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Un matrimonio da favola per Amabile, che si è spenta sabato

Proposto dalla Redazione

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Addio alla prima nata di Latina, Amabile Altobello si sposò con il vestito di Audrey Hepburn
di Monica Forlivesi – Lunedì 1° febbraio 2021 dal Messaggero, edizione di Latina

È difficile trovare nella stessa vita tanto sogno e tanta fatica. Amabile Altobello ha racchiuso nella sua esistenza tutto questo, da sabato non c’è più, è scomparsa a una settimana dal suo 88° compleanno.
Una vita speciale, era la prima nata di Latina, allora Littoria, o meglio la prima iscritta all’Anagrafe di tre neonati per via di quel nome che iniziava con la A. Un nome che segnerà la sua vita e le porterà in dono il vestito da sposa che avrebbe dovuto indossare Audrey Hepburn per le sue nozze con il barone James Hanson.

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Amabile ha avuto un matrimonio da favola, tre figlie, sei nipoti, ma anche tanta fatica, dall’alba al tramonto nei campi di Borgo Carso, a lavorare la terra, tenace e umile sempre, fino alla fine. Domani saranno celebrati i suoi funerali alle 10,30 nella chiesa del Borgo, l’amministrazione comunale e il sindaco Damiano Coletta hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia.
Ma cosa unisce queste due donne, la prima nata a Latina in una famiglia contadina e la diva di Hollywood? Questa è una strana storia, delicata e forte allo stesso tempo. Amabile, figlia di genitori veneti, è nata il 6 febbraio del 1933. A 27 anni non è ancora sposata, ha un fidanzato ma sono troppo poveri per farlo. L’indiscussa icona dell’eleganza invece nel 1952 si sta per sposare, commissiona alle sorelle Fontana un vestito da sposa da sogno. Quel matrimonio non si farà mai, l’amore finisce, e il vestito resta nei bauli dell’atelier romano. L’attrice chiede alle sorelle Fontana di regalarlo a una sposa che non può permettersi l’abito di nozze.

Passano otto anni, è il 1960, Amabile, per tutti al borgo Lori, è in cucina con i suoi sei fratelli, alla radio c’è “Soli contro tutti” condotta da Mario Riva, una sfida tra città: Latina è in gara e vince.
«Mi sembra di vederli – racconta Marisa Soldà, una delle figlie di Amabile – il conduttore chiede a D’Erme, il vicesindaco di Latina, che regalo avrebbero voluto, lui rispose: una serenata per la prima nata della città. Mia madre sobbalzò: ma sono io! Fratelli e sorelle ridevano, ma no, ti sbagli. Invece la convocarono prima in municipio, poi alla Rai. Le fecero diverse domande e le chiesero come mai non fosse sposata a 27 anni, allora era insolito, e lei disse la verità: non c’erano le possibilità economiche».
Riva e gli autori del programma decisero che il regalo sarebbe stato un matrimonio da principessa per Amabile e il suo Adelino.

[2]Matrimonio di Amabile Altobello, la prima nata di Latina (di Vittorio Buongiorno)

Borgo Carso finì sotto i riflettori, arrivavano camion e regali, giornalisti e fotografi, Amabile e il suo Adelino furono circondati di attenzioni. L’Agip regalò la camera da letto, l’Eni la cucina, il sarto Valentini confezionò l’abito per lo sposo e la Rai organizzò il viaggio di nozze a Parigi con tanto di interprete. E le sorelle Fontana aprirono il baule e portarono alla giovane di Latina l’abito da sposa abbandonato da tanti anni. «Sa perché? La mamma delle Fontana si chiamava Amabile, come la mia, ma non sapevamo fosse di Audrey Hepburn il vestito – racconta Marisa Soldà commossa – Ci fu un matrimonio di quelli mai visti al Borgo e neanche a Latina: la funzione celebrata dal Vescovo, fotografi, giornalisti e la benedizione di Papa Roncalli».
Poi, nel 2002, Micol Fontana in una trasmissione tv lanciò un appello per ritrovare l’abito perduto. Come reagì sua madre: «Disse che lo aveva da tanti anni e che era suo, non lo restituì».
Poi l’abito è stato venduto alla casa d’aste Sotheby’s di Londra, ma questo è un tasto dolente dice la figlia: «Un errore, quell’abito non aveva prezzo».

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Amabile Altobello, donna umile e coraggiosa, si è spenta sabato a 88 anni nella città che è nata con lei. Le sue ultime parole, all’ospedale Goretti sono state per le figlie: «Come siete belle insieme».

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