Ambiente e Natura

Epicrisi 329. Il lavoro non c’è, ma torna il vaccino

di Luisa Guarino

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Il tempo corre veloce, anche se tutti i giorni ci sembrano uguali, e con ieri abbiamo archiviato anche la cosiddetta Festa del lavoro del 1° maggio, che quest’anno è stata caratterizzata più che mai dall’assenza totale… del festeggiato. La pandemia, lo sappiamo, ha penalizzato quasi tutti i settori e tutti i lavoratori, quindi cosa si poteva celebrare?
“Ma dal lavoro si ripartirà”, è stato detto nei discorsi e negli interventi istituzionali: speriamo che non rimanga solo un esercizio di fede. E a proposito di Festa del 1° maggio mi piace fare un salto indietro di una settimana per ricordare il concetto di “post-memoria” espresso domenica 25 aprile, Festa della Liberazione, da Sandro Russo nel suo scritto L’occhio di oggi….

E dato che mi trovo da quelle parti, vorrei mettere in evidenza la scelta della canzone per la domenica che Silveria Aroma ha voluto far cadere su L’amore rubato di Luca Barbarossa, di drammatica e sconvolgente attualità. Sugli argomenti trattati la domenica troppe volte si glissa completamente, visto che la settimana parte dal lunedì: però alle volte, come in questo caso, essi meritano un bel tratto di evidenziatore.


A questo punto possiamo pure guardare ai giorni appena trascorsi, specie agli ultimi, che ci portano la notizia più bella per le nostre isole: la ripresa delle vaccinazioni da domani, lunedì 3 maggio, con i criteri che abbiamo avuto modo di riportare tra gli scritti pubblicati, amplificati da quelli ospitati in Ponza News. E di Isole e aperture parla Roberto Landolfi, con un esame attento e preciso, coinvolgente e affettuoso, che lo vedono coinvolto sia come professionista che come ponzese.
Tocca come sempre tematiche attinenti all’isola e ai suoi abitanti Franco De Luca, sia quando Vola alto che in Se non è più l’ideologia: infatti, anche se in quest’ultimo fa una digressione di carattere generale, il succo del discorso appare alla fine, quando si riferisce all’imminente tornata elettorale a Ponza, alla quale bisognerà arrivare “preparati e con cognizione”. Tratta invece argomenti diversi in Avremo tempi migliori?, in cui parla del rapporto tra economia e natura, di “passato idealizzato”, e auspica “una finanza regolata dalla politica”. Naturalmente ci auguriamo tutti di poter avere “tempi migliori”, ma al momento ritengo molto difficile non essere concentrati sul presente.


Uno scenario incentrato sulla natura dell’arcipelago ponziano ce lo offre Sandro Russo, con due nuovi capitoli riservati alle piante da tutelare e alle specie invasive secondo il progetto LifePonderat. Appare difficile riuscire a comprendere dove finiscano le une e comincino le altre. E mentre prosegue l’opera di analisi e conoscenza, l’autore, che si definisce come gli altri redattori un “hobbista informato”, continua a sollecitare un intervento da parte di “botanici veri” nonché degli amministratori ponzesi. Interventi che stentano ad arrivare.


Invece la rubrica “Una foto racconta…” è proposta da Silveria Aroma, che tra le acque trasparenti di Frontone ci invita con lei al Primo bagno. Intanto venerdì si è svolta un webinar in previsione della Conferenza sul futuro dell’Europa: l’esperienza di Ventotene e Santo Stefano” che si terrà domenica prossima, 9 maggio: l’iniziativa è segnalata da Alessandro Romano.


Un singolare e interessante spaccato della storia recente di Ponza connessa all’isola di Procida “distante 50 miglia” ci viene svelato da Rita Bosso nei primi due capitoli de La mia Procida” (1), (2): non molti infatti sanno che tra il 1965 e il 1980 un centinaio di ragazzi di Ponza e Ventotene andarono a studiare presso l’Ipam, Istituto professionale per attività marinare. A Procida c’era una scuola a rischio chiusura per mancanza di alunni, da noi invece chi voleva proseguire gli studi non aveva una scuola. Bosso raccoglie anche la testimonianza di Tobia Costagliola e dà il via a un racconto che si annuncia molto coinvolgente.

Brutte notizie invece sul fronte sportivo, con le torelle della Red Bull Ponza reduci da un weekend nero di sconfitte: speriamo nel prossimo.

Tra gli argomenti della settimana non strettamente connessi al territorio ma sempre di notevole interesse registriamo “Volare su Marte o la ‘controriforma’ della Pubblica Amministrazione”, con cui Giuseppe Mazzella di Rurillo riprende un tema che sente particolarmente. Viene proposto da Sandro Russo lo scritto di Enzo Bianchi C’è il mare, nell’aldilà? tra filosofia e religiosità. Ed è lo stesso Sandro che in Due maghi per una magia al quadrato, muovendosi tra arte, cinema e sogno, segnala uno scritto di Francesco Piccolo da la Repubblica di venerdì 30 aprile, nell’imminenza dell’uscita di due libri di Milo Manara dedicati a Federico Fellini il prossimo 12 maggio. In questo caso però Ponza c’entra: sia Fellini che Manara l’hanno conosciuta e ci sono stati.


La settimana si conclude con un autentico “grido di dolore” di Enzo Di Fazio per il “suo” Faro della Guardia. In Il faro della Guardia Anche lui ‘bello e impossibile'” infatti fa una fotografia impietosa ma realistica delle condizioni in cui versa attualmente la struttura: il fanalista storico Cristoforo è in pensione da settembre 2020, quello attuale, Silverio, lascerà l’incarico il prossimo mese di giugno. Nel frattempo tutto cade a pezzi; anche la linea elettrica che alimentava la lanterna ha subito seri danni. Di Fazio ipotizza a auspica l’intervento di Capitaneria e/o Comando Zona Fari: ma la sensazione di fondo è che sia ormai troppo tardi.


La balena grigia di Ponza è stata protagonista proprio dell’epicrisi di Enzo, domenica scorsa. E ieri, come era prevedibile, ne hanno parlato anche nella prima puntata 2021 di Linea Blu: ancora una volta sono stati mostrati i filmati fatti a Ponza, nella rada di Frontone, dove il cetaceo è apparso per la prima volta lo scorso 14 aprile. Dopo di allora è stato avvistato nel Golfo di Napoli, poi a Gaeta, per risalire quindi verso Viareggio e il Golfo della Liguria, proprio là dove è localizzato il cosiddetto “santuario dei cetacei”; infine si è spostato verso la costa francese. Non si tratta di un cucciolo, è stato appurato, ma di un esemplare di poco più di un anno, purtroppo molto denutrito. Guardia Costiera e Associazione Tethis continuano a monitorarlo. E noi continuiamo a fare il tifo per lei, la nostra balena grigia.


L‘immagine di copertina è un disegno di Milo Manara, tratto dal libro “Lockdown Heroes”, un omaggio a tutte le lavoratrici che si sono battute per rendersi utili nell’emergenza (ndr)

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