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“Antenati perduti”: una poesia ponzese per la Shoah

a cura di Rosanna Conte

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Era il 7 gennaio quando  abbiamo pubblicato il bando Poesie per la Shoahritenendo che Ponza, così ricca di poeti, potesse partecipare con qualche suo esponente (vedi qui [1])
Da allora ad oggi, ogni tanto mi chiedevo Chissà se qualcuno ha partecipato?
Non pensavo minimamente che ci fosse una partecipante e che, tra l’altro, potesse coabitare con me in Ponzaracconta.

Stamane ho avuto la sorpresa. La nostra Silveria Aroma ci comunica di aver ricevuto un attestato di merito dall’Accademia Internazionale per lo sviluppo della voce, Ebraismo e Kabala. 

Il suo racconto dell’arrivo di una busta proveniente da un mittente sconosciuto, almeno secondo il suo ricordo, ma proveniente dalla Calabria, era carico di emozione  e lo riporto all’incirca con le sue parole.

“Mi è stata recapitata una busta gialla e grande; il mittente non risultava nella mia rubrica mnemonica, ma l’ho aperta curiosa. All’interno un attestato, provato dal viaggio, ricevuto per un breve componimento scritto e inviato seguendo un articolo (con bando) comparso sul sito di Ponzaracconta proprio un giorno che ero alla ricerca di qualcosa… e ancora sono alla ricerca di un’interpretazione che sia per me valida.
La busta in questione ha viaggiato dalla Calabria fino a me, arrivata proprio da quella terra che ha visto in qualche modo cancellate le tracce della mia bisnonna Anna che pare (e dico pare) fosse un’italiana di origine ebraica. La sua storia è scomparsa come certi segreti di famiglia che non si rivelano mai a nessuno, come quando sulla tradizione orale legata alla famiglia compare una macchia di vuoto”.

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Antenati perduti

Le terre rimasero incolte,
ridotte al silenzio
nessuna danza
sagome di fantasmi viventi
muovevano passi stanchi
in odore di morte, prive di un timore definito,
anche la paura ha bisogno di pane.

Rabbuiati come ombra
alcuni rinunciarono alla loro storia
ai loro beni, cancellarono tracce
e rimasero nascosti,
salvi ma derubati della speranza di un ritorno,
spogliati di un perdono da offrire.
Il mondo assopito guardava.