Ambiente e Natura

Lasciare Ponza… verso il vasto mondo

di Emilio Iodice

.

Il riferimento è a questo articolo di Maria Silvia Persico
comparso qualche giorno fa sul sito

Grazie Maria Silvia per questa interessante prospettiva sull’Argentina e grazie Sandro per aver considerato l’immigrazione della nostra gente di Ponza.

Nei miei viaggi in oltre sessanta paesi nel mondo, ci si stupirebbe di quanti immigrati e viaggiatori da questo piccolo scoglio del Mediterraneo ho scoperto.

Molto è stato scritto sull’immigrazione italiana in generale, ma coloro che hanno lasciato Ponza per vivere in luoghi più o meno distanti del mondo sono stati notevoli in quanto hanno portato abilità speciali e una tenacia che hanno trasmesso alle generazioni successive nei paesi in cui sono andati.

Stati Uniti d’America (proiezione ortografica); include l’Alaska (*)

Ho trovato ponzesi in diversi paesi dell’America Latina, Africa e Asia e, naturalmente, negli Stati Uniti dove si sono stabiliti principalmente in cinque stati e i loro figli e nipoti in tutti e cinquanta.
La maggior parte ha realizzato i propri sogni di pace e prosperità in America. I loro figli e nipoti, in tanti casi, hanno fatto cose straordinarie che non avrebbero potuto fare se fossero rimasti in quel magnifico luogo di mare che è la loro isola natia.

Ho incontrato discendenti di ponzesi in tutti i campi e professioni, grati ai loro antenati per aver avuto il coraggio di partire e stabilirsi in paesi dove già sapevano che avrebbero sofferto, ma mettevano in conto che si sarebbero sacrificati per fare una vita migliore per i loro figli.
Ancora più importante, hanno cambiato i paesi in cui sono andati e li hanno resi più ricchi, migliori e più interessanti. Hanno avuto un enorme impatto sulla vita e la cultura di ogni nazione in cui si sono stabiliti.

Pochi giorni fa, una persona di Ponza che ho incontrato a Cala dell’Acqua mi ha detto di aver letto tutti i miei libri e anche la mia biografia.
Si chiedeva cosa avrei fatto oggi se mio padre non avesse lasciato Ponza per l’America. Mi ha chiesto se pensavo che crescendo sull’isola avrei lavorato al Quirinale, proprio come ho lavorato alla Casa Bianca. Sarei diventato un diplomatico italiano? Sarei stato un autore di bestseller internazionali?

Ho riflettuto sulle sue domande. Le visioni che mi sono venute sono state quelle dei miei genitori – come il bisnonno di Maria Silvia in un’epoca precedente – che sono stati così coraggiosi da lasciarsi tutto alle spalle per sopravvivere in un’altra terra e dare loro figli i grandi doni di libertà e opportunità che tutti meritano.
Forse se fossi cresciuto a Ponza sarei stato ugualmente felice e contento e lo sarebbero stati anche i miei figli e nipoti perché, come a volte si vede, sono le persone che fanno un posto e non il contrario. Ma grazie alla scelta dei miei è andata com’è andata.

Dovremmo onorare e ricordare coloro che sono andati via dalla terra natale in modo da poter avere una vita migliore.
Dovremmo riflettere su coloro che intraprendono viaggi incerti e cercano in ogni modo oggi di venire qui da terre lontane.
Forse gli spiriti dei nostri antenati sono in loro e ora stanno tornando.

 

Note (a cura della Redazione)

(*) – L’Alaska è uno Stato federato degli Stati Uniti d’America. Situato nella estremità nord-occidentale del continente nordamericano, è separato da qualsiasi altro stato degli USA. Con 1.717.854 km² è lo Stato più grande degli Stati Uniti ma, visto il clima rigido, è scarsamente popolato: nel 2019 la popolazione dello Stato era di 731 545 abitanti, il dato lo rende il 47º stato per popolazione.

– La valigia dell’emigrante, una poesia di Gianni Rodari (1920-1980)

Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio.
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non ci è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù…
ma il treno corre: non si vede più.

Capracotta – è un comune italiano di 833 abitanti della provincia di Isernia.
Il paese ha avuto una forte emigrazione, soprattutto verso il nord-America, in due grandi ondate, ai primi del ’900 e nel dopoguerra (anni ’50 e segg).

Capracotta. Monumento agli emigranti (inaugurato nel sett. 2007)

Immagine di copertina da M.E.I. – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Roma; Piazza dell’Ara Coeli,1 Complesso monumentale del Vittoriano, Roma Italia – www.museonazionaleemigrazione.it (da informazioni assunte pare che il Museo sia attualmente chiuso)

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top