di Annalisa Sogliuzzo
Cara Chiaia, luogo di sogni e di ricordi ancora intensi e lucidi…
La tua immagine impressa in una vecchia foto in bianco e nero mi appare lontana e vicina. Come eri ieri, come ti ritrovo oggi. Una timida nostalgia mi porta ai tempi lucenti della gioventù quando la tua spiaggia di folgorante bellezza era meta di giorni leggeri e spensierati. Si attraversava il tunnel romano e quando si percorreva l’ultima curva sapevamo già dal rumore se il mare era grosso, con i suoi famosi ‘cavalloni’, o era calmo piatto come una tavola, lasciandoci all’arrivo sempre di stucco, quasi tramortiti dall’incanto del tuo straordinario fascino.
Passavamo lì, immersi in questo capolavoro della natura, tutto il tempo che potevamo. Abbandonandolo soltanto quando gli ultimi raggi del sole al tramonto ci regalavano immagini mozzafiato.
Chissà quanti amori hai visto nascere e, forse, quanti altri morire. Quante storie avresti da raccontare ed invece rimani lì, immutabile e silenziosa a custodire i tuoi segreti. Potessimo un giorno raggiungerti e tornare a godere di te mia cara Chiaia…
Anche se con qualche crepa in più nelle tue falesie, con qualche ferita in più.
Tu sei la Chiaia che mi è rimasta nel cuore.
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Nota della Redazione:
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