





|
|||
Lettera a chi è contro la vaccinazione per il Covid-19proposto da Sandro Russo . Occasionalmente riporto dalla stampa nazionale – ovviamente in piena consapevolezza e responsabilità (anche da medico) di quanto faccio – articoli particolarmente incisivi o emblematici di un sentire che completamente condivido, esposti in modo impeccabile: profondi e al contempo divertenti. Caro no vax, ci dirai grazie Lettera a quell’italiano su sei che non vuole iniettarsi il vaccino anti Covid Caro… ti chiamerò con un nome di fantasia: Luca. Poi, caro Luca, c’è un’altra ipotesi. Ed è che tu abbia capito perfettamente ma non voglia compiere questo dovere/diritto perché credi — riassumo — che sia un complotto di Bill Gates per sterminare gli anziani col 5G inserendo metalli nelle vene degli italiani (che si ammalano, mica come gli stranieri) creato in un laboratorio cinese con la complicità delle Ong. L’hai letto su Tinder. Potresti essere una vittima della disinformatija che da anni ti ha trasformato in poltiglia utile al complottismo, da quando è diventata l’ultima ancora di salvezza di una parte “dell’informazione”: vendere notizie di melma perché sono le uniche che hanno un mercato, dacché soddisfano lo stesso identico voyeurismo che ci fa rallentare, in autostrada, in presenza di incidenti. Quelli, per capirci, che ti raccontano “quello che nessuno ti dice”. Poi c’è l’armageddon. Ossia l’ipotesi che tu fossi un cretino anche prima. Un teorico del, chiedo venia, “cazzi miei” elevato a potenza. Uno di quelli col senso civico di un guard rail. Di quelli che “non pago le tasse, ché poi magari me le richiedono”. Il tizio convinto di non aver raccolto quando meritava nella vita perché, sunteggio, tutti gli altri sono incommensurabili sciocchini (e dico sciocchini perché mi consentono una sola parolaccia a pezzo). Che tu sia, Luca, l’uomo col cappello. Era nel primo, mitologico, “Bar sport”. Rivestiva il ruolo del nemico naturale di un altro frequentatore assiduo: il tennico. Mentre il tennico spiegava con dovizia di particolari le sue teorie sul frobil (ossia football, ossia calcio, detto alla bolognese) l’uomo col cappello sparava enormità a casaccio nella crescente insofferenza del tennico, ma anche dei presenti. Finché arrivava a sostenere che il Brasile non avrebbe mai vinto il Mondiale finché continuava a tenere Pelè in porta. Mentre tu, caro Luca, resti qui con noi. Ad libitum. E la colpa non è, come sarebbe facile pensare, dei social, che ti permettono di fare rete con altri imbecilli come te. No, la colpa è dei media veri. Che ogni giorno sui giornali, ogni sera in tv, iniettano nuova benzina nel (corto)circuito della tua cattiva coscienza. Talvolta con una certa grevità. Talvolta con soave nonchalance. C’è un libro, per dire, in giro, che parla di “dittatura del virus”. Non “sanitaria”, eh? Del virus. Ma intanto la parola troneggia in copertina. Perché vuole che tu abbocchi. E abboccherai. Comunque stavolta non la passi liscia. Stavolta noi vaccinisti ci vendicheremo, caro Luca. E nel modo peggiore: con le nostre tasse, pagheremo chi ti curerà quando ti sarai ammalato di Covid. E ti costringeremo a dirci grazie. Bar Sport è il primo libro di Stefano Benni, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 1976.
Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti