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Rinaldo Fiore non è più con noidi Sandro Russo . Sono stato raggiunto da questa brutta notizia in ritardo, per cause indipendenti dalla umana volontà; ma non per questo meno dolorosa. Ci eravamo ritrovati da qualche anno con Rinaldo, dopo aver cominciato la professione circa negli stessi anni e (per caso) nella stessa struttura. La famosa Clinica Sant’Anna di Pomezia che è stato teatro di formazione di tanti di noi (Isidoro Feola e Mario Balzano, tanto per fare dei nomi). Si era agli inizi degli anni ’70 ed lavoravamo come medici di guardia della Clinica. Stesso lavoro, ma in giorni diversi, perché il medico di guardia per definizione era solo (a quei tempi), a fronteggiare tutte le urgenze della struttura: il Pronto Soccorso, in primis, ma anche le urgenze dei reparti di Medicina e di Chirurgia; per qualche anno addirittura seguivamo le gestanti quasi a termine e solo all’inizio del travaglio arrivava l’ostetrica (quando arrivava in tempo!). Quando Rinaldo prese servizio, io ero lì già da alcuni mesi e mi occupai di dargli le indicazioni di base, prima che lasciarlo solo nel suo giorno di guardia. Era troppo tenero, per quel lavoro. Passava notti insonni, che ci fossero o meno urgenze che richiedevano la sua opera. Il suo giorno era il venerdì; ero io a dargli il cambio il sabato mattina (…e avrei proseguito per le successive 48 ore!). Non durò molto a Pomezia; poi seppi che era entrato alla specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione, a Roma – l’avrei fatta anch’io, vari anni dopo – e ci perdemmo di vista. Ci siamo ritrovati pochi anni fa; di nuovo per caso. In un circolo culturale al Prenestino dove io seguivo una conferenza e dove lui insegnava “acquerello “ e parlava di “poesia”. Esserci trovati – a distanza di tanti anni e con interessi simili (faceva anche recitazione e teatro e scriveva) – ci fece festeggiare e solennizzare l’incontro. Ci scambiammo inviti a pranzo e visite a casa; ci aggiornammo con i riassunti delle nostre vite per gli anni di lontananza; conobbi la sua famiglia. Chiedergli di collaborare con Ponzaracconta fu l’esito naturale della ritrovata sintonia e scoprimmo – insieme, i lettori del sito e io – le sue ascendenze abruzzesi, il nonno fabbro, la sua “mitica” infanzia a Castiglione Messer Marino (CH); infine le vicissitudini dei suoi trasferimenti, prima ad Amalfi, poi a Roma, seguendo le tappe del lavoro del padre [i suoi scritti si possono ritrovare nell’indice per Autore, in Frontespizio (Fiore Rinaldo)]. Continuare a vivere senza di lui. Certo ci mancherà. Siamo in una stagione della vita in cui ogni mancanza è lancinante e rimette tutto in discussione. Un abbraccio a Paola, ai figli Luciano e Chiara e al nipotino di cui ho tanto sentito parlare da Rinaldo. 1 commento per Rinaldo Fiore non è più con noiDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Mi dispiace molto che Rinaldo Fiore non è più tra noi. Lo hai ricordato e con sincerità e vera amicizia.
L’ho conosciuto al Casale un paio di anni fa: anche lui una persona schietta. In alcuni scritti sul sito mi definì “stesso cuore”. Lo apprezzai molto.
Anch’io mi chiedevo perché non si facesse vivo sul sito.
Che ora riposi in pace