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Replica alla minoranza sul Consiglio Comunale del 18 dicembre 2020

Riceviamo dalla Casa dei Ponzesi e pubblichiamo

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REPLICA ALLA MINORANZA SUL CONSIGLIO COMUNALE
DEL 18 DICEMBRE 2020

– L’opposizione: blaterando, blaterando… ci facciamo propaganda (ma i ponzesi non sono fessi)-

Abbiamo letto le distorsioni espresse da parte della minoranza sul consiglio comunale del 18 u.s., tese solo e semplicemente a cercare di ridicolizzare quel momento ma senza un taglio costruttivo.

Questa minoranza ancora suonata come “er castagna” (dalla nota barzelletta di Proietti), non si è riavuta dalla batosta delle ultime elezioni amministrative e cova in sé solo un senso di rivincita, che la porta a stare in perenne campagna elettorale.

E si sa che la campagna elettorale, in quanto tale, porta alle esagerazioni, alla distorsione dei fatti, al sensazionalismo, alla menzogna, al discredito degli avversari… pur di avere il consenso degli elettori; ciò che si traduce, naturalmente, in una presa in giro per i cittadini che vengono imboccati con una narrazione dei fatti manipolata, dove la verità è soltanto un briciolo ed il resto è solo invenzione confezionata per le persone di facile soddisfo.

Fatta questa premessa, giusto per ristabilire la verità dei fatti, passiamo ad esaminare i punti del consiglio del 18 u.s. su cui la minoranza ha fatto una inutile quanto puerile ironia:

VARIAZIONE DI BILANCIO – ASSESTAMENTO E SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI

Con l’inversione decisa in consiglio comunale, sono stati discussi i punti inerenti la materia di Bilancio in questo ordine:

1 – Ratifica delibere di giunta comunale n. 159 e 160 del 2/12/2020 con le quali è stata operata una variazione di bilancio per ulteriori somme trasferite al Comune;

2 – Assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri dello stesso.

Circa il punto 1) la variazione di Bilancio operata con le predette delibere è consistita nell’assegnare nei competenti capitoli di entrata e di spesa, ad hoc creati per poter poi meglio rendicontare, ulteriori somme trasferite dal bilancio dello Stato al Comune connesse all’emergenza provocata dalla pandemia da Covid 19, dopo l’approvazione del Bilancio di previsione avvenuta il 6 novembre scorso.

Alcune somme pervenute precedentemente l’approvazione del bilancio di previsione sono state allocate nei competenti capitoli dello stesso.

La norma dice che tali risorse trasferite ai Comuni possono essere oggetto di variazione di bilancio fino al 31/12/2020 con la sola delibera di giunta comunale; l’aver portato in ratifica in consiglio comunale le due delibere di variazione di bilancio è stato semplicemente un atto di maggiore trasparenza.

Quanto alla discussione del punto 2) all’o.d.g., durante la quale la consigliera Sandolo, nella sua ostentata quanto vacua saccenteria, rivolgeva la domanda al sindaco tesa a conoscere il perché del fatto che a così breve termine dall’approvazione del bilancio di previsione, si dovesse procedere anche all’approvazione dell’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, dato che lei non riteneva essere intervenuto alcunché di significativo nel così ristretto lasso di tempo che giustificasse tale fatto, e quali erano stati gli indirizzi politici dati per procedere alla stesura degli atti, lo stesso sindaco rispondeva:
1) che l’approvazione dell’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio è un atto obbligatorio previsto per legge, la cui mancata approvazione nei termini assegnati porta allo scioglimento del consiglio comunale, a nulla valendo comunque il breve lasso di tempo intercorrente tra l’approvazione del bilancio di previsione e quello del predetto atto;
2) gli indirizzi erano contenuti nella relazione che egli aveva illustrato nell’introdurre la discussione sul punto;
3) che l’assestamento consiste nel togliere poste da capitoli di bilancio non utilizzati per rimpinguare capitoli carenti di risorse necessarie per il funzionamento dei servizi comunali, atteso che dopo il 30 novembre non si possono più fare variazioni di bilancio;
4) che la consigliera aveva avuto preventivamente a sua disposizione gli atti contabili da cui trarre tutte le risposte desiderate.

Tuttavia, la consigliera come presa da furore iconoclasta, con il piglio ed il tono di chi pensa di stare in un tribunale ad arringare anziché in un consiglio comunale, dove si discutono atti politici ed amministrativi, nonché con la superbia e l’arroganza, queste sì da par suo, di essere la saputella della situazione, si produceva (di fronte ai tanti consiglieri esterrefatti ed allibiti) in una ripetuta ed irritante insistenza delle stesse domande con l’evidente ignobile scopo di mettere in imbarazzo ed umiliare il Sindaco, chiedendo infine al segretario di verbalizzare la mancata risposta da parte del medesimo.

