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Ponza, un’isola senza dati disponibili

di Luisa Guarino

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Da qualche tempo sul quotidiano Latina Oggi il collega Jacopo Peruzzo sta curando delle pagine riguardanti le spese che i Comuni di Latina e provincia affrontano nei diversi settori, nonché le entrate che ad essi provengono da multe e sanzioni, e da imposte e tasse.
Il primo servizio, pubblicato lo scorso 9 marzo, s’intitola “Chi investe in sport e giovani” ed è stato puntualmente notato da Silverio Lamonica, che l’ha citato nel suo commento allo scritto di Francesco De Luca La sostenibilità (4) [2]; Silverio è infatti rimasto colpito dalla posizione di Ponza, non solo fanalino di coda della classifica, ma contraddistinto da uno spiazzante “n.d.” (non disponibile, insomma niente dati al riguardo). L’inchiesta è proseguita nei giorni successivi, prendendo in esame argomenti diversi.

Il 13 marzo ad esempio l’attenzione si è concentrata sulle entrate pro capite per imposte e tasse, riportando in alcuni casi l’importo della singola imposta di soggiorno a persona. E dal titolo la situazione appare subito chiarissima: “Ventotene reginetta degli introiti, ma a fare la differenza è l’imposta di soggiorno: le località turistiche fanno più cassa”. E infatti nella classifica spicca appunto Ventotene, seguita nell’ordine da Sperlonga, Gaeta, San Felice Circeo, Sabaudia, Terracina, Minturno, Formia.
E la nostra isola, che pure è una località turistica? Mantiene l’ultimo posto, con il solito “n.d.”: in compenso sfodera l’imposta di soggiorno più esosa, da 2,50 a 5 euro.

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Ed eccoci alla pagina del 16, riservata alla spesa per l’istruzione, relativa all’anno 2019. Questa volta il primo posto spetta a Pontinia, e a Ponza è riservata come sempre l’ultima posizione, con il solito laconico “n.d.”.

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Le cose non cambiano con la tabella del 19 marzo, che prende in esame le entrate per multe, sanzioni e ammende, come sempre in termini assoluti e pro capite; in questo caso inoltre è indicata anche la spesa pro capite sostenuta per la Polizia locale. Anche qui infatti i dati di Ponza sono “n.d.” in tutte e tre le caselle, in compagnia questa volta di Rocca Massima e Sonnino: uno di quei tanti casi in cui il mal comune… non è davvero mezzo gaudio.

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Passiamo alle spese cimiteriali, riportate nella pagina dello scorso 20 marzo, in cui primeggia Terracina, seguita da Aprilia e Fondi; solita ultima postazione per Ponza, che continua ad essere bollata dalla dicitura “n.d.”.

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L’ultimo servizio in ordine di tempo è di ieri, lunedì 22, e prende in esame la spesa per la tutela e il recupero ambientale: in questo caso la prima della classe è Fondi, che supera perfino Latina. Alcuni Comuni (Priverno, Cori, Sonnino, Roccagorga, Norma, Spigno Saturnia e Prossedi) non tirano fuori un euro. Ma è come sempre la nostra isola a fregiarsi del solito distintivo “n.d.”. Il che francamente è piuttosto scoraggiante: la nostra Amministrazione non ci fa davvero una bella figura.

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Possibile che non vengano raccolti dati in nessun settore, neanche per consentire un’analisi che possa poi a sua volta rappresentare una base di partenza per una programmazione, sia pure a breve o medio termine? Non c’è studio, non c’è raccolta: oppure c’è, ma il Comune di Ponza vuole tenere tutto per sé? Ipotesi curiosa, ma la fantasia di noi isolani è senza limiti.

L’analisi del collega Peruzzo continuerà, immagino: il filone è interessante e vario. In quanto a me, non ne parlerò più, a meno che accanto al nome di Ponza non compaia una qualsiasi cifra. Quella sì che sarebbe davvero una notizia.

 

ndr: per leggere i dati cliccare sulle immagini per ingrandire