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Giancos… Giancos

di Francesco De Luca

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Premessa: non sono un analista politico, non riesco ad entrare nella logica ingarbugliata della politica, e perciò cerco di capire.
La politica nel senso di amministrare la cosa pubblica (è il suo significato originario) ha come principio inderogabile: tendere a realizzare ciò che è bene per l’intera comunità. Qui parlo di quella isolana, di quella ponzese.
Ma il bene comune è un’espressione che va sottoposta a verifica. Perché spesso, ad essere buoni, sotto la facciata popolare, comunitaria, si celano interessi di parte. Esempi: alla luce delle considerazioni offerte dai piani programmatici e nei comizi, la nascita di un porto, per una comunità isolana, appare un evento formidabile, eppure così non è se si svela che i finanziatori si accaparrano parte della costa per i loro lucrosi affari, lasciando agli isolani i rimasugli.
Così era il Porto di Cala dell’Acqua ieri, così è il progetto del porto con attracco a Giancos.
E dunque le Amministrazioni, a parole, vantano la priorità del bene pubblico, ma poi gettano le basi per far sopravanzare il guadagno dei privati sull’utilizzo pubblico.
Quanto dico c’è da pensarlo nella questione della spiaggia di Giancos. Ritornata all’uso pubblico, dovrebbe trovare l’Amministrazione felice della sentenza. Lo spero…

C’è qualcosa di incomprensibile per i profani della politica come me (l’ho anticipato). Anzi l’incomprensibilità diviene più profonda quando ciò che è di pertinenza politica (bene comune) si attorciglia con la pertinenza dei tecnici (funzionari comunali).
Ora il tecnico, in Amministrazione, non decide ciò che si deve o non si deve realizzare, ma ha la funzione di trovare i mezzi legali per raggiungere l’obiettivo (questo credo io, per quello che capisco).
Gli obiettivi li decide l’Amministratore che ne ha fatto la base della sua campagna elettorale e che, per questo, è stato eletto.
Dare la gestione dell’Amministrazione ai tecnici comunali mi appare non corretta.
Ma le questioni di cui sto parlando si attorcigliano ancora di più se le si considerano col marchio di destra o di sinistra.
Per un incompetente come me diviene un rompicapo trovare il bandolo della matassa.
È di sinistra permettere ai vecchi, ai bambini, ai disabili trovare frescura in acque a due passi da casa? O è di destra?
È di sinistra volere che su luoghi di pubblica utilità sia impedita all’impresa privata di perseguire i suoi guadagni? O è di destra?
Rimango senza argomenti. La mia incapacità di districarmi fra questi grovigli concettuali mi porta ai margini dell’opinione pubblica. Rimango perplesso e avvilito.

Convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria per sabato 26 settembre 2020 (inviato da Vincenzo Ambrosino): Cons_Comunale.pdf_ [2]