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Il sindaco pescatore, un film da vedere. Stasera su Rai Uno

di Tano Pirrone
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Stasera su Rai uno alle 21,25

Programmato per stasera il film di Maurizio Zaccaro su un personaggio noto ai lettori del sito.
Tano, che ha visto anche l’ultimo film del regista, Nour (2019) ne parla (bene) e ci consiglia di vederlo, quando uscirà nelle sale.

 

Maurizio Zaccaro, il regista del film dev’essere un tipo ostinato, con “sani e robusti principi” dentro, uno che sa dove andare e come andarci. Tant’è vero che nel suo curriculum fra i “mestieri” sono indicati i tre perni principali dell’arte cinematografica: egli è al contempo produttore, sceneggiatore e regista. Non sempre contemporaneamente, ma conosce bene tutto il ciclo creativo e realizzativo del film, ne ha padronanza e del prodotto finito si assume quindi tutta la responsabilità. Non è più un ragazzino, ma conserva lo spirito indagatore e non ha timore né di soggetti aspri ed astrusi né di forme originali, ma funzionali ai termini del progetto.

Il suo debutto nel lungometraggio lo fa con Dove comincia la notte, col quale vince il premio per regista esordiente ai David di Donatello del 1992. Dopo di questo e prima di Nour, che è il film che abbiamo visto ieri sera e di cui vogliamo parlare, ha girato, per il cinema altri cinque film, tutti imperniati su problemi importanti della nostra società, ma poco “spettacolari”: il dramma di Enzo Tortora (Un uomo per bene, 1999), la guerra in Croazia (Il carniere, 1997), l’integrazione culturale degli emigrati (L’Articolo 2, 1994), l’umanità periferica e umile cara ad Ermanno Olmi (La valle di pietra, 1991) su un soggetto di Olmi stesso. Il quinto lo ha disconosciuto per dissensi insanabili con il produttore. [2]

Protagonista di Nour è Pietro Bartolo, il dottore che a Lampedusa si occupa di soccorrere i migranti, e che è già stato il grande protagonista del docufilm Fuocammare. Egli prende a cuore il caso di Nour, una ragazzina siriana costretta dalla guerra a lasciare la propria patria e rimasta senza la madre Fatima.

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Pietro Bartolo è impersonato da Sergio Castellitto, in una delle sue migliori e partecipate interpretazioni. Zaccaro torna a lavorare con Castellitto dopo Il sindaco pescatore (2015), storia di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso dalla mafia locale. Brava l’attrice adolescente Linda Mresy che impersona Nour e che è già al suo secondo film.

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Maurizio Zaccaro usa un linguaggio semplice ed umile, facile da comprendere ma mai banale o scontato e l’umiltà che certo riprende dalla sua “vicinanza” ad Olmi, gli permette di confrontarsi con uno dei mille fatti tragici di cui è impastata la storia degli sbarchi a Lampedusa, e non solo, stando sempre dalla parte della storia, senza farsi prendere la mano dalle verità assolute e da fin troppo facili – e graditi ad un certo pubblico – manicheismi. Con bravura e delicatezza riesce a tenersi lontano dalle posizioni “maggioritarie”. Anzi le rifugge, evita orpelli e strumentalizzazioni, cavalca le contraddizioni e riesce infine a darci un film, che ci è piaciuto, ci ha emozionato e che ci ha riportato a confrontarci ancora una volta, ma con pacatezza, con la tragedia.

[di Tano Pirrone del 26.08.2020]

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Note

 

Postille a “Il sindaco pescatore” di Maurizio Zaccaro (2016)

di Tano Pirrone (del 31/8/2020, dopo una nuova visione del film)

Il giorno 5 settembre saranno dieci anni che Angelo Vassallo è morto, sparato, ucciso da ignoti. Nei precedenti quindici anni era stato sindaco di Pollina; dopo tre mandati era stato ancora rieletto trionfalmente qualche mese prima. Aveva, con sacrificio, testardaggine e incessante impegno trasformato un paese gestito in modo clientelare, trascurato, avvilito, in un paese modello, celebrato dovunque e premiato. Le acque di Acciaroli, frazione marina di Pollina, hanno ottenuto le “5 vele” di Legambiente e la Bandiera Blu delle spiagge; Pioppi, un’altra frazione a mare è divenuta capitale mondiale della Dieta Mediterranea.

Il 30 agosto, pochi giorni prima della decima ricorrenza della morte di Angelo Vassallo, pescatore e sindaco di Pollina, RaiUno ha trasmesso il film che Maurizio Zaccaro ha girato nel 2016 per la televisione. Dopo aver visto Nour (vedi sopra) non volevo perdere l’occasione di rivedere il tributo all’ennesima vittima della guerra che si combatte contro gli amministratori locali (ben 143 alla data in cui il film viene girato). A distanza di 10 anni nessun colpevole è stato assicurato alla giustizia, il giudice cui grava la responsabilità delle indagini sospetta trattarsi di delitto di “camorra”!

Infilare il film nella programmazione serale domenicale, dopo “Techetechete” e infarcirlo con decine di interruzioni pubblicitarie non è un buon servizio: è un uso abominevole di strumenti che dovrebbero servire a mantenere il ricordo di uomini e donne esemplari e trasmettere orgoglio e rimpianto, ammirazione ed emulazione. L’unico sentimento affiorante è, invece, la rabbia sorda per come la televisione pubblica tratta personaggi, opere e spettatori. Vergogna!

Il film ha tutte le “qualità” del film per la televisione: dice ma non troppo, la famiglia sempre al centro, se poi c’è il prete ancora meglio (e se il prete è don Matteo è il massimo); tutti sono bravi e buoni, comunque recuperabili, i cattivi vengono da fuori e la comunità è salva; e poi, diciamolo pure, in fondo in fondo se l’è proprio andata a cercare!

Tutto è di livello più basso rispetto a Nour, la narrazione è tagliata sapientemente in funzione dell’uso, i personaggi sono più macchiettistici e lo stesso Castellitto si adegua.
Nulla toglie che il film può essere rivisto: ma voi fate come faccio io: registro e dopo lo vedo saltando la pubblicità. Annotatevi, però, i nomi delle ditte responsabili delle interruzioni e state sempre molto attenti a non comprare mai nulla, mai che venga da loro prodotto. Impareranno a non interrompere i film.

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Appendice del 5 settembre 2020

Nell’Anniversario della morte, riprendiamo da la Repubblica on-line edizione odierna, l’articolo scritto da Roberto Saviano dieci anni fa, dopo il delitto del sindaco di Pollica Angelo Vassