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Fatta la legge, trovato l’ingannodi Piero Vigorelli
Ringrazio Luisa Guarino per la sua cortese chiosa alla mia “Doverosa precisazione” (leggi qui) riguardo un suo testo riguardante l’ex Infermeria e il Municipio che diventeranno beni comunali (leggi qui). Mi permetto anche di ringraziare il Dott. Biagio Vitiello che ha ampliato il ragionamento sulle “alienazioni” (leggi qui), citando esempi negativi del passato, – dalla Villa Comunale di Zannone distrutta dal Parco, alla Villa delle Tortore. Devo anche dire che mi fa piacere che si sia aperto questo dibattito sulla possibilità che aveva il Comune di Ponza (come tutti i Comuni) di poter acquisire al proprio patrimonio alcune proprietà appartenenti allo Stato/Demanio. Non bisogna vedere la cosa come un semplice “passaggio di proprietà”. LE NOSTRE RICHIESTE DI ALIENAZIONE – Padiglione dell’Orologio (cioè la Sede del Comune), in data 16 ottobre 2013, quale bene da “destinare a finalità pubbliche-istituzionali dell’Ente (sedi istituzionali, di rappresentanza, uffici)”. – Cenobio (ex infermeria),in data 30 ottobre 2013, quale bene da “destinare a finalità pubbliche-istituzionali”. Ipotizzavamo un utilizzo come foresteria e uffici. – Annesso del Semaforo del Monte Guardia, in data 16 ottobre 2013, quale bene “da valorizzare in ottica di mercato o dell’alienazione”. Non è l’edificio principale, che è stato oggetto di trasferimento al Comune nel febbraio 2012, quando a Ponza c’era il Commissario Prefettizio. E’ appunto l’edificio più piccolo, che il Commissario si era dimenticato di chiedere. – Arenile di Sant’Antonio (sarebbe il marciapiede dove insiste il “Rifugio dei Naviganti”), in data 16 ottobre 2013, quale bene da “destinare a finalità pubblico-sociali ad uso diretto o indiretto della collettività”. Pensavamo a una ristrutturazione del marciapiede, per dare continuità di decoro con l’altro versante lungo la spiaggia, mantenendo le attività produttive esistenti. – Faro della Guardia, in data 30 ottobre 2013, quale “bene da valorizzare in ottica di mercato ai fini di una messa a reddito o alienazione, nell’interesse diretto o indiretto della collettività”. Il Dott. Biagio Vitiello evidentemente non era quindi informato di questa nostra richiesta. – Ex Caserma della GdF al Molo Musco, in data 22 novembre 2013, quale bene “da destinare a finalità pubblico-istituzionali dell’Ente”. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma volevamo provarci. – sede della Pro Loco al Molo Musco, in data 29 novembre 2013, quale bene “da destinare a finalità pubblico-sociali” (da confermare in uso alla Pro Loco). – piccolo locale al lato del faro del Molo Musco, in data 28 novembre 2013, quale bene “da destinare a finalità pubblico-sociali”. Avevamo ipotizzato di assegnarlo come ufficio agli Ormeggiatori di Ponza. – terreno a Cala Feola (zona Villaggio dei Pescatori), in data19 novembre 2013, quale bene destinato a realizzare un parcheggio per i residenti. In totale, l’Amministrazione Vigorelli ha presentato ben 9 (nove) richieste di trasferimento al Comune di proprietà dello Stato/Demanio. L’OTTUSITA’ DEI BUROCRATI C’è stato un SI, riguardante il marciapiede di Sant’Antonio, che dal 2014 è quindi di proprietà comunale. Per quanto invece si riferisce al Padiglione dell’orologio (sede del Comune), al Cenobio e all’annesso del semaforo del Monte Guardia, il Demanio Nazionale ha classificato questi tre beni come di “interesse storico e artistico”. Tuttavia, – ci spiegava il Demanio nel 2014 -, l’art. 5 della legge del 2010 non poteva essere attivato dal Comune, perché non erano state ancora varate le norme attuative a firma del Presidente del Consiglio (cioè, in ordine, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi). Capito come spesso funzionano le cose in Italia? Le norme attuative sono arrivate a fine 2016 (dopo sei anni dall’approvazione della legge !) e il 21 marzo 2017 l’Amministrazione Vigorelli ha così potuto fare richiesta di attivare la procedura dell’art. 5. La conclusione dev’essere molto amara. 1 commento per Fatta la legge, trovato l’ingannoDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Il ritorno di Vigorelli su Ponzaracconta anche se per “doverose precisazioni” mi sembra una cosa positiva. Sono lontani i tempi di “Sang’i retunn” che impazza per la sua ironia contro il ‘sindaco forestiero’.
L’importante però è che anche Vigorelli, nelle sue precisazioni, parli di argomenti “terzi”. Per esempio un argomento che mette tutti d’accordo è che tutte le Amministrazioni sono vittime della burocrazia che fa perdere tempo. Quante cose ha programmato Balzano che ha portato a compimento Porzio, o messe in cantiere da Porzio e inaugurate da Vigorelli ecc. Ma al di là di chi taglia il nastro bisogna comprendere un altro aspetto: c’è una visione politica di futuro o si colgono solo le occasioni? Anche la politica diventa soggetta al mercato e pende dalla parte dell’offerta? Ci sono 100mila euro da spendere: fate un progettino. A proposito: la sala per fare il museo fu liberata dal sindaco Lamonica nel 1986, ma ancora niente museo.