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Alienazione o demolizione, quale destino per la Signora del Vento?

di Enzo Di Fazio 

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Ci ha colpito molto la notizia di qualche giorno fa della decisione di alienare o vendere per la demolizione la Signora del Vento, lo storico veliero a tre alberi con una polena, opera degli artisti Birgit e Claus Hartmann, che ne rappresenta l’unicità e il carattere. L’abbiamo appreso dal Gazzettino del Golfo del 26 ottobre scorso, [2]ma ne hanno parlato anche altri quotidiani come Latina Oggi (vedi articolo in fondo pagina in formato .pdf)

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Più che l’alienazione, che vuol dire un passaggio di mano per tentare di recuperarla, è la demolizione che ci addolora.
Il motivo è forse nel fatto che siamo gente di mare e consideriamo quel veliero un po’ nostro, perché evoca in qualche modo le vicende dei tanti bastimenti e barche a vele che nei due secoli scorsi, solcando in lungo e in largo le acque del Mediterraneo, hanno fatto la storia della marineria della nostra isola
O forse semplicemente perché l’abbiamo qualche volta visto nella rada di Ponza e, perfino, accostato alla banchina Santa Lucia.

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Sul sito spesso ci è capitato di parlarne.
Ci hanno sempre affascinato la bellezza e la peculiarità di questo tre alberi con una superficie velica di oltre 3000 mq, onore e vanto, come nave scuola, dell’Istituto Nautico di Gaeta, dopo aver solcato per 30 anni i mari del nord.

Il 23 marzo del 2019 ne abbiano tracciato una breve  storia con l’articolo:
La Signora del Vento a Ponza: sfida tra due bellezze. [6]
Veniva proposto nell’occasione il bel video che la scuola nautica di Gaeta aveva girato, utilizzando lo sfondo della nostra isola, per promuovere la propria attività.
Una bella sfida commentammo: due bellezze a confronto!

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Ma già qualche anno prima ne aveva parlato Biagio Vitiello con:
La Signora del Vento nel porto di Ponza ed altre novità del mattino [9]

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Quale luogo utilizzato per convegni ed incontri culturali, accostata alla banchina del porto di Gaeta, avevamo avuto modo, io e  Sandro Russo, di respirarne la magia degli ambienti quando partecipammo, il 4 aprile 2018,  al convegno tenuto dal prof. Adriano Madonna  al suo ritorno dal secondo viaggio fatto alle Galapagos. Rimanemmo affascinati dalla saletta in cui fummo ospitati con  gli oblò alle pareti e i tanti oggetti intorno, simboli evocativi della storia dell’imbarcazione.
Nell’occasione pubblicammo Il mondo così com’era. [11] Un viaggio alle Galapagos sulla Signora del Vento

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Ed arriviamo alla vicenda che ha cambiato il destino di questo veliero, quando nella notte tra il 16 ed il 17  novembre dello scorso anno, per via di una violenta tempesta di libeccio, subisce seri e irrimediabili danni mentre era ormeggiato presso la banchina “Cicconardi” del porto di Gaeta.

Ne scrivemmo come Redazione pubblicando l’articolo  Mareggiata a Gaeta, seri danni alla Signora del Vento [13] documentandolo con le foto dell’albero di trinchetto e di maestro  spezzati. I danni si rilevarono maggiori di quelli apparsi in un primo momento, visto che a farne le spese furono anche la murata di dritta, l’opera viva e l’opera morta, e diverse attrezzature del ponte di coperta.
Le notizie e le immagini dalle prime ore del mattino arrivarono a tutti, rimbalzando da un portale all’altro, da un notiziario all’altro.
Toccante uno dei primi commenti apparsi sui social a corredo delle foto, quello della Protezione Civile:
Permetteteci una lacrimuccia. Incredibile, la nostra Signora del Vento!

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Ne scrisse nella circostanza anche Luigi Pellegrini in La brutta notte della Signora del Vento [16]
Così inizia lo scritto di Luigi: E’ una domenica di profonda commozione, si intravede una lacrima sul viso rugoso di qualche vecchio marinaio venuto a far visita all’ormai malridotta vecchia Signora del Vento…

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E dal quel giorno comincia il declino del veliero che, trasferito nel porto di Civitavecchia, sta lì mesi con la speranza di avviarsi, sulla base delle tante promesse e dei buoni propositi espressi da più parti, verso il recupero.
Ma tante parole e nessun fatto, complice la pandemia da Covid-19 che ha fatto spostare l’attenzione altrove, se si è arrivati alla decisione, di questi giorni, di alienarla o venderla per la demolizione.
Il bando di gara [18] è stato pubblicato il 24 ottobre scorso a cura dell’Istituto Nautico G. Caboto, nella persona del suo dirigente scolastico, dopo la constatazione dell’impossibilità di affrontare le notevoli spese per la riparazione.

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Alienazione o vendita per la demolizione con una base d’asta di 241.265,50 euro. Questo prevede il bando.
Interessante ciò che, tra l’altro, riporta in caso di alienazione per il recupero. Ove ci saranno più offerte, sarà privilegiata quella che nel riutilizzo dell’imbarcazione prevederà un coinvolgimento degli allievi dell’Istituto Nautico di Gaeta e/o di altri Istituti nelle attività in linea con la destinazione originaria della stessa.

Non disperare mai e forse qualcosa potrà accadere se, all’indomani del bando, pare si siano già mossi imprenditori del mare interessati a riportare la Signora del Vento a spiegare nuovamente le vele.

 

Signora del Vento Ultimo atto da Lt Oggi del 28.10 p.34 [20]