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Miniera Samip, una lezione di dignità e rigore da una delibera del 1962

Proposto da Vincenzo Ambrosino
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Forse è il momento di riprendere a ragionare intorno a questa storia: la miniera e la successiva cava della Samip sono ancora presenti in mezzo a noi. Quel paesaggio desolante lasciato dalla miniera la fa ancora oggi da padrone tra Cala dell’Acqua e Calacaparra.
Dalla chiusura della miniera del 1978, non siamo riusciti a dare una funzione a quella zona, siamo stati capaci solo di dividerci, di fare proposte isolate per cui velleitarie, di fare chiacchiere ad ogni elezione ma niente è successo. Quel dramma vissuto da più di una  generazione di fornesi e di isolani non è stato affatto riscattato. Passeremo anche noi senza riuscire a vedere nascere un fiore in quella zona?
Perché trascrivo scrivo questo documento? Perché spero che si riapra il dibattito sulla miniera.
Non posso sintetizzare la relazione del consigliere Conte Giovanni. Il piccolo cattolico, lo vedo a prendere coraggio e a scrivere un discorso accorato quando la piovra Samip era il potere assoluto a Ponza.
Il piccolo ponzese che ha il coraggio… È bellissimo.

Correva l’anno 1962 in un Consiglio Comunale presieduto dal Sindaco dott. Sandolo Francesco si discuteva la richiesta di proroga della concessione alla Samip per altri 50 anni.
Allegati alla delibera di consiglio troviamo tre relazioni. Dei consiglieri Tagliamonte, Iodice e Conte.

Opposizione al Rinnovo della concessione mineraria alla S.A.M.I.P (28.5.1962) in file .pdf: Miniera Samip. Delibera 1962 [2]

Immagine di copertina. Il sito della miniera nell’agosto 2011

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Sopra. Gruppo di lavoratori. Sotto “Gerarchi fascisti in visita alla miniera di bentonite”

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Appendice del 20 febbr. 2021 (Cfr. Commento di Vincenzo Ambrosino)

Studio-Preliminare-di-Valutazione-d’Impatto-Ambientale-dell’Area-Nord-Ovest-dell’Isola-di-Ponza—Estratto [5]