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Misteri della Laziomar

di Silverio Lamonica
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Ci organizziamo per tornare a Ponza… “a nuoto”?
(…’n’at’anne o natanne?)

Arriva l’estate e ricominciano i problemi per raggiungere l’isola.

Ci presentiamo ad un’agenzia di viaggi di Roma per prenotare due biglietti per Ponza: nonna residente nell’isola e nipotina residente a Roma.
Non si possono fare biglietti diversificati, se la nipotina non è residente a Ponza, anche la nonna dev’essere considerata tale (a dispetto del documento di riconoscimento esibito, aggiungiamo noi). Così ci viene più o meno risposto.
Ma al di là dei 5 o 6 euro di differenza, resta il principio di un regolamento farraginoso.
A proposito, c’entrano per caso anche le menti eccelse dei burocrati regionali che hanno in sostanza preparato il “capolavoro” di convenzione dei trasporti marittimi Regione Lazio e Società di Navigazione Laziomar?

In sostanza il problema resta: non si può tollerare il fatto che per raggiungere l’isola, specie in concomitanza della festa patronale, fine settimana, ferragosto e così elencando, si debba vivere col patema d’animo: riusciremo o non riusciremo ad arrivare a Ponza? “This is the problem” …e nel dubbio amletico tocca sorbirci, eventualmente, anche la furbata dei biglietti “omogenei”.

Sappiamo benissimo che d’inverno, a causa delle condizioni meteomarine avverse, molte corse di traghetti e moltissime di aliscafo vengono saltate.
Per le corse saltate (diverse decine) cosa prevede la convenzione Regione LazioLaziomar?

E da ex amministratore ed ex sindaco mi rivolgo al Presidente della Regione Lazio, il quale, dismessi i panni di segretario del PD, si suppone che abbia maggior tempo per dedicarsi ai problemi delle isole ponziane (da non confondere con Procida e le partenopee in genere) e ai sindaci di Ponza e Ventotene:

Non trovate logico che le corse di traghetti ed aliscafo, saltate durante l’inverno, vengano recuperate da aprile a settembre in concomitanza coi fine settimana, feste patronali e quant’altro, ricorrendo se necessario ad unità navali aggiuntive?

E non facciamo che quanto ho esposto ’a ’na recchia trase e a ’n’ata esce.

Tanto più che le navi e gli aliscafi non possono viaggiare a pieno carico, perché bisogna osservare il distanziamento a bordo a causa del Covid, per cui è facile prevedere che molti passeggeri rimarranno, di volta in volta, sulle banchine di Formia, Terracina ed Anzio.

È mai possibile che Associazione Albergatori, Pro Loco, e via elencando non si facciano sentire anche loro?

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