Giapponese di Cultura di via Gramsci.

Yokai su rotolo. Periodo Edo

Yokai. Ragno fantasma. Tsukioka Yoshitoshi. 1892

Storie di cento fantasmi. Katsushika Hokusai. Periodo Edo

Nekomusume e il gatto mostro. Hirao Tsutomu. 2016

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Note della Redazione

(1) – Per una trattazione dei mostri dell’immaginario occidentale, sul sito, consulta gli articoli di Sandro Russo: Guida per riconoscere i propri mostri(alla fine di ogni pezzo c’è il link per il successivo: sono quattro in tutto) 

(2) In appendice, un breve video con altre creature mostruose dall’universo di Star Wars:

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