di Silveria Aroma
Una manciata di pellegrini solca il blu in cerca di una terra per sognare, e da sognare
Sognare in lingue diverse, con un destino di zolle sparse a latitudini differenti, ma uno sguardo unico puntato sulla bellezza
Bellezza da scoprire scalino dopo scalino, un passo dopo l’altro, dal biancore del faro al verde del cappero – in battere e levare – dal mare al bosco
Bosco che si infittisce e ci avvolge, ci unisce, e ci separa dai nostri giorni di fatica, dai nostri pensieri a grovigli
Grovigli a luci e ombre di una vita, a foglie di racconti, a rami di ricordi, sovrana espressione senza interrogativi di una natura che regna
Regna in un silenzio che non violiamo né con le parole né con i suoni della tecnologia che ci sposta confusi e senza muovere un passo
Passo dopo passo torniamo alla luce del sole, e incontriamo il colore di frutti che profumano di antico
Antico come lo sguardo dell’uomo all’orizzonte, passato intreccio di un vissuto mutato nel silenzio che ammiriamo ora
Ora che nascosto qualcuno ci osserva mentre scendiamo verso il mare
Mare che cambia colore, mare di trasparenze, di storie e di ricordi. Mare che ha memoria di accette e saccapanna, di pane e di legni
Legni che conoscono sale, vento e canti di uccelli.