Ambiente e Natura

Doverosa precisazione

di Piero Vigorelli

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Cara Luisa Guarino,

Non ti faccio una colpa, ma ti assicuro che il percorso burocratico per il trasferimento al Comune delle proprietà demaniali della Sede del Municipio (detto Padiglione dell’orologio) e del Cenobio/ex infermeria, è molto più lungo di quello che hai raccontato nel tuo articolo del 30 ottobre scorso.

Hai scritto: “Un iter che vede i primi contatti nell’estate 2017 e inizia a prendere forma nel febbraio successivo”.
Le cose non stanno così.

Ammetto che è anche abbastanza consueto che uno dei destini di un Sindaco sia di portare a conclusione quello che il suo predecessore aveva iniziato a fare (anche se a Ponza si sono più ingegnati e impegnati a distruggere ciò che avevo realizzato).

Il Decreto Legge di attuazione del “federalismo demaniale” (è il n. 68 del 21 giugno 2013) all’art. 58-bis prevede il trasferimento a titolo non oneroso di beni demaniali al Comune. Era l’epoca del governo di Enrico Letta.

Quattro mesi più tardi dall’entrata in vigore del Decreto Legge, in data 16 ottobre 2013, il Comune di Ponza, a mia firma, ha chiesto al Demanio il trasferimento della Sede Municipale,  del Cenobio, dell’annesso del Semaforo del Monte Guardia, dell’arenile di Sant’Antonio (sarebbe il marciapiede, zona Rifugio dei Naviganti, che appunto, un tempo, era arenile) .

Il 14 marzo 2016, dopo una lunga trattativa con il Demanio e il Mibac (Ministero Beni Culturali), che ci ha lasciati molto perplessi (alias indignati),  abbiamo ottenuto il trasferimento dell’arenile di Sant’Antonio, ma ci sono stati negati gli altri, in quanto beni classificati di valore storico-culturale.

Meglio: per la Sede Municipale, il Cenobio e l’annesso del Semaforo, ci hanno detto di prevedere un’altra procedura per ottenere il trasferimento delle proprietà.

E’ la procedura dell’art. 5 (comma 5) del Decreto Legislativo n. 85 del 28 maggio 2010 (governo Berlusconi), che prevede “accordi di valorizzazione” al fine del trasferimento al Comune di beni demaniali di valore storico e culturale.
In data 21 marzo 2017, il Comune, sempre a mia firma, ha chiesto al Demanio e al Mibac di attivare la procedura dell’art. 5.
Poi ci sono state le elezioni comunali (giugno 2017).

Questi, cara Luisa, sono dunque i precedenti atti che probabilmente non erano di tua conoscenza e che dimostrano come sia stata l’Amministrazione Vigorelli a iniziare il percorso per il trasferimento delle proprietà demaniali al Comune.
L’attuale amministrazione ha proseguito il percorso.

In data 20 novembre 2017, il sindaco ha scritto al Demanio e al Mibac, facendo presente che il Comune, il 21 marzo 2017, aveva inoltrato richiesta di attivazione della procedura dell’art. 5. E ha quindi chiesto l’apertura di un tavolo di confronto.
Passati quasi tre anni dalla rinnovata richiesta del sindaco, si è svolto il confronto che, – tu Luisa ci assicuri -, ha avuto un buon esito.

Ne sono particolarmente lieto ed è doveroso ringraziare l’ex assessore Giuseppe Feola e il consigliere Carlo Marcone che, prima e dopo, hanno portato avanti questa pratica nell’interesse di Ponza e dei Ponzesi.

Potrei anche aggiungere, per completare il quadro, che della Sede Municipale resta escluso il passaggio al Comune dell’appartamento che era in affitto alla stupenda Signora Maria Di Fazio. Quei locali resteranno demaniali e saranno adibiti ad alloggi per i militari di Circomare Ponza (lavori già in corso, ma molto a rilento).
Escluso anche il passaggio al Comune dell’appartamento al Cenobio occupato dalla Parrocchia (che continuerà a occuparlo).

Resta ancora da definire il problema –  non certo secondario – del reperimento dei soldi per la ristrutturazione e valorizzazione della Sede Municipale e del Cenobio.

Il passaggio ufficiale della due proprietà dal Demanio al Comune avverrà a lavori terminati, approvati dal Demanio e dal Mibac, e con una delibera del Consiglio Comunale di Ponza.

Sono pronto a scommettere che l’inaugurazione e la festa con il taglio del nastro tricolore la farà il prossimo Sindaco.

1 Comment

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  1. Luisa Guarino

    1 Novembre 2020 at 16:20

    Caro Piero Vigorelli, grazie della tua doverosa precisazione, che ben completa il quadro della situazione: in effetti io ho riportato la parte di percorso curata dall’attuale Amministrazione, senza tracciare un quadro ‘storico’ della vicenda. Hai fatto benissimo. Che l’appartamento dove abitava l’indimenticabile Maria Di Fazio resterà demaniale ero al corrente, ma non mi sembrava un particolare determinante. Per quanto riguarda i fondi da reperire per i lavori, essi sono già chiaramente indicati nei due programmi di valorizzazione presentati di recente per conto del Comune di Ponza. Come detto nel mio scritto, per essi l’Amministrazione attingerà ai propri fondi di Bilancio, e richiederà un mutuo decennale alla Cassa depositi e prestiti.
    Naturalmente sono d’accordissimo sul tuo ultimo passaggio: l’inaugurazione ufficiale con la fascia tricolore la farà il prossimo sindaco di Ponza. Del resto tre sindaci per avviare, proseguire e completare l’opera mi sembrano un numero perfetto.

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