Ambiente e Natura

Ora (3)

di Francesco De Luca

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Ritornano sui banchetti della pescheria rotondi e naselli, il pasto invernale dei Ponzesi. Di quei pochi rimasti a macerarsi l’animo per la rilassatezza imperante nell’isola. Che non è in letargo, no. Il letargo è un processo fisiologico non del tutto passivo, e poi è preparatorio alla fase del risveglio. Quello che vive Ponza in inverno è un periodo di tacito livore, di compressa rabbia perché è negata la manifestazione insostituibile della socialità ossia la partecipazione.

Il confinamento sociale imposto dalla pandemia insuffla il risentimento, l’acrimonia.

Beato chi può allontanarsi dal porto e guadagnare quelle opulenti secche dove i pesci si ritrovano per la fecondazione. Chi va in barca dimentica il virus e, insieme, gli attriti insiti nella convivenza. L’immersione nella cornice naturale del mare calmo, della sera dolce seppur umida, del silenzio proprio di questo periodo dell’anno, dona, a loro, serenità d’animo.

Sono fortunati, i pescatori, a non risentire della stranezza del distanziamento, del fastidio della mascherina.

Ora, ancor di più l’isola ha bisogno della luna che impreziosisca il cielo e dia brillore alle onde. Che almeno l’insieme della natura manifesti bellezza, in questa carenza di umanità.

 

NdR: foto di Rossano Di Loreto (la barca) e di Enzo Di Fazio (la luna)

1 Comment

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  1. silverio lamonica1

    21 Novembre 2020 at 13:03

    ” … la carenza di umanità, per cui è negata la manifestazione insostituibile della socialità … per quei pochi rimasti a macerarsi l’anima …” sull’isola ormai deserta (aggiungo io).

    Riflettiamo su quanto ha scritto (e scrive) Franco.
    Ponza, anno dopo anno, diventa sempre più un solitario avamposto in mezzo al mare, dove resistono sempre meno impavidi.
    Prima che fosse approvato il bilancio comunale di Ponza, lanciai una provocazione su Facebook: si azzerino le tasse comunali a chi opera sul territorio tutto l’anno e si ritocchino al rialzo le tariffe per gli operatori turistici e commerciali che aprono ad aprile e chiudono a fine settembre, se l’Amministrazione veramente vuole che Ponza non diventi definitivamente un deserto nel periodo autunno – inverno.
    Qualcuno osservò che il provvedimento non sarebbe servito ad incoraggiare, soprattutto i ponzesi, a rimanere sull’isola. Potrei anche essere d’accordo. Ma un riconoscimento, doveroso, oltre che un premio, a chi tiene aperta l’attività tutto l’anno io lo darei.
    Non mi si venga a dire che un tale provvedimento sarebbe discriminatorio e anticostituzionale, allora perché, per il trasporto marittimo vengono applicate – e giustamente, sottolineo – due tariffe diverse per i residenti e i non residenti?
    Un modesto suggerimento all’Amministrazione:
    Si faccia qualcosa, affinché dopo la chiusura dell’unica libreria e dell’unica edicola, non seguano altre chiusure, magari di servizi essenziali. Si spera di no … si spera.

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