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Epicrisi 298. Zigzagando tra le notizie

di Rosanna Conte

[1].

L’arrivo dell’autunno si è presentato a Ponza con una classica tempesta che in un batter d’occhio ha trasformato il paesaggio del porto. Dei pontili, quasi tutti smontati è rimasto solo qualche impalco fisso; sono scomparse precipitosamente, in vista dei preannunciati temporali, molte barche all’ancora, mentre bar, ristoranti e le attività esterne hanno messo al riparo sedie, tavoli e tavolini facendo prevedere strade e marciapiedi preparati per il periodo invernale. Ovviamente anche alle Forna, dove il forte vento di ponente ha imperversato, si sono notati i cambiamenti, sebbene la dispersione delle attività turistiche e di servizio sul territorio sono più diradate, e perciò meno visibili, che al porto.

E’ quindi con spirito autunnale che mi accingo a ripercorrere le notizie della settimana.

Notizie belle e brutte della vita dell’isola, come le nozze d’oro di Margherita e Giovanni ( Margherita e Giovanni festeggiano le nozze d’oro), [2] la nascita di Riccardo Di Maio (E’ nato Riccardo) [3]  e, purtroppo, la scomparsa di Annamaria Conte [4], che ci ha lasciati dopo cinque mesi di ospedalizzazione, si intrecciano con le notizie legate al rientro a scuola (Settembre andiamo, è ora di tornare a scuola) [5] in tempo di Covid-19 e alla ripresa delle dispute sulla gestione della nostra comunità.

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Partiamo dalla richiesta all’amministrazione di provvedere all’estensione delle concessioni demaniali da parte di alcuni operatori nautici cui è seguita l’immediata risposta da parte del Comune (Ponza, estensione delle concessioni demaniali. La parola al Comune [7]) che aveva già provveduto agli inizi del mese. E’ un tema molto forte per l’economia dell’isola che a mio parere dovrebbe essere affrontato diversamente. Concedere  a privati la gestione di un bene pubblico non è sempre una modalità ottimale di amministrare. Abbiamo in Italia diversi esempi di amministrazioni comunali che hanno preso loro direttamente le concessioni e le hanno, poi, date in subappalto ai privati con vincoli ben precisi e un pagamento di canone in relazione alle diverse voci di incasso degli operatori, ricavando introiti utili alla comunità. Del resto la stessa direttiva europea Bolkestein prevede forme di collaborazione pubblico-privato.

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Qui a Ponza non ci abbiamo mai provato, ma, visti gli scarsi introiti del comune e la ricchezza della risorsa forse sarebbe il caso di pensarci, anche se credo che un’idea del genere non appartenga a questa amministrazione come non è appartenuta alle altre che l’hanno preceduta.

Diciamo che manca, probabilmente la fantasia, se vogliamo chiamare così un’azione che affronta i problemi in maniera integrata, come per la grande poubelle parigina (‘A munnezz’, chella grossa) [9]

Noi ci accontentiamo del rattoppo, come per la balneabilità della spiaggia di Giancos (Giancos…Giancos) [10] che, posta fra pontili e cantieri di Santa Maria e pontili, rada e attracchi vari del porto, ci dovrebbe invitare ad entrare in acqua solo perché  verranno messi in atto interventi logistici di sicurezza, come la delimitazione di boe, e l’abbellimento dell’accesso.

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La nostra isola con Chiaia di Luna, Cala Fonte, Cala dell’Acqua, Cala d’Inferno, la Parata e così via, invece di occuparsi del recupero delle sue bellezze accessibili da terra, recupera una spiaggia nel porto che, per carità, ha il suo fascino, come tutta la baia del porto, ma che fin quando le barche ormeggiano nella baia e rimangono pontili e cantieri nel porto, non è precisamente quello che si chiama un’offerta imbattibile di  mare. Una volta per Ponza era normale parlare come parla Luciano Bernardo di La Costa degli Dei [12], ma noi non ci pensiamo più. Ci siamo abituati ad abbassare il livello qualitativo del nostro mare e delle nostre coste, che solo per la forza della natura riescono ancora a conservare le vestigia del loro splendore attrattivo.

