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San Silverio dell’Elba

di Paolo Iannuccelli

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Campo nell’Elba, una località caratterizzata dalla presenza di tante famiglie ponzesi arrivate in un posto che hanno trovato accogliente e adatto per le attività lavorative legate alla pesca, a fine anni ’40 e inizio anni ’50.

I più anziani hanno mantenuto l’uso inconfondibile del dialetto ponzese, li riconosci mentre discutono nei pressi dell’ex bar Mario al porto. I più giovani sono naturalmente attratti dalla parlata toscana ma non dimenticano le loro origini e raggiungono Ponza con la nave messa a disposizione da Vincenzo Onorato per festeggiare il patrono San Silverio.
I ponzesi sono molto stimati e hanno fatto passi da gigante in tante attività imprenditoriali legate al turismo. Nella chiesa parrocchiale di San Gaetano è in bella mostra una statua del santo, posta dalle famiglie di origine ponzese con dedica.

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In tanti cittadini ricordano positivamente e con affetto la figura dell’amico Raffaele Sandolo [2] che organizzava con passione mostre fotografiche e scriveva libri sull’emigrazione ponzese all’Elba.
La parrocchia di San Gaetano, insieme al Comitato “Pro San Silverio”, organizzano il 20 giugno una messa ed un processione per ricordare il santo, protettore dei pescatori e della gente di mare.

In tutto il mondo dove c’è una comunità di ponzesi si celebra San Silverio; all’Elba è facile trovare “santini” in negozi del luogo.

Si comincia il 20 giugno con la celebrazione della messa nella chiesa parrocchiale di Marina di Campo. A seguire la processione con tappe sul lungomare, prima la benedizione degli operatori balneari, la benedizione delle imbarcazioni sportive, per proseguire verso il porto dove si trovano le imbarcazioni dei pescatori e quelle da diporto.
La statua del Papa Martire viene imbarcata sulla motobarca “Fulmini e saette” per dirigersi verso lo Scoglietto. Qui viene gettata in acqua una corona in suffragio di tutti i morti in mare.