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Gli amori spezzati

di Gabriella Nardacci

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Quanti amori nelle canzoni, nei film, nei libri e nella storia?
Tante storie dentro la storia che abbiamo cantato, visto, letto e imparato. Storie di guerra, di povertà, di ricchezza e d’amore ci hanno accompagnato sempre nel viaggio di questa vita.
Quelle, però, che ci son rimaste nel cuore, sono soprattutto le storie d’amore. Sì, le storie d’amore che non appartengono solo alle donne, come qualcuno potrebbe pensare. Le storie d’amore coinvolgono tutti e questo concetto non lo ritengo affatto opinabile.

Certamente si diversificano l’una dall’altra, ma comunque coinvolgono cuore e mente e spesso possono annientare la ragione e portare a gesti estremi. Possono sfidare il destino o sorprendere. Possono complicarci la vita o renderla migliore. Possono struggerci o renderci vitali.

Mi chiedo perché spesso rimangono impressi quei libri, quei film e quelle canzoni che mettono in risalto gli amori impossibili.
Di cosa abbiamo bisogno o cosa e come ci fanno sentire quelle storie che si concludono sempre con una fine senza speranza alcuna? Ci fanno sentire impotenti? Ci fanno sentire in comunione con quel sentimento della mancanza che è solo in grado di essere percepito e che per questo non si può descrivere o riaffiorano cose che erano state rimosse? Cosa ci commuove?

Quando cantiamo: “Fai rumore, sì e non lo posso sopportare, questo silenzio innaturale fra me e te…” (Diodato) oppure: “…ti senti un vuoto nello stomaco, ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente… eppure non c’è mai una ragione perché un amore debba finire…” (Cocciante) e ancora: “…t’innamorerai forse non di me, starai ferma lì e succederà da sé…e il cielo piangerà…” (Masini), e ancora: “…perché indimenticabile ancora sei per me…tutti gli amori che vivrò, avranno sempre un po’ di te…” (Venditti) …non associamo, forse, quell’amore che ci ha lasciato o che per ragioni avverse abbiamo dovuto sospendere e che pertanto, non abbiamo finito di vivere?

Lo stesso dicasi per i film e per i libri. La storia di Romeo e Giulietta (Shakespeare), la “Storia di una capinera” (Verga), la storia di Cyrano De Bergerac e Roxanne (Rostand), di Zivago e Lara (Pasternak), Violetta e Alfredo (Dumas), Van Gogh e Sien (Michelet) e poi ancora…Tristano e Isotta, Paolo e Francesca (Dante Alighieri), Riccardo cuor di leone e Filippo il ConquistatoreHumbert e Lolita (romanzo di Nabokov e Kubrik regista del film ), fino a Kurt Cobain, front men dei Nirvana e di Courtney Love, leader della band The Hole e tante altre ancora.

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Romanzi d’amori contrastati trasformati in tragedia dai sortilegi, storie sofferte vissute in segreto, storie travagliate portate fino all’esasperazione, all’annientamento del se’, a una diversa e forzata direzione del destino. Storie scandalose e di amore morboso che ci hanno fatto un po’ paura e un po’ hanno deviato il concetto di “passione”.

Una storia lunga di amori che continuerà in ogni parte del mondo e di cui sentiremo parlare fino alla fine dei nostri giorni.
L’ultima è accaduta di recente e ha sconvolto tante persone.
Una ragazza pakistana abitante qui in Italia con la famiglia e innamorata di un ragazzo pakistano.

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Un amore spezzato perché già promessa a un cugino che lei non voleva sposare. Non si sa come è finita, ma tutto lascia supporre che sia stata uccisa, forse da un zio, con il benestare del padre e della madre di questa ragazza che avevano deciso per lei un matrimonio combinato: una tradizione diffusa in alcune frange rurali del Pakistan dove regna il patriarcato.
La donna è privata di ogni libertà e sono gli uomini che decidono per lei.

Saman non ci sta. Lei ama l’Occidente. Cammina con i jeans strappati come va di moda ora. Ha i capelli sciolti ed è senza velo. Mostra la sua bocca sorridente e grandi occhi neri assorbono la luce del giorno. E’ luminosa e innamorata del suo ragazzo con i quali si scambia messaggi pieni d’amore e che cominciano sempre con la parola “amore”.

Riesce a entrare in una comunità che la protegge, ma poi un giorno sente la mancanza del fratello e di casa. Esce dalla comunità e torna dai suoi. Vuole recuperare i documenti per poi andare dal suo ragazzo e decidere del loro futuro.
Sente sua madre parlare di lei e della necessità di ucciderla per aver disobbedito. Lei capisce ogni cosa e teme per la sua vita.
– Mamma, parlavi di me? Mi volete uccidere? – chiede Saman.
– No, non parlavamo di te… – risponde la madre. Ma Saman è certa di aver sentito bene. Prepara il suo zainetto con i documenti e invia i suoi ultimi messaggi al suo amore dicendogli ogni cosa. In uno degli ultimi messaggi ha scritto “se non mi senti più, vai dai carabinieri”.

Esce di casa. Percorre qualche metro nel vialetto che la sta portando verso la libertà, ma i genitori se ne accorgono e il padre la insegue e da quel momento Saman sparisce.

Dopo un po’ il padre rientra da solo in casa riportando indietro lo zaino della ragazza…

La cosa più angosciante è il dolore che Saman ha provato nel capire che i nemici più mostruosi erano i propri genitori e l’inferno era la sua casa. Credo che non ci sia cosa più spaventosa di un padre e di una madre che ordinano l’uccisione di un proprio figlio. A questo punto, queste persone non dovrebbero essere chiamate in tal modo.

Ovviamente mi riferisco anche a tutti coloro che in un modo o nell’altro sono state promotori di questi efferati omicidi e mi auguro che simili azioni non vengano considerati ‘crimini etnici’. Sono crimini di alcune persone e non di un popolo intero e poi avvengono anche nel nostro paese come in tutti i paesi del mondo.

L’epidemia ci sta distogliendo da tanti altri problemi, ma io spero venga fatta luce su questa brutta faccenda e che venga protetto, ora, il ragazzo di Saman che con coraggio e amore, difende ancora la sua ragazza nonostante gli avvertimenti e le minacce fatte a lui e ai componenti della sua famiglia.

Spero ci sia giustizia per Saman. Lo spero con tutto il cuore per lei e per tutti coloro che vogliono amare le persone che scelgono.

Le ricerche della ragazza scomparsa a Novellara (RE) [foto dal web]