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I pesci volanti… che meraviglia!

Proposto da Sandro Russo
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Ho visto da vicinissimo i pesci volanti nei mari delle Maldive, dove sono stato due volte per “guardie” di 15 giorni, al villaggio Valtur (quando ancora si chiamava così) di Mahureva (leggi qui [2]), che vantava come fiore all’occhiello un’attività di diving, “con assistenza medica”. Sono stati la meraviglia continua dei viaggi per mare con le loro imbarcazioni dalla prua alta dette doney.

Poi al ritorno ho cercato di saperne di più, e ho scoperto che sono anche nei nostri mari.
Gli Exocoetidae, noti comunemente come pesci volanti o pesci rondine, sono una famiglia di pesci ossei appartenenti all’ordine Beloniformes.
Dice Wikipedia che “nei mari europei di solito non si trovano più a nord del golfo di Guascogna anche se questi veloci nuotatori si possono a volte incontrare a centinaia o migliaia di chilometri di distanza del loro areale abituale.
Quello che rende inconfondibili gli esocetidi sono i caratteri delle pinne: le pinne pettorali sono in tutte le specie molto lunghe, in molte specie raggiungono la pinna dorsale se non la pinna caudale.
A seconda delle specie le pinne ventrali possono o meno essere allungate (molto meno delle pettorali) e si possono distinguere i “pesci volanti a due ali” e “pesci volanti a quattro ali”.

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Il decollo. Dapprima il pesce percorre una tratta rettilinea a pelo d’acqua, poi le pinne pettorali vengono spiegate, il pesce fuoriesce dall’acqua e la pinna caudale vibra velocemente sfiorando l’acqua con il lobo inferiore allungato per conferire la velocità necessaria al “decollo”. Il volo dura al massimo una trentina di secondi e raggiunge un’elevazione di solito inferiore al metro mentre la tratta percorsa può raggiungere alcune centinaia di metri. Gli Exocoetidae sono fortemente attratti dalle luci e spesso si trovano sulla coperta delle imbarcazioni che non abbiano murate troppo alte dove planano attratti dall’illuminazione di bordo.

Questo video è stato mandato a tutto il gruppo da un’amica scrittrice che tiene corsi – per dirlo all’americana – di creative writings, di tipo avanzato (ha chiamato il Corso “Alfabeti emotivi”): invia ai suoi allievi stimoli sensoriali di vario tipo, immagini, suoni elementari, musica… per favorire le associazioni di idee.

Questo video si presta – è anche molto bello dal punto di vista tecnico e naturalistico – a molteplici suggestioni sul tema della “escapologia”: in romanesco, l’arte de sfangarla (sfangalla); con i poveri pesci insidiati sott’acqua dalle voraci lampughe e in aria dalle fregate… Uno spettacolo della natura!

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