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Procida,  capitale italiana della cultura 2022 (1)

di Silverio Lamonica

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È un evento sensazionale, al quale aderisco con entusiasmo e proporrei la pubblicazione, su questo sito, di una serie di articoli relativi ad opere ispirate a questa meravigliosa isola consorella: Procida, col contributo di tutti, naturalmente.

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Alphonse De Lamartine

Quindi, come inizio,  propongo una poesia di Alphonse De Lamartine, dalla Raccolta: “Nuove Meditazioni Poetiche” (1823), che possiamo considerare un’anticipazione del suo celebre romanzo “Graziella”, pubblicato nel 1852 e ambientato a Procida; infatti il componimento si intitola Adieu à Graziella. 

[2]

Graziella

Adieu à Graziella
par Alphonse De Lamartine

Adieu! mot qu’une larme humecte sur la lèvre;
Mot qui finit la joie et qui tranche l’amour;
Mot par qui le départ de délices nous sèvre;
Mot que l’éternité doit effacer un jour!

Adieu!….Je t’ai souvent prononcé dans ma vie,
Sans comprendre, en quittant les êtres que j’aimais,
Ce que tu contenais de tristesse et de lie,
Quand l’homme dit: «Retour!» et que Dieu dit: «Jamais!»

Mais aujourd’hui je sens que ma bouche prononce
Le mot qui contient tout, puisqu’il est plein de toi,
Qui tombe dans l’abîme, et qui n’a pour réponse
Que l’éternel silence entre une image et moi!

Et cependant mon coeur redit à chaque haleine
Ce mot qu’un sourd sanglot entrecoupe au milieu,
Comme si tous les sons dont la nature est pleine
N’avaient pour sens unique, hélas! qu’un grand adieu!

Recueil : Nouvelles méditations poétiques

E questa è la mia versione in lingua italiana: 

Addio a Graziella

 

Addio! Parola con cui una lacrima inumidisce il labbro;
parola che pone fine alla gioia e infrange l’amore;
parola con cui la dolcezza che s’allontana ci irrita;
parola che l’eternità un giorno dovrà cancellare!

Addio! … l’ ho detto spesso nella mia vita.
Senza capire, lasciando le persone che amavo,
quanta  tristezza e menzogna in te è racchiusa,
quando l’uomo dice: “Ritorna! ” ma  “Giammai!” replica Dio.

Ma oggi sento che la mia bocca pronuncia
la parola che tutto racchiude, perché è colma di te,
chi nell’abisso cade e chi una risposta non ha
che  il silenzio eterno sia fra un’immagine e me!

Eppure il mio cuore ad ogni respiro pronuncia
questa parola che un sordo singhiozzo infrange a metà,
come se tutti i suoni, di cui la natura è piena,
non avessero un senso unico, ahimè! Che grande addio!

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[4]