Il sindaco, presumendo di trovarsi di fronte ad un irriverente tentativo di presa per i fondelli, animato da forte perplessità circa l’atteggiamento della consigliera, replicava – facendo verbalizzare –  che aveva dato tutte le risposte richieste e che l’evidenza faceva presumere che la consigliera, probabilmente, aveva, in quel preciso momento, problemi di comprendonio.

REGOLAMENTO EDILIZIO

Qui la minoranza se la suona e se la canta e si attribuisce anche la vittoria quando l’argomento è stato autonomamente subito ritirato dalla discussione dall’assessore e non su impulso della stessa.

Si premette che il regolamento edilizio è un atto regolamentare di secondo ordine ed in quanto tale non è soggetto alla procedura di pubblicazione, deposito, osservazioni  e controdeduzioni ma è solo soggetto all’adozione da parte del consiglio comunale ed al successivo controllo della provincia, su delega della regione, circa la rispondenza agli indirizzi regionali ed alle norme vigenti, da cui non si può derogare.

Tuttavia, in verità l’assessore Nocerino, aveva ritenuto, per motivi di trasparenza, di mettere a disposizione dei cittadini lo schema di alcune modifiche e integrazioni del vigente regolamento edilizio comunale per tre giorni nell’intento di avere suggerimenti e proposte sullo stesso, prima di essere portato all’adozione da parte del consiglio comunale.
Ciò nelle more dell’approvazione del regolamento edilizio tipo.

L’assessore Nocerino, avendo però constatato l’interesse da parte di molti teso a voler dare un proprio contributo e che ciò necessitava di più tempo per la presentazione delle osservazioni, ha ritenuto di ritirare il punto all’o.d.g. allo scopo di mettere il predetto schema a disposizione dei cittadini per ulteriori 15 giorni.

Tutto qui ma alla minoranza piace baloccarsi anche su questo pur di creare “ammuina”.

IL CIMITERO DI PONZA

La delibera in questione ha per oggetto la ridefinizione della fascia di rispetto del Cimitero Comunale, come già avvenuto in tanti piccoli comuni.

Attualmente la fascia di rispetto è di 200 metri ma l’intento è di portarla a 50 metri ai sensi della legge n. 166/2002 (previo intervenuto parere sanitario favorevole della competente ASL) per facilitare la realizzazione di opere pubbliche, come ad esempio la ristrutturazione della strada denominata “Via Madonna” e la costruzione di un adeguato parcheggio a servizio del Cimitero, che altrimenti non sarebbero possibili dato che rientrano attualmente nel vincolo dei 200 metri.

Altra esigenza considerata è quella di togliere dal vincolo, per motivi di equità e parità di trattamento, tutta quella parte di tessuto urbano consolidato e storicizzato nonché alcuni piccoli nuclei residenziali, all’atto ricompresi incomprensibilmente nei 200 metri, atteso che comunque la disciplina cui sottostanno  rimane quella prevista dal vigente strumento urbanistico (zona rurale e centro storico) di per se sufficiente a garantire la tutela del contesto, stante l’oggettiva impossibilità di realizzare nuove costruzioni.

Tutto ciò tenendo conto che essendo la popolazione non in incremento ma stabile, basta già l’ampliamento cimiteriale previsto nel PRG vigente (circa 1400 mq) e non un ulteriore allargamento a fronte del quale potrebbe non garantirsi una fascia di rispetto sufficiente in rapporto all’abitato.

In consiglio, su questa proposta di delibera predisposta dal servizio urbanistica del Comune, si è sviluppata una discussione, peraltro normale e fisiologica circa la quale non si capisce l’ironia della minoranza, in cui sono sorte diversità di interpretazioni principalmente sull’ampliamento cimiteriale nonché sul dato della popolazione, nella citata proposta, portato in decremento.

Alla fine, si è optato di ritirare la proposta di delibera dalla discussione per riportarla in un prossimo consiglio meglio chiarita nei punti oggetto delle interpretazioni contrastanti.

Questa, in sintesi, è stata la discussione sul punto ma alla minoranza interessa mettere in evidenza presunte figuracce di membri della maggioranza e “faccine” del Sindaco, nel solco di puerili e sterili azioni volte a delegittimare e mettere in ridicolo gli avversari.

Questi della minoranza, pieni di sé, che si ritengono “aquile”, si guardassero invece allo specchio e meditassero profondamente su se stessi, che molta materia hanno su cui riflettere.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

A completamento dell’informazione, comunichiamo che nel consiglio comunale del 18 u.s. si è proceduto anche a deliberare due provvedimenti importanti e positivi: 1) L’approvazione definitiva delle disposizioni relative alla cosiddetta rigenerazione urbana nonché per il recupero edilizio; 2) L’approvazione del Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile del Comune di Ponza riaggiornato ad oggi e con l’aggiunta del rischio maremoto. Per la cronaca, quello precedente era stato adottato dalla commissaria prefettizia nel 2012 ed aggiornato dalla giunta solo lo scorso anno.