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Begli sprazzi dalla rubrica della posta

Segnalato da Sandro Russo

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Francesco Merlo, giornalista di lungo corso, attualmente a la Repubblica (dall’ottobre 2003), catanese di origine, ha preso il posto di Corrado Augias, passato ad altro lavoro in seno allo stesso giornale, come conduttore delle “Lettere a…”. Tanto ecumenico, chiarificatore e accogliente Augias, altrettanto ispido e polemico Merlo. I caratteri e gli stili possono essere diversi; quella che è straordinaria è la potenza di fuoco della Rubrica dei Lettori: tra le lettere che vi giungono il conduttore ha solo l’imbarazzo della scelta… A seconda del tema e del tono, spiega, contesta, amplifica… Merlo spesso ironizza, anche.
Nel nostro piccolo anche 
Ponzaracconta ha la sua Posta dei lettori. C’è da dire che nessuno dei redattori è un maître à penser alla maniera degli Autori citati, ma con alle spalle una buona conoscenza dell’immenso materiale immagazzinato del sito, facciamo del nostro meglio.
Occasionalmente – come in passato con Augias -, riportiamo qualche “perla” dal giornale cartaceo, anche se con qualche giorno di ritardo.

Posta e risposta di Francesco Merlo
L’applauso della prigione meglio di un voto di fiducia

Caro Merlo, sono un’insegnate in pensione, zia di una ex detenuta. La mia povera nipote è di quelle che hanno scontato più di quanto hanno commesso, ma capisco che lo dicono tutti gli ex detenuti e ovviamente anche i loro parenti e dunque lasciamo perdere. Mi permetta solo di aggiungere che in carcere mia sorella ha ritrovato sua figlia. E infatti le scrivo per dirle che solo noi, che sappiamo bene quanto il carcere sia comunità, abbiamo capito il valore, mi passi il termine, politico di quegli applausi così inusuali, di quei cori e di quegli entusiasmi con cui sono stati accolti il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia. Non mi illudo che sia davvero finita l’epoca orribile dei governi Conte-Bonafede, quella del livore e delle bastonature, quella del “chiudeteli e buttate via la chiave” che è un altro modo di dire “picchiateli”, l’epoca violenta dei mille no: no all’amnistia, no alle pene alternative, no ai domiciliari, no alle carceri a custodia attenuata, no al ricorso ai servizi sociali, no alle comunità terapeutiche, no alle depenalizzazione, no all’edilizia carceraria… Ho visto che il potere li ha resi garantisti verso se stessi, ma per tutti gli altri che sbagliano… sette metri quadrati a testa, come i maiali. E purtroppo i ragazzi non sanno quanto sia facile entrare in carcere e quanto sia difficile uscirne.

Questi brutti fanatici sono ancora forti, in Parlamento hanno i voti per commettere altre cattive azioni collettive e vedo i loro giornali e i loro programmi televisivi con i quali ancora guastano le coscienze della gente. Ecco perché in quest’Italia senza Giustizia, l’applauso della prigione è stato, mi creda, più di un incoraggiamento a un governo finalmente riformista che per la prima volta è andato a impegnarsi con “i brutti ceffi” d’Italia. Non sono da passerella frasi come “la responsabilità è collettiva”, “il sistema va riformato”, “non siamo qui per fare un’ispezione”, “bisogna aver visto un carcere”… Draghi e Cartabia hanno fatto un discorso programmatico più forte e sincero di quello pronunciato in Parlamento. E i detenuti hanno espresso il loro unanime voto di fiducia
Giuseppina Avolio

Francesco Merlo
Meglio non si poteva dire. La riforma della Giustizia e quella delle carceri misureranno la civiltà del Paese. E ha ragione: i “brutti ceffi” non stanno in prigione.

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Leggo la sua risposta a Luca Abbondanno e rimango molto perplesso. Com’è possibile definire “dimenticata canzonaccia dell’apocalisse marxista” una meravigliosa ballata di Ivan Della Mea del 1966? E com’è possibile sostenere che i vari Bob Dylan, Mick Jagger, John Lennon hanno cambiato il mondo?
Ezio Ficarelli

F. M.
È successo, anche se lei non se n’è accorto.

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Caro Merlo, “il patto della spigola” sembra uno sciocchezzaio estivo, cazzeggio a 5 stelle. E la spigola è pesce da fighetti. Molto più adatti a Conte e Grillo la sarda e il baccalà.
Giulia Abbadessa — Acitrezza

F. M.
Ma è stata mangiata a Bibbona che per i 5 stelle è come quel santuario dove i cristiani andavano a pregare prima di scannarsi.

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Caro Merlo, perché ogni volta che si chiede a Salvini o a Meloni quando si vaccineranno, non rispondono, rimandano, si contraddicono?
Marta Flori — Firenze

F. M.
Son evasivi per non perdere i consensi di negazionisti, complottisti, obiettori… Lega, FdI e 5Stelle si contendono i no vax.

 

Posta e risposta di F. Merlo del 17.07.2021.pdf

 

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