Una canzone per la domenica (136). “Voce“ di Madame
4 Aprile, 2021
di Luciana Figini
Sono sempre troppi i pregiudizi contro i musicisti giovani, troppi gli stereotipi e le frasi fatte, tipo:
“Ai miei tempi la musica era migliore”, “Oggi tutta la musica fa schifo”, “Ma chi si credono di essere questi trappers, sono vuoti, senza contenuti” e via dicendo.
E indovinate chi esprime questi giudizi taglienti? Di solito noi, della generazione di Battisti e De Andrè, delle generazione che oggi i giovani chiamano “boomers” e che è diventata un’espressione simile a quella che noi usavano verso i nostri padri ed i nostri nonni, ricordate? “Matusa”
Adesso i “matusa” siamo noi, ma molti lo sono anche nello spirito, oltre che nel corpo.
Cosa voglio dire? Voglio dire che non dobbiamo mai smettere di essere curiosi e che dobbiamo sforzarci di ascoltare i giovani musicisti di oggi, altrimenti anche noi facciamo la fine dei nostri padri e dei nostri nonni, che non ci consideravano e spesso non facevano che criticarci.
Sia chiaro: ho una stima ENORME per i cantanti, i cantautori ed i gruppi musicali del passato: guai a chi mi tocca Mina o Guccini, guai a chi disprezza i Genesis o i Led Zeppelin, però, per favore, cerchiamo di ritrovare un po’ di sana curiosità e proviamo almeno ad ascoltare questi nuovi musicisti! Non facciamo i matusa!
Qualche tempo fa avevo scritto un articolo su Billie Eilish, oggi ci provo con una giovanissima cantante trap italiana: Madame. Francesca Calearo, alias Madame, è una agguerritissima e giovanissima cantante trap italiana ( è nata nel 2002 ).
Conosciuta da pochi prima di Sanremo 2021 ha partecipato con una brano particolarissimo “Voce”, una canzone che, oltre ad avere un sound davvero interessante, ha un testo molto profondo.
Il tutto è “condito“ dalla voce particolarissima di questa ragazza.
Ma andiamo a leggere il testo e ad ascoltare la canzone:
Voce
Mi ricordo di te Ricordo i mille giri sulle giostre, su di te Ho fatto un’altra canzone Mi ricorda chi sono Ho messo un altro rossetto Sopra il labbro superiore Negli occhi delle serrande si stenderanno e io sparirò L’ultimo soffio di fiato e sarà la voce Ad essere l’unica cosa più viva di me Voglio che viva a cent’anni da me Voglio rimanga negli anni com’è Fumo per sbarazzarmi di lei Ma torna da me Dove sei finita, amore? Come, non ci sei più? E ti dico che mi manchi Se vuoi ti dico cosa mi manca Adesso che non ci sono più Adesso che ridono di me Adesso che non ci sei più Non so se ti ricordi di me Quanto è bello abbracciarmi Per sentirti un po’ a casa Sarà bello abbracciarti Dirti, “Mi sei mancata” In un bosco di me C’è un rumore incessante E lo faccio da parte Tu sei la mia voce Mi ricordo di te Mi vedevano ridere sola, ma eri te Ho baciato un foglio bianco E la forma delle mie labbra Ha scritto da dove nasci tu e che non morirai E se negli occhi delle serrande si stenderanno e io sparirò L’ultimo soffio di fiato darà la voce A quella che è l’unica cosa più viva di me Voglio che viva a cent’anni da me Perché in giro mi chiedon di me E mi chiedo di te anch’io Dove sei finita, amore? Come, non ci sei più? E ti dico che mi manchi Se vuoi ti dico cosa mi manca Adesso che non ci sono più Adesso che ridono di me Adesso che non ci sei più Non so se ti ricordi di me Quanto è bello abbracciarmi Per sentirti un po’ a casa Sarà bello abbracciarti Dirti, “Mi sei mancata” In un bosco di me C’è un rumore incessante E lo faccio da parte Tu sei la mia voce Baby, ne ho fatte Baby, ne ho fatta di strada Baby, ti ho cercato in ogni dove Nelle corde di gente che non conosco Ma in fondo bastava guardarmi dentro più che attorno Sei sempre stata in me e non me ne rendevo conto Dove sei finita, amore? Come, non ci sei più? E ti dico che mi manchi Se vuoi ti dico cosa mi manca Adesso che non ci sono più Adesso che ridono di me Adesso che non ci sei più Io so che ti ricordi di me Perché è bello abbracciarmi Per sentirti un po’ a casa Ti ricordi le notti Che urlavamo per strada Ma nel bosco di me Ora siamo tornate E per sempre sarà Che tu sei la mia voce Che noi siamo tornate E per sempre sarà Sì, per sempre sarà Che tu sei la mia voce
“Voce” è una canzone d’amore ma il significato è duplice: l’amore per l’altra persona ma soprattutto per la musica. Chi ama diventa la voce, l’elemento principale di espressione e, allo stesso tempo, è eterno come il suo legame intenso per la musica. “Mi ricordo di te, ah, Mi vedevano ridere sola, ma eri te, Ho baciato un foglio bianco e la forma delle mie labbra, Ha scritto da dove nasci tu e che non morirai” canta Madame.
