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La voce di Angelina

di Tonino Esposito
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Ho appreso poco fa dal sito di Ponzaracconta la notizia della scomparsa della cara Angelina.
Mi pare di  rivederla come sempre, vicino al suo negozio in piazza, dove mi fermavo sempre per scambiare un po’ di vecchie memorie degli anni scolastici, quando frequentavamo insieme le scuole sulla Torre e le risate a quei ricordi, specie nell’ora di musica con il maestro Anzalone che veniva bonariamente a sgridarci perché, Angelina in testa, Dora Tricoli, Lucia Tricoli, Rosalia Vitiello e altre, insieme a me, tentavamo di imitarlo nel suo modo di parlare.
Angelina stava sempre a’mmiezz’a’mmuina. Ricordavamo le risate e tanti altri episodi di gioventù.
Tutte le volte che passavo davanti al negozio, era sempre un rievocare i bei tempi passati.
Tante altre volte abbiamo ricordato i canti d’u parecchiano don Luigi con simpatia e nostalgia… Anche qui lei era sempre stata la protagonista… Alle recite di Natale così come al concerto di Natale del 1996 dove cantò meravigliosamente.
Mi è rimasta impressa la sua voce di quando cantava “Natale notte mistica”… Specie l’assolo:  – Piccolo, piccolo si fa Gesù, umile misero scende quaggiù – insieme al sussurro della voce di Franco De Luca.
Mi scendono le lacrime al ricordo di quella voce e della sua giovialità

Di questo e di tanti altri ricordi si parlava ogni volta ci incontravamo e non ci stancavamo di ripeterceli. Poi mi diceva: – T’aggia lascia’ Toni’, continuamm’ n’ata vota… Ciao, alla prossima!

Angelina cara, ora tu hai fatto, a me e a tutti, la sorpresa di andare lassù tra gli angeli come te a cantare: “Piccolo piccolo si fa Gesù”.
La nostra Madre celeste e il “piccolo Gesù” ti siano sempre accanto.
Ciao Angelina cara

Qui una registrazione con la sua voce:

https://www.ponzaracconta.it/wp-content/uploads/2021/06/Natale-notte-mistica.mp3 [2]

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Immagine di copertina. Andrea Mantegna. Cupola affresco della Camera degli Spozi, collocata nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio di Mantova (1465-1474). Sull’affresco, situato sull’arco di una piccola stanza quadrata, Mantegna, per la prima volta nell’arte dell’Europa occidentale, ha creato l’illusione dello spazio che sale verso il cielo.