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Epicrisi 329. Il lavoro non c’è, ma torna il vaccino

di Luisa Guarino

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Il tempo corre veloce, anche se tutti i giorni ci sembrano uguali, e con ieri abbiamo archiviato anche la cosiddetta Festa del lavoro del 1° maggio, che quest’anno è stata caratterizzata più che mai dall’assenza totale… del festeggiato. La pandemia, lo sappiamo, ha penalizzato quasi tutti i settori e tutti i lavoratori, quindi cosa si poteva celebrare?
“Ma dal lavoro si ripartirà”, è stato detto nei discorsi e negli interventi istituzionali: speriamo che non rimanga solo un esercizio di fede. E a proposito di Festa del 1° maggio mi piace fare un salto indietro di una settimana per ricordare il concetto di “post-memoria” espresso domenica 25 aprile, Festa della Liberazione, da Sandro Russo nel suo scritto L’occhio di oggi… [2].

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E dato che mi trovo da quelle parti, vorrei mettere in evidenza la scelta della canzone per la domenica che Silveria Aroma ha voluto far cadere su L’amore rubato [4] di Luca Barbarossa, di drammatica e sconvolgente attualità. Sugli argomenti trattati la domenica troppe volte si glissa completamente, visto che la settimana parte dal lunedì: però alle volte, come in questo caso, essi meritano un bel tratto di evidenziatore.

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A questo punto possiamo pure guardare ai giorni appena trascorsi, specie agli ultimi, che ci portano la notizia più bella per le nostre isole: la ripresa delle vaccinazioni [6]da domani, lunedì 3 maggio, con i criteri che abbiamo avuto modo di riportare tra gli scritti pubblicati, amplificati da quelli ospitati in Ponza News. E di Isole e aperture [7] parla Roberto Landolfi, con un esame attento e preciso, coinvolgente e affettuoso, che lo vedono coinvolto sia come professionista che come ponzese.
Tocca come sempre tematiche attinenti all’isola e ai suoi abitanti Franco De Luca, sia quando Vola alto [8] che in Se non è più l’ideologia [9]: infatti, anche se in quest’ultimo fa una digressione di carattere generale, il succo del discorso appare alla fine, quando si riferisce all’imminente tornata elettorale a Ponza, alla quale bisognerà arrivare “preparati e con cognizione”. Tratta invece argomenti diversi in Avremo tempi migliori? [10], in cui parla del rapporto tra economia e natura, di “passato idealizzato”, e auspica “una finanza regolata dalla politica”. Naturalmente ci auguriamo tutti di poter avere “tempi migliori”, ma al momento ritengo molto difficile non essere concentrati sul presente.

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Uno scenario incentrato sulla natura dell’arcipelago ponziano ce lo offre Sandro Russo, con due nuovi capitoli riservati alle piante da tutelare [12]e alle specie invasive [13] secondo il progetto LifePonderat. Appare difficile riuscire a comprendere dove finiscano le une e comincino le altre. E mentre prosegue l’opera di analisi e conoscenza, l’autore, che si definisce come gli altri redattori un “hobbista informato”, continua a sollecitare un intervento da parte di “botanici veri” nonché degli amministratori ponzesi. Interventi che stentano ad arrivare.

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Invece la rubrica “Una foto racconta…” è proposta da Silveria Aroma, che tra le acque trasparenti di Frontone ci invita con lei al Primo bagno [15]. Intanto venerdì si è svolta un webinar in previsione della Conferenza sul futuro dell’Europa [16]: l’esperienza di Ventotene e Santo Stefano” che si terrà domenica prossima, 9 maggio: l’iniziativa è segnalata da Alessandro Romano.

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Un singolare e interessante spaccato della storia recente di Ponza connessa all’isola di Procida “distante 50 miglia” ci viene svelato da Rita Bosso nei primi due capitoli de La mia Procida” [18] (1), (2) [19]: non molti infatti sanno che tra il 1965 e il 1980 un centinaio di ragazzi di Ponza e Ventotene andarono a studiare presso l’Ipam, Istituto professionale per attività marinare. A Procida c’era una scuola a rischio chiusura per mancanza di alunni, da noi invece chi voleva proseguire gli studi non aveva una scuola. Bosso raccoglie anche la testimonianza di Tobia Costagliola e dà il via a un racconto che si annuncia molto coinvolgente.

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Brutte notizie invece sul fronte sportivo, con le torelle della Red Bull Ponza [21] reduci da un weekend nero di sconfitte: speriamo nel prossimo.

Tra gli argomenti della settimana non strettamente connessi al territorio ma sempre di notevole interesse registriamo “Volare su Marte o la ‘controriforma’ della Pubblica Amministrazione”, con cui Giuseppe Mazzella di Rurillo [22] riprende un tema che sente particolarmente. Viene proposto da Sandro Russo lo scritto di Enzo Bianchi C’è il mare, nell’aldilà? [23] tra filosofia e religiosità. Ed è lo stesso Sandro che in Due maghi per una magia al quadrato [24], muovendosi tra arte, cinema e sogno, segnala uno scritto di Francesco Piccolo da la Repubblica di venerdì 30 aprile, nell’imminenza dell’uscita di due libri di Milo Manara dedicati a Federico Fellini il prossimo 12 maggio. In questo caso però Ponza c’entra: sia Fellini che Manara l’hanno conosciuta e ci sono stati.

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La settimana si conclude con un autentico “grido di dolore” di Enzo Di Fazio per il “suo” Faro della Guardia. In Il faro della Guardia [26] Anche lui ‘bello e impossibile'” infatti fa una fotografia impietosa ma realistica delle condizioni in cui versa attualmente la struttura: il fanalista storico Cristoforo è in pensione da settembre 2020, quello attuale, Silverio, lascerà l’incarico il prossimo mese di giugno. Nel frattempo tutto cade a pezzi; anche la linea elettrica che alimentava la lanterna ha subito seri danni. Di Fazio ipotizza a auspica l’intervento di Capitaneria e/o Comando Zona Fari: ma la sensazione di fondo è che sia ormai troppo tardi.

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La balena grigia di Ponza è stata protagonista proprio dell’epicrisi di Enzo, domenica scorsa. E ieri, come era prevedibile, ne hanno parlato anche nella prima puntata 2021 di Linea Blu: [28] ancora una volta sono stati mostrati i filmati fatti a Ponza, nella rada di Frontone, dove il cetaceo è apparso per la prima volta lo scorso 14 aprile. Dopo di allora è stato avvistato nel Golfo di Napoli, poi a Gaeta, per risalire quindi verso Viareggio e il Golfo della Liguria, proprio là dove è localizzato il cosiddetto “santuario dei cetacei”; infine si è spostato verso la costa francese. Non si tratta di un cucciolo, è stato appurato, ma di un esemplare di poco più di un anno, purtroppo molto denutrito. Guardia Costiera e Associazione Tethis continuano a monitorarlo. E noi continuiamo a fare il tifo per lei, la nostra balena grigia.


L‘immagine di copertina è un disegno di Milo Manara, tratto dal libro “Lockdown Heroes”, un omaggio a tutte le lavoratrici che si sono battute per rendersi utili nell’emergenza (ndr)