Più che una canzone d’amore quindi è una specie di inno alla propria voce ed alla propria identità musicale “Voglio che viva a cent’anni da me, Perché in giro mi chiedon di me, E mi chiedo di te anch’io” oltre che alla potenza espressiva che risiede nella voce.
Non manca l’elemento di nostalgia e malinconia, tra presente e quel passato “Adesso che non ci sei più, Non so se, Ti ricordi di me, Quanto è bello abbracciarmi, Per sentirti un po’ a casa”. Amore sentimentale, fisico, amore verso la musica e verso la voce che permette di esprimersi.
Vorrei concludere parlando della “persona” Madame: a differenza di tante rappers e trappers Madame non è una “strafiga” ; è un po’ mascolina, sia nei vestiti che nei gesti, ha i denti irregolari, non si cura molto la pettinatura, non si trucca, non si atteggia e di tutto questo ne va giustamente fiera: è lei, è autentica, è quello che è.
In questa intervista parla di se stessa e di tutti i suoi problemi, di tutte le sue incertezze, di tutte le sue mancanze o manie, in modo diretto e senza filtri. L’intervista è un po’ lunga, ma vale davvero la pena ascoltarla.
E’ una ragazza che mostra alle altre ragazze che non c’è bisogno di essere Beyoncé o Shakira per fare successo o semplicemente per avere una vita positiva e questo è un messaggio forte per tutte le nostre ragazze: sta dicendo che si deve sempre fare di tutto per essere se stesse e che bisogna fregarsene del giudizio degli altri. “Last but not least”, ultimo ma non in ordine di importanza, i discorsi che questa ragazza fa sono di una maturità, di una sincerità e di una profondità davvero disarmanti.
1 commento per Una canzone per la domenica (136). “Voce“ di Madame
Ringrazio Luciana, e Silveria per la settimana scorsa con Diodato, che portano linfa fresca a questa rubrica, che troppo spesso è caratterizzata da pensosi e nostalgici amarcord, o da ricostruzioni storiche a mio avviso un po’ pesanti. Vabbè, quelli saranno pure brani che hanno fatto la storia, e risalgono solitamente a decine di anni fa. Vabbè, per Madame&compagni dovremo aspettare ancora parecchio. Ma se anche non li sentissimo nominare più, essi avranno comunque segnato questo 2021, di cui sentiremo invece parlare a lungo, e non bene. Ecco perché apprezzo la freschezza musicale di questi giorni.
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Ringrazio Luciana, e Silveria per la settimana scorsa con Diodato, che portano linfa fresca a questa rubrica, che troppo spesso è caratterizzata da pensosi e nostalgici amarcord, o da ricostruzioni storiche a mio avviso un po’ pesanti. Vabbè, quelli saranno pure brani che hanno fatto la storia, e risalgono solitamente a decine di anni fa. Vabbè, per Madame&compagni dovremo aspettare ancora parecchio. Ma se anche non li sentissimo nominare più, essi avranno comunque segnato questo 2021, di cui sentiremo invece parlare a lungo, e non bene. Ecco perché apprezzo la freschezza musicale di questi giorni.