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Afghanistan. Missione impossibile (2)

di Emilio Iodice

Per il primo articolo di Emilio Iodice sull’Afghanistan: leggi qui [1]

Il peggio può ancora venire. Per gli afghani naturalmente, ma anche per Joe Biden. Restano circa diecimila civili americani da portare in salvo; più una stima di ottantamila afghani con doppia cittadinanza o Green Card o un visto… Biden deve solo riuscire a riportare a casa i suoi, sani e salvi. È questo il test cruciale adesso. Se dovesse fallire, la crisi entrerà in una fase diversa.
[Federico Rampini – la Repubblica del 20.08.2021 (1)]

[2]

Gli Stati Uniti e i loro alleati avrebbero potuto lasciare il paese anni fa o tra qualche anno, con gli sforzi per creare un perimetro di sicurezza sul posto e più sangue e tesori dedicati alla costruzione di una forza di autodifesa e di un governo che fosse disposto a proteggere la nazione da aggressori.
Il risultato sarebbe stato lo stesso di quanto accaduto.
I talebani avrebbero ripreso il controllo e il caos che vediamo sarebbe accaduto ugualmente.
Era inevitabile e impossibile da evitare.

Un ex-marine che ha servito in Afghanistan scrive sul New York Times (2):
(…) Ma la velocità dell’avanzata talebana rende chiaro che questo risultato è sempre stato inevitabile.
Il nemico non aveva motivo di negoziare e nessuna reputazione di moderazione. L’unica domanda davanti al presidente Biden era quante truppe americane dovessero morire prima che accadesse. Ma se partire adesso è stata la decisione giusta per l’America, è una catastrofe per il popolo afghano che abbiamo tradito.
Gli afghani sono costretti a tornare a vivere sotto la tirannia religiosa, un’esistenza resa ancora più dolorosa dalla loro breve esperienza con la libertà. Ora vedono la luce dall’estremità di un tunnel buio. Le porte della scuola si chiuderanno per le ragazze e i ragazzi torneranno ai loro studi religiosi. Per loro, l’arco dell’universo morale si piegherà all’indietro e si spezzerà.

Il governo sostenuto dagli Stati Uniti e dalla NATO sarebbe ancora corrotto, inefficiente e insensibile ai bisogni della gente.
Nonostante l’enorme lavoro e le buone intenzioni per cambiare la situazione, l’esercito non sarebbe stato pagato in tempo e non sarebbe stato disposto a morire per i governanti che non rappresentano l’intero paese, né oggi né domani.

A questo punto, dobbiamo affrontare la realtà della situazione in Afghanistan e le implicazioni per la regione e l’Occidente sulla base dei fatti e, cosa più importante, salvare quante più vite possibili dal regno del terrore a venire.

Lo faranno?
Il lupo cambia il pelo…
Vediamo…

Chi proteggerà gli investitori ora che gli americani se ne sono andati?

Se i talebani manterranno tutto il potere per sé e imporranno la brutalità sinonimo del loro passato e presente, il paese esploderà e si separerà in diverse regioni con instabilità, guerre e spargimenti di sangue e milioni di profughi in cerca di rifugi sicuri nelle nazioni vicine. Naturalmente, Biden e gli Stati Uniti saranno incolpati di questo risultato, ma i veri problemi saranno nelle mani di Cina, Pakistan, Iran e Russia.

Mancherà loro la presenza americana.
Forse il signor Biden non è così stupido o incapace come alcuni credono.

[3]Foto da la Repubblica

Citazioni

(1) – https://www.repubblica.it/commenti/2021/08/20/news/afghanistan_stati_uniti_joe_biden-314608736/

(2)- https://www.nytimes.com/2021/08/19/opinion/biden-afghanistan-johnson.html?action=click&module=RelatedLinks&pgtype=Article

[Emilio Iodice. Afghanistan. (2) – Fine]

Per un articolo-collage sulle diverse realtà dell’Afghanistan, con una review della stampa, leggi anche:
Quel che so e che immagino dell’Afghanistan. Con aggiornamenti [4], di Sandro Russo, del 21 agosto 2021