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Una canzone per la domenica (112). Yesterday. Paul Mc Cartney, ma non solo…

Proposta da Sandro Russo
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Non vi aspetterete che presenti Yesterday, come canzone della domenica.
Troppo facile, no?
Dal momento che è una delle canzoni più famose del mondo della premiata ditta Mc Cartney-Lennon (in arte The Beatles).
Perché è in realtà solo di Paul… e le storie sono tante sulla sua genesi (sognata tutta intera durante la notte e buttata giù al mattino); sull’incredulità dello stesso autore che non fosse già stata scritta da qualcun altro; sulla lunga gestazione per migliorarla e aggiungerci un testo adatto (nella prima versione in progress si chiamava scrambled eggs (uova strapazzate); del perché Mc Cartney ha sempre rifiutato di attribuirsela, dato l’accordo che tutto quello che si produceva era firmato in coppia.

Troppo facile, visto che è in assoluto la canzone che ha avuto più cover al mondo: – 1600 registrazioni: da Guinness dei primati! – ed è considerata tra le più belle di sempre!
Tutte queste notizie un curioso già le conosce o può facilmente andare a guardarsele su Wikipedia.

YouTube – Paul Mc Cartney canta Yesterday

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Ne voglio parlare invece perché Yesterday è anche il titolo di un film (del 2019, di Danny Boyle), con Himesh Patel, pressoché sconosciuto attore indiano, come protagonista.
Boyle è lo stesso regista – si può dire “di culto”? – di Trainspotting (1996) e di The Millionaire (2008), tra tanti altri [per un altro suo film The Beach, leggi qui [2]; per Trainspotting, leggi qui [3]].

Per il film era stato previsto un budget di 26 milioni di dollari, di cui almeno 10 milioni per ottenere i diritti per le canzoni dei Beatles.
Ma poi al 9 settembre 2019, il film aveva incassato 73,2 milioni di dollari nel Nord America e 69 milioni nel resto del mondo, per un totale di 142,2 milioni di dollari! [notizie da Wikipedia].

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Yesterday (il film) ho faticato un po’ ad andarlo a vedere; in genere i film rievocativi di quel periodo mi mettono tristezza e li evito. Poi, quando già stava per uscire dalle sale e su insistenza di Tano, l’ho visto.
E l’ho molto apprezzato.
Una storia di quelle che piacciono a me. Una “ucronia”!
– Ucronia?
– Ce sarrai! …tu e tutta ’a razzaccia toia
 – direbbe Giggino
Non è troppo complicato, invece. È immaginare una storia su “come sarebbe il mondo se fosse successa una certa cosa diversa da quella che in realtà è avvenuta”.
Per esempio… come sarebbe stato il mondo se Hitler avesse vinto la guerra, è un’ucronia.
Questo assunto è anche il tema di un romanzo ‘ucronico’ di Philip K. Dick pubblicato nel 1962 con il titolo italiano: La svastica sul sole, diventato poi una serie tv (2015-2019): The Man in the High Castle  L’uomo nell’alto castello.

Per tornare al nostro film…
Jack Malik è un giovane anglo-indiano alquanto sfigato che cerca di aver successo cantando le sue canzoni in pubblico, nei pub o in piccoli locali. Ma non riesce a sfondare, anche se i suoi amici hanno fiducia in lui e lo incoraggiano.
In una notte di pioggia, mentre sta tornando a casa in bicicletta, durante un black-out totale e inspiegabile che interessa il mondo intero, viene investito da un autobus e perde conoscenza.

Quando si risveglia in ospedale, contuso, ma con niente di grave (solo due denti rotti), scopre – non subito, ma pian piano e del tutto incredulo – che il mondo intero, tranne lui, ha dimenticato le canzoni dei Beatles (e altre poche cose, tra cui la Coca Cola)… Come se non fossero mai esistiti.
Di qui, realizzato quel che è successo (anche senza capire come, e con molti dubbi), pensa di sfruttare la fortuna e comincia a cantare e a proporre lui le canzoni dei Beatles, ottenendo un successo mondiale.
Nel film succedono molte altre cose, ma questo è l’evento principale.

Qui il trailer del film:

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Film davvero molto gradevole e per gli amanti del Beatles, come dice il critico, “una manna”; ma la scena che ho più amato è quando lui, in crisi per aver mentito su tutto, va a trovare John Lennon ormai 78enne sulla spiaggia dove abita (un cameo di Robert Carlyle): ha vissuto lontano dai riflettori ed è ancora vivo. Jack chiede a Lennon se ha condotto una vita di successo, al che lui gli risponde che ha vissuto felicemente e con la donna che amava.
Lennon consiglia a Jack di rivelare sempre i propri sentimenti a chi ama e di dire sempre la verità, per poter avere una vita felice.

Qui la scena di cui dicevo, molto lenta e rilassata, tra la frenesia di prima e di dopo:

 

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Appendice del 28 sett. (cfr. commento di Franco Zecca)

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