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‘Acqualatina pensi alle fogne, più che al dissalatore’

Riceviamo in Redazione e pubblichiamo

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Abbiamo ricevuto ancora una lettera sul futuro di Cala dell’Acqua, con richiesta di pubblicazione, da parte del Comitato Spontaneo in difesa del risanamento di Cala dell’Acqua (in formato pdf, in calce, firmato).
Tra le righe del documento emerge una domanda: come mai Acqualatina non porta avanti i lavori dei depuratori e delle fogne per il cui completamento ha un contratto firmato da tempo?

E’ considerando questa inaffidabilità che il Comitato chiede stavolta al sindaco che siano sospesi i lavori per il dissalatore almeno fino a quando Acqualatina non abbia deciso se chiedere l’autorizzazione per realizzare il dissalatore definitivo o proseguire con quello temporaneo.

Lettera al Comune del 28 ottobre   [2]

 

A completamento di quanto scritto aggiungiamo questo ulteriore documento del comitato:

Alcune precisazioni sulla richiesta al Sindaco del 28 0ttobre 2020  (prot. 10945):

Abbiamo chiesto al Sindaco chiarezza su quelle che sono le intenzioni di Acqualatina, e soprattutto che nessun intervento venga consentito nella zona di Cala dell’Acqua – comparto 13 del Piano Regolatore Generale – fin tanto che non sia stato provveduto al risanamento dell’area e alla sua nuova destinazione urbanistica.

Questo anche tenendo conto del fatto che Acqualatina difende in Tribunale una determina che le consente un impianto di dissalazione PROVVISORIO,  mentre  in realtà starebbe lavorando per mettere in opera nella stessa area un impianto di dissalazione DEFINITIVO, senza aver ottenuto né richiesto ALCUNA AUTORIZZAZIONE.

Acqualatina potrebbe impiegare il tempo necessario per ottenere le DOVUTE AUTORIZZAZIONI, affrontando finalmente quei lavori già previsti nella delibera 39  del Consiglio Comunale del 30 luglio del 2015, il cui mancato adempimento tanti gravi problemi genera alla salute dei cittadini di Ponza e alla sua immagine turistica.

Le inadempienze di Acqualatina peraltro, come abbiamo segnalato, sono già note a tutti.

Riportiamo per completezza uno stralcio contenente i  punti  5 e 6 della delibera citata:

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Ora, come potrebbe una comunità affidare un impianto così complesso come quello di dissalazione a un Ente incapace di provvedere in ben cinque anni  a un compito drammaticamente prioritario – per una società civile – come quello del funzionamento della rete fognaria?

E per giunta senza un piano che permetta a chi di dovere di controllarne l’operato?

Aggiungiamo al dibattito una lettera inviata dall’ingegner Aniello Aprea -presidente del comitato Samip- al sindaco di Ponza in cui si evidenziano le proposte alternative che il comitato propone al primo cittadino dell’isola.

COMITATO di QUARTIERE SAMIP 2012

Oggetto: il dissalatore per Ponza

-Al Sindaco Francesco Ferraiuolo [email protected]
-Presidente Nicola Zingaretti [email protected]
-Acqualatina [email protected]
-Ato n. 4 [email protected]

per opportuna conoscenza le ricordiamo le scelte del Comitato SAMIP 2012 in proposito:

1) Il dissalatore va messo a Monte Pagliaro (ex miniera perlite), se proprio necessario; perché è fuori dall’abitato; è vicino alla strada (i camion per l’approvvigionamento della nafta e/o altro interesserebbero solo metà isola e non l’intera strada come per Cala dell’Acqua, e ce ne vuole uno al giorno da 20.000 litri).
E’ vicino alla centrale elettrica; è in una zona dell’isola dove la batimetrica a mare scende rapidamente verso il fondale con migliore dispersione della salamoia.
2) Giova ricordare che in questa fase la posizione ottimale sarebbe quella di mettere il dissalatore a bordo di una nave-cisterna semovente nei dintorni con l’opportunità di agganciarsi alle attuali prese d’acqua esistenti in prossimità della costa dell’isola; di liberarsi delle scorie nel Continente; oltre che fare nafta e/o altro nei luoghi deputati quando è necessario.

3) La condizione finale di approvvigionare l’isola di acqua sarebbe quella di fare la condotta sottomarina (H20 — elettricità gas — fibra ottica). In questo modo il Sindaco darebbe anche attuazione a quanto scritto nel “programma amministrativo” della lista per la quale è stato eletto.

Post Scriptum Controlli il Sindaco le condizioni necessarie per l’inizio dei lavori di qualsiasi tipo. Verifichi che mancando l’autorizzazione dei terreno all’esproprio per pubblica utilità , non è possibile iniziare alcun lavoro.
Non si esponga il nostro Sindaco ad andare contra legem.
Controlli anche il perché le fognature a Le Forna vanno a finire a mare; senza essere incanalate nella fognatura pubblica e senza essere regolarmente depurate, come è nelle condizioni contrattuali di Acqualatina.

Ponza 01. Novembre 2020

COMITATO di QUARTIERE SAMIP 2012
Il Presidente Ing Aprea Aniello

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