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Il nostro timore è che, anche per dove c’è stata l’abilità di reperire fondi con risorse già stanziate, come per l’accesso a Chiaia di Luna,  i motivi burocratici legati alla macchina operativa che l’amministrazione  non riesce a rendere fluida, rischia di vanificare il tutto, lasciando incancrenire il problema.

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Per quanto piccola cosa, il sentiero che porta all’Incenso è stato un passo concreto (Rosso a Calacaparra) [15]. E’ bello e sicuro, ma non può restare isolato: ci sono tanti sentieri da recuperare e valorizzare  inseriti in un contesto paesaggistico, economico e storico  che possono dare una qualità diversa all’offerta turistica di Ponza. Il video di Peter Alt è un corredo prezioso alla riflessione di Franco De Luca. La perizia di Peter, ci rende partecipi emotivamente della cerimonia che si avvale anche del fantastico panorama dell’Incenso.

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E’ impressionante la frana di Ventotene (Frana di Ventotene, racconto per immagini) [17], ma la natura fa il suo corso e gli esseri umani possono stare al suo fianco per conservarla oppure contribuire col loro operato a trasformarla a proprio vantaggio o svantaggio. Questo dipende dalle scelte miopi o lungimiranti che fanno.

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A Ventotene, ad esempio, c’è  un Museo della Migrazione che sperimenta il museo all’aperto con la partecipazione di scolaresche che vanno a conoscere gli uccelli e le loro rotte migratorie (Prove di volo! al Museo della Migrazione di Ventotene). [19] Noi, a Ponza, preferiamo essere cacciatori invece che studiosi. E’ una scelta che gratifica il primitivo istinto di caccia, legato alla sopravvivenza dopo la discesa degli ominidi dagli alberi, ma indebolisce gli habitat e non porta introiti alla comunità.

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Le isole, poi, sono per loro natura ecosistemi che lo squilibrio apportato da mano umana può più facilmente infrangere.  Pensiamo a come viene tutelata Montecristo (Montecristo (1)) [21]dove si può respirare, solo su prenotazione e per poco tempo, l’aria dell’isola primigenia, l’essenzialità dell’isola. In verità riusciamo ad avvertirla di più dove ci sono meno persone o, caso mai, dove non c’è stata ancora impronta di orma umana.

[22]

Ma che specie è la nostra se la sua presenza rischia di diventare dirimente per la conservazione della natura?  Eppure ci sono popolazioni che sono sopravvissute in ambienti ostili proprio perché hanno rispettato le esigenze della natura. Quindi è questione di scelta comportamentale e di valori che la indirizzano.

[23]

Il percorso di questa settimana non può trascurare notizie importanti come la scomparsa di Rossana Rossanda (Salutiamo Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso), [24]che per i giovani rimane un’illustre sconosciuta e per coloro più avanti in età, che non si sono mai interessati di politica e del comunismo, rimane un nome orecchiato ma che non suggerisce molto.

Eppure è stata una voce che ha asserito il contrario di quanto viene normalmente passato come comunismo. La sua mente e il suo impegno la inseriscono nel filone italiano del comunismo; quello che con Gramsci guarda al  rispetto dell’altro, alla libertà della mente e dell’individuo, alla lotta allo sfruttamento nel campo del lavoro, alla democrazia. La sua frase “Il comunismo ha sbagliato, ma il comunismo non è sbagliato” ci dice che sono le modalità di attuazione a rendere riprovevole o meno un’idea progettuale di società . Del resto il tanto decantato capitalismo ha provocato e provoca sfruttamento, povertà, guerre e grandi disuguaglianze.  E’ la capacità umana a trasformare i valori in comportamenti, cioè ad essere conseguente, che rende più trasparente il valore di un’idea. Se ci pensiamo, perché ormai ci siamo abituati, sentiamo quotidianamente politici di mezza tacca proclamare programmi di cambiamento con grandi paroloni che in pratica si riducono a piccole azioni interessate.

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Sul nostro sito sono arrivate anche notizie di carattere nazionale come quelle sulla 77.ma Mostra del Cinema di Venezia (Venezia 77. Julia Vysotskaya [26]), o provinciali come Parco del Circeo, weekend di passeggiate poetiche [27] o come Open day: al via ufficialmente la stagione 2020/2021 [28] che mira a salvare la tradizione della pallamano gaetana.

A Ponza intanto si sta svolgendo (nella sede del museo in via Roma, a causa della pioggia), la rassegna dei Corti sul mare  con la proiezione di 26 cortometraggi (Festival “Corti sul mare” a Ponza, ci siamo [29]).

E facendo un salto nel tempo e nello spazio, entriamo nel mondo del Bronx di circa settanta anni fa , nella Little Ponza che Emilio Iodice ci ha riportato col suo racconto La notte delle patatine fritte. [30]1 e (2). [31] Piccola storia di grande contenuto.

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Invece ci riportano alla grande storia Gianni Sarro e Fabio Lambertucci, rispettivamente con La storia raccontata dai film (17). La presa di Roma, 20 settembre 1870 [33] e Omofobia in camicia nera. San Domino, l’isola dei “femminielli” [34].

Una rassegna di film storici è molto utile per rileggere delle pagine del nostro passato, anche se bisogna sempre capire come sono dosati l’immaginario artistico e la realtà storica. Ma per questo è sufficiente avere la corretta informazione, che valuta anche il confronto di opinioni diverse, e poi ci si può lasciare andare a godersi il film che costituirà sempre un mattone della nostra conoscenza, con la conseguenza di servire da stimolo per ulteriori approfondimenti.

Fabio Lambertucci ha deciso di farci ripercorrere temi del fascismo che da luglio ad oggi ha trattato intensamente recuperando visioni e interpretazioni di qualche decennio fa da affiancare a lavori più recenti.  Al di là di qualche momento cruciale della fine del fascismo come l’8 settembre, essenzialmente si è proiettato  verso il tema di come veniva vissuta la sessualità in quegli anni, e l’omofobia era una pietra miliare, insieme alle case chiuse, di un’organizzazione della società che partiva dalla convinzione che, essendo l’uomo superiore alla donna, la sua virilità dovesse essere esibita in tutti i modi. Purtroppo questa visione distorta permane ancora oggi, specie, ma non solo, negli strati sociali più emarginati.

[35]

Sandro Russo, invece, ci proietta nel mondo della botanica insulare con rapidi paragoni fra Montecristo e Ponza [36]. E’ una descrizione ricca di particolari, anche storici, che rendono l’articolo interessante. Sempre Sandro ci ricorda la giornata dell’Alzheimer una malattia degenerativa terribile perché fa perdere non solo la memoria, ma anche la percezione di sé (Oggi è la giornata mondiale dell’Alzheimer (2). Una condivisione di letture e film) [37]

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[39]

Abbiamo ricordato le Giornate Europee del patrimonio 2020. Eventi a Formia, Gaeta e nel Lazio [40] e la partecipazione all’evento dell’Archivio di Stato di Latina con la presentazione del progetto di digitalizzazione delle fonti, ormai concluso della sezione  “Heritage and Education – Learning for life”  (Digitalizzazione fascicoli confinati e internati: è quasi fatta) [41]

[42]

Da non trascurare la Rassegna Stampa [19] della settimana dove sono concentrate le notizie che ci riguardano inseriti nel contesto più ampio della nostra provincia, dalla preoccupante diffusione del Covid-19, alla nascita di 67 tartarughe Caretta caretta a Ventotene, all’indagine per diffamazione contro l’Ente Parco del Circeo per la distruzione dei daini, che interessa anche l’ex sindaco Pietro Vigorelli, Intanto il maltempo non si placa. A Ventotene è stato rimandato l’incontro Ventotene, percorsi Vulcanologici [43], e tutta la giornata di sabato Ponza è rimasta isolata, senza collegamenti con la terraferma.

Prima di chiudere questa lunga epicrisi (erano molti gli articoli della settimana) non vorrei dimenticare assolutamente di dare il mio personale benvenuto a Silveria Aroma, un acquisto prezioso per la nostra redazione (Il benvenuto a Silveria Aroma, new entry in Redazione) [44]

 

NdR: la foto di copertina è di Silveria Aroma