di Silveria Aroma
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È arrivato luglio, caldo e indolente armato di forbici per accorciare giorno dopo giorno le ore di luce; è l’estate che va e si spegne.
A non spegnersi è invece il dibattito sul Ddl Zan.
– Ma con tutti i problemi che abbiamo in Italia!
Ah certo, quindi dobbiamo schivare tutte le questioni socio-culturali, giusto?!
Il frigo è pieno, il condizionatore funziona e ascoltare le ragioni dell’altro (ascoltare, non necessariamente condividere) non ci interessa.
– La famiglia è composta da un padre e una madre (un uomo e una donna)!
Non importa essere genitori amorevoli e capaci, l’importante è non dimenticare il cane, il gatto e il canarino da mostrare, e tenere ben celato ciò che di sgradevole si ripete fra le pareti domestiche.
Sarà, ma le istruzioni per costruire qualcosa nella mia vita le accetto solo se prendo un mobiletto all’Ikea. Pare evidente ci sia un grosso serbatoio di voti da quella parte, quella che sa bene come debba essere costituito il nucleo familiare, diversamente si potrebbe anche riconoscere la libertà di ciascuno a creare una famiglia fatta su misura, la propria misura.
– Non serve il Ddl Zan!
Verissimo, in un Paese che si preoccupa di contrastare con forza la violenza di genere e dare una spolverata di educazione (anche sessuale) non serve davvero.
Ma qui in Italia abbiamo addirittura “santoni” che guariscono l’omosessualità con docce fredde e preghiere. Per l’elettroshock non hanno il contatore idoneo. Abbiamo qualche problema, forse uno sì: l’ignoranza.
Giorni fa sono entrata in un bar, erano le nove di sera, davanti al bancone una coppia di quelle che piacciono ai più, un uomo e una donna, ha preso a baciarsi. Ampie giravolte di lingua e flessioni del torace, avanti e indietro, come in un tango da cinquantenni. A me lo show del proprio appetito sessuale non piace mai negli adulti, posso tollerarlo negli amori adolescenziali e teneri. In fondo anche io ho le mie regole legate al buongusto, e di tanto in tanto, qualche perplessità di costume, anche se non mi interesso mai (proprio mai) al colore delle mutande degli altri che siano indossate (o sfilate) solo per sesso o anche per amore. Ma una nota di sano contegno non farebbe male a nessuno.
Tuo Amante, brano dalle sonorità elettro-pop nasce dall’esigenza di La Luna (cantante toscana) di sensibilizzare la società sul tema delle diversità di genere e del bullismo.
Ho detto basta un’altra volta
Ho cercato di essere diversa
Ritrovando me stessa in una stanza
Sempre nascosta e sempre stanca
Ho detto basta un’altra volta
Ho cercato di fare la differenza
Navigando con il vento in pancia
Rivedendo me stessa in lontananza
Resto a casa anche stasera
Non esco, mamma sono depresso non so cosa vorrei
Resto a casa anche stasera
Non esco, io da lei mi travesto per I fatti miei
Cerco di santificare la vita reale
Disperdo il tuo nome ma senza ragione
Disperdo il mio nome in mezzo a quel mare
Che non sa più di sale, che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Ho deciso di vivere un’altra volta
Se dovrò rischiare non importa
Adesso guardo a quel bicchiere
È di nuovo pieno ed ho voglia di bere
Esco di casa questa volta non resto
Trovo un altro pretesto e vado via di qua
Esco di casa questa volta non resto
Io lo sai mi travesto per I fatti miei e divento lei
Cerco di santificare la vita reale
Disperdo il tuo nome ma senza ragione
Disperdo il mio nome in mezzo a quel mare
Che non sa più di sale che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Che fa soltanto male
Non sei tu che ti senti normale
Che ti senti speciale
A poter giudicare
A poter condannare
Un equilibrio distante
Un equilibrio volante
In un cuore gigante
Sarò mica il tuo amante
Sarò mica il tuo amante
Sarò mica il tuo amante
Sarò mica il tuo amante
Cerco di santificare la vita reale (sarò io il tuo amante)
Disperdo il tuo nome ma senza ragione (con un cuore gigante)
Disperdo il mio nome in mezzo a quel mare (sarò io il tuo amante)
Che non sa più di sale che fa soltanto male.
Che cos’è il Ddl Zan
Proviamo a fare ordine sul tema caldo delle ultime settimane.
Il Ddl Zan prende come di consueto il nome dal suo relatore, Alessandro Zan, deputato ed esponente della comunità LGBT. Il nome tecnico del Disegno di legge è “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Sostanzialmente l’idea è quella di inasprire pene e sanzioni per i casi di violenza e discriminazione per motivi di genere, sesso, disabilità e orientamento sessuale. L’inasprimento delle pene e un nuovo quadro normativo servirebbero – nelle intenzioni – a tutelare maggiormente queste persone.
Con il Ddl Zan si chiede l’istituzione di nuovi reati e di una giornata nazionale contro le discriminazioni. La data indicata è quella del 17 maggio. Non solo. Si chiede anche che vengano stanziati quattro milioni di euro destinati alla promozione di iniziative contro la violenza e la discriminazione (NewsMondo).