Ambiente e Natura

Il dissalatore… conviene?

di Silverio Lamonica

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Da alcuni anni, come si sa, l’Ente Acqualatina “spinge” affinché anche  Ponza, dopo Ventotene, sia dotata di impianto di dissalazione. Non mi soffermerò in merito al dibattito tutt’ora in corso:
“Va bene o no a Cala dell’Acqua? Ma quel sito non ricade nel Comparto 13 che attende ancora la destinazione d’uso, per cui è vietato ogni intervento che alteri la situazione attuale?”

Piuttosto intendo accennare brevemente a due provvedimenti, abbastanza recenti, che trattano specificamente l’argomento dal punto di vista ecologico-ambientale.
Il primo documento riguarda un Disegno di Legge del Senato n. 1571, approvato dalla Camera il 24 ottobre 2019 e rinviato al Senato, per cui molto presto diventerà Legge (cfr. Allegato 1).

All’art. 11 (Criteri generali per la disciplina degli impianti di desalinizzazione). Al Comma 1 si legge :
“Al fine di tutelare l’ambiente marino e costiero, tutti gli impianti di desalinizzazione maggiormente impattanti sono sottoposti a preventiva valutazione di impatto ambientale …”
Già con questa prescrizione, il legislatore vuol mettere “i puntini sulle i”, nel senso che tali macchinari possono presentare degli inconvenienti.

Al comma 3 dice che i dissalatori “sono ammissibili”:

a) in situazioni di comprovata carenza idrica e in mancanza di fonti idrico-potabili alternative economicamente sostenibili.

A tale proposito, da profano, non sarebbe il caso di “rispolverare” il vecchio progetto della condotta idrica sottomarina dal Circeo, deliberata dalla Regione Lazio (quando Gabriele Panizzi era assessore ai LL.PP. e poi Presidente)? Aggiungendovi il cavo per la fornitura di energia elettrica, la fibra ottica per il servizio telefonico e multimediale (e quindi si eliminerebbero anche le varie antenne che propagano radiazioni a non finire, per cui anche a Ponza le api sono sparite o quasi).

b) qualora sia dimostrato che siano stati effettuati gli opportuni interventi per ridurre significativamente le perdite della rete

Siamo proprio sicuri che la rete idrica della nostra isola sia totalmente esente da perdite?

Il secondo documento si riferisce ad una Ordinanza del TAR di Sicilia (cfr. Allegato 2), con cui viene respinto il ricorso della Sospes SRL (omologa ad Acqualatina ) contro il Comune di Lipari per l’annullamento della Determina Dirigenziale, che vietava lo scarico dei reflui in mare perché “l’asserita assenza di sostanze pericolose nell’intero ciclo produttivo è smentita dal contenuto delle schede tecniche dei prodotti chimici utilizzati dalla ricorrente (la Società che distribuisce l’acqua – N.d.A.) per il trattamento delle membrane dell’impianto di dissalazione… da cui si evince che i detergenti/solventi in questione contengono sostanze classificate “pericolose’”.

In pratica i dissalatori presentano seri inconvenienti e il problema di ricorrere ad approvvigionamenti idrici alternativi si pone, specie se – contemporaneamente – si possono risolvere anche altri problemi.



L’autore ringrazia il prof. Antonio Impagliazzo per avergli fornito la documentazione allegata.

Si allegano, in formato .pdf, copie dei due documenti citati.

Allegato 1 – Disegno di legge Senato 24 ottobre 2019. Legge SalvaMare.pdf

Allegato 2 – Tribunale amm.vo Regione Sicilia. Pubbl. 22.04.2020.pdf

Immagine di copertina: Progetto del dissalatore Ventotene. Da temporeale.it dell’11 novembre 2017.

 

Appendice (cfr. commento della Redazione)

Su segnalazione di Vincenzo Ambrosino e nel rispetto della pluralità delle opinioni, pubblichiamo il link alla pagina Fb del <em>Gruppo Consiliare ‘Tutti per Ponza'</em>:
https://www.facebook.com/groups/1540436995968159/permalink/4703557656322728/

Per coloro che non accedono a <em>Facebook</em> alleghiamo il testo in file .pdf:
DISSALATORE E PORTO TURISTICO… UNA ROVINA O GARANZIA DI LAVORO E RICCHEZZA? Di Piero Vigorelli

 

3 Comments

3 Comments

  1. La Redazione

    30 Settembre 2020 at 08:42

    Su segnalazione di Vincenzo Ambrosino e nel rispetto della pluralità delle opinioni, pubblichiamo il link alla pagina Fb del Gruppo Consiliare ‘Tutti per Ponza’:
    https://www.facebook.com/groups/1540436995968159/permalink/4703557656322728/
    Per coloro che non accedono a Facebook il testo è allegato in file .pdf all’articolo di base

  2. vincenzo

    30 Settembre 2020 at 10:26

    Vigorelli continua a battere sui cavalli che lui ritiene vincenti: dissalatore e porto.

    Ferraiuolo ha sempre avuto perplessità sia per il dissalatore sia per quel porto.
    Ha sempre detto, almeno da trent’anni, che la zona ex Samip per essere risanata e sviluppata aveva bisogno di un progetto generale che passasse attraverso una variante al piano regolatore.
    Sono passati più di 40 anni dalla chiusura della miniera e le cose che sono state fatte in quella zona non hanno mai seguito una pianificazione. Le scuole, i campi da calcetto, la tenso-struttura, la centrale elettrica, le stesse discariche hanno dimostrato l’unica nostra capacità di amministrare il territorio basata sull’improvvisazione e sull’opportunismo di cogliere le occasioni finanziate dall’esterno.
    In assenza di una pianificazione tutto si riduce a opinioni le quali non possono che essere strumentalizzate dai poteri finanziari.

  3. Biagio Vitiello

    1 Ottobre 2020 at 09:19

    Ho letto l’importante articolo sul dissalatore di Silverio Lamonica, e i vari commenti – di Vincenzo Ambrosino, in primis – che mi trovano in piena sintonia.

    Ribadisco il mio modesto parere: metaforicamente non si può fare la vela (porto e dissalatore), se prima non viene costruita la barca (piano regolatore in cui ricade l’area di pertinenza di questi due progetti).
    Se poi si procedesse in modo inverso (prima la vela e poi la barca), sarebbe un grave errore, e mi verrebbe da “malignare”.

    Pertanto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l’amministrazione su questo tema importantissimo per Le Forna, ma già so che nessuno dirà qualcosa (…neanche i “fuoriusciti”!). Perché?

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