di Silveria Aroma e Gaia De Luca
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È un autunno di ali colorate questo. La cavolaia si incontra un po’ ovunque con le sue ali bianco perlato.
La cavolaia minore o rapaiola (Pieris rapae Linnaeus, 1758), è un lepidottero appartenente alla famiglia Pieridae. La femmina presenta una sfumatura giallastra e due macchie nere sull’ala anteriore. Questa in foto è femmina.
Meno frequente è l’incontro con la cavolaia maggiore, più grande della precedente, ha contorni delle ali molto più marcati.
Lenta e piccina, spesso ferma su rocce immerse nel verde, è la megera.
La megera (Lasiommata megera Linnaeus, 1767) è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Nymphalidae, diffuso in Eurasia e Nordafrica
Decisamente più grande e veloce è la vulcano.
L’atalanta (Vanessa atalanta Linnaeus, 1758), nota anche come vulcano, è un lepidottero appartenente alla famiglia Ninfalidi, diffuso nelle zone temperate di Eurasia e Nord America.
Qualche giorno fa ho portato i miei nipotini a caccia di farfalle. Il più grande (tre anni e mezzo) era pronto a individuare e indicare gli insetti colorati, la piccola (un anno e mezzo) a esultare con le manine e il sorriso per la scoperta. È stato un pomeriggio avventuroso… con il soffio di un fiore che si suona a trombetta, la Bella di notte (Mirabilis jalapa, L., 1753).
Ogni volta che una creatura alata (farfalla, falena o uccello) mi colpisce, e riesco a scattare una foto più o meno accettabile, invio tutto a Gaia per conferma, confronto, conforto. E lei, prontamente risponde e mi insegna qualcosa in più. Ma c’è una foto che si è rivelata per me una vera scoperta.
Nell’immagine ci sono due farfalle in volo, quella più in alto è una vulcano, quella in basso è… sorpresa: una farfalla Monarca
Conoscevo la più famosa Monarca nativa dell’America (molto utilizzata nei più disparati spot pubblicitari), ma non quella fotografata ieri a Frontone: una farfalla Monarca africano che senza l’aiuto di Gaia non avrei neanche saputo riconoscere.
Gaia: – Wow, questa è una Monarca africano (Danaus chrysippus). Una grande farfalla migratrice ad ampio raggio. È abbondante in Africa ma alcuni esemplari li possiamo ritrovare anche sulle coste mediterranee.
Il ciclo vitale dura circa un mese, migra principalmente in primavera, dall’Africa tropicale verso il Nord Africa fino a superare il Mediterraneo e arrivare sulle nostre coste.
Le temperature ora sono ancora abbastanza alte quindi gli individui che troviamo nelle nostre zone, in questo periodo, derivano dalla riproduzione delle farfalle provenienti dall’Africa in primavera e sopravvivranno fino all’inizio della stagione fredda.
Un’altra particolarità di questa specie è il colore. L’arancione, il bianco brillante e il contrasto del nero la rendono molto vistosa (in termini scientifici si direbbe colorazione aposematica) perché vuole avvertire i possibili predatori che non ha un buon sapore, anzi è molto tossica in quanto il bruco si nutre di piante velenose assimilandone le tossine.
Un vero dono per me avere un’insegnante (e un’amica) così.