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Abbiamo perso Leo, Leo Lombardi

di Sandro Russo e Emanuela Siciliani

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Solo ieri sera ho appreso, dai necrologi de la Repubblica, della scomparsa di Leo Lombardi, amico, profondo conoscitore / amatore di Ponza e collaboratore del sito fin dai primi anni, con i suoi fondamentali studi sugli Impianti idraulici romani e molti altre storie e racconti nel corso del tempo: storie di acque, di viaggi (mitico quello in Mali), di vita. Rintracciabili sul sito con la ricerca per Autore.

A Leda e a tutti gli amici più stretti tra i quali ci siamo anche molti di noi di Ponzaracconta, le condoglianze della Redazione.

Una immagine di Leonardo Lombardi ad una presentazione pubblica, nel nov. 2015

N.B.
Ci siamo scambiati la notizia e la costernazione con Emanuela, ieri sera. Ne scriverà anche lei.

Il ricordo di Emanuela è arrivato. Con un leggero ritardo rispetto alla notizia pubblicata stamattina (non potevamo non darla subito), ma è arrivato.

Leo
Non più tardi di quattro anni sono passati da quell’agosto al Santa Domitilla – nella cornice degli appuntamenti con gli esperti di cose ponzesi – in cui Leo, vicino ai 90 anni ha spopolato… non ha perso un colpo nella sua narrazione dei reperti di epoca romana presenti a Ponza, snocciolando ad una auditorio incantato, il suo sapere alla portata di tutti.

Leonardo Lombardi detto Leo, alto, dinoccolato, un po’ Sean Connery con gli occhi azzurri e sapienti.
E sì Leo – venuto a mancare l’altro ieri dopo un lungo periodo di malattia, era un sapiente.
A Ponza lo conoscono in tanti perché nella sua qualità di geologo ha compiuto studi sulla falesia di Chiaia di Luna, e sull’acquedotto romano risalendolo tutto, con in mano una vecchia torcia e al comando del drappello di “pratici locali” che lo avrebbero dovuto guidare.

Non aveva paura di nulla, da vecchio comunista ne aveva viste tante e scoprivi, in una serata conviviale in cui aveva cucinato da Dio, che suo padre era un famosissimo architetto, Pietro Lombardi, che nel ’25 aveva vinto il concorso indetto dalle Belle Arti al tempo del fascio… Le trovi quelle piccole fontane nei rioni più noti e centrali, a Trastevere a forma di botticella, a San Pietro con la tiara papale, sul lungotevere  Ripa a forma di timone e la sua più famosa, cosiddetta “delle anfore”, che di recente è stata ricollocata nella sua sede originaria, al centro della piazza di Testaccio.

Quando lo abbiamo conosciuto aveva circa 60 anni e noi, molto più giovani lo adottammo come guida spirituale, per quella sete di conoscenza che lo contraddistingueva. Soprattutto Domenico che cercava un padre come lui che cercava un figlio.

Andammo con lui in Mali e li ci stupì con la sua visione dell’Africa che conosceva profondamente per avervi condotto con successo tanti progetti, per la comunità europea e per gli aiuti da essa erogati per le popolazioni più disagiate.
A loro Leo portava l’acqua, elemento vitale, così le donne non dovevano più caricarsi come muli per lavare i bambini con gli occhi spesso infestati dalle mosche (o peggio, col tracoma)… Era un benefattore buono eppure anche aspro, con una visione della vita forgiata sui banchi del partito comunista, di cui era stato acceso sostenitore.

Una figlia e due nipoti inglesi, visti poco negli anni con suo grande rammarico, ma da sempre con al fianco Leda Arguedas, sua moglie e compagna dell’ultima parte della sua vita, che amorevolmente lo ha accudito durante la malattia, senza riserve e con una grande dedizione.
Formavano una strana coppia, lei piccolina nata in Costarica ma naturalizzata messicana, lui alto alto… ma insieme formavano una solida coppia esploratrice di mondi soprattutto latino-americani. Era l’acqua la sua grande passione e l’ha studiata a fondo ovunque sia arrivato, anche a Ponza, dove ha scoperto una diga romana di Giancos, I cui resti sono tuttora ben visibili ad un occhio esperto.

Ci lascia più soli, ci mancherà la sua arguzia, il suo parlare franco, la mancanza di pregiudizi se non in campo politico, dove forse non si è mai troppo avventurato nella controversia insita in un credo politico che non ha saputo aggiornarsi.

È triste lasciarti.
Ci mancherai Leo. Molto.


Presentato sul sito: leggi qui

3 Comments

3 Comments

  1. Emanuela Siciliani

    6 Febbraio 2021 at 14:05

    Completato anche per la mia parte il ricordo di Leo. Nell’articolo di base
    Scusate il ritardo

  2. Sandro Russo

    7 Febbraio 2021 at 22:39

    Sì, mi mancherà molto Leo. Con la sua vasta erudizione su tutti i modi in cui gli esseri umani avevano utilizzato le acque, era un punto di riferimento per ogni mia curiosità; ed era curioso lui stesso. L’interazione era un piacere mentale.
    Ho pensato a lui anche stamattina, leggendo dell’Aqua Film Festival proposto da Tano.
    E un-pensiero-tira-l’altro ho ricordato i consigli che mi diede per la preparazione di un mio pezzo “omerico”, dedicato appunto ai “Giardini d’acque”.
    Penso che lo proporrò sul sito in suo onore e memoria.

  3. assunta scarpati

    8 Febbraio 2021 at 02:13

    Ci siamo sentiti durante il lockdown con la promessa che ci saremmo rivisti a Ponza… Buon viaggio Leo, ricorderò le nostre belle chiacchierate.

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