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L’amato scoglio in cinque sensi

di Silverio Guarino

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Occhi e vista, orecchie e udito, bocca e gusto, naso e olfatto, pelle e tatto.

Occhi e vista
E’ indubbiamente il senso più privilegiato sull’amato scoglio, anche se molto contraddittorio nel suo uso quotidiano; dipende da cosa vedi: mare, cielo, tramonti e albe, sì; immondizia, sporcizia, deiezioni di cani e degrado ambientale, proprio no.
Gli occhi si possono aprire e chiudere e decidere se vedere o no: hanno le palpebre, loro.
Voto: 9

Orecchie e udito
Qui dipende dal periodo: si passa da un profondo silenzio monasteriale della stagione invernale (un vero e proprio “lockdown” ciclico a detta di qualcuno) al caos estivo dei motori terrestri e marini e della gente, della musica ad alto volume, degli schiamazzi diurni e notturni.
Le orecchie non hanno palpebre; devono rimanere sempre aperte.
Voto: 5

Bocca e gusto
Qui ci rifacciamo un po’ perché i sapori dell’isola sono sempre più accattivanti e intriganti, sia d’estate che d’inverno. Sia i sapori poveri che quelli sofisticati dei grandi chef; sia i gusti antichi che le novità per la gola. Sia il “salato” che il “dolce”; sia i cibi che i vini. E chi li prova lo sa e li apprezza. La bocca la puoi chiudere o aprire secondo la tua volontà, e questo non è da poco. Se poi la apri al momento giusto, il gusto è proprio il senso che sull’isola ti darà sempre soddisfazione.
Voto: 10

Naso e olfatto
Con questo senso andiamo meno bene. A odori l’isola non è proprio il massimo dei desideri, soprattutto in vicinanza di luoghi dove l’incuria o la cura dell’uomo crea stanzialità di miasmi maleodoranti. Ma se poi provi solo ad odorare una alga marina o a passeggiare per i sentieri dell’amato scoglio, ti ristori l’anima e fai pace con l’olfatto.
Naso sempre in attività (ma lo puoi tappare con due dita).
Voto: 6

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Pelle e tatto
Diciamo che se ti siedi su una panchina sgangherata o su un muretto scabroso, ti puoi trovare il fondo schiena in affanno. Ma se nel mare trasparente e pulito della nostra isola ti troverai a nuotare, sulla tua pelle sentirai carezze dimenticate e un abbraccio senza fine che ti indurrà a tornare. La nostra pelle, questo involucro pluricellulare di 1,40-2.20 m2 di superficie che ci separa dal mondo esterno è il nostro sensibilissimo confine con lui e con le sue infinite terminazioni nervose riesce a coglierne tutte le sensazioni possibili ed interpretabili (caldo, freddo, liscio, rugoso, punta, leggero, pesante, dolore, piacere etc. etc.).
Il tatto, un senso che sull’isola si esalta.
Voto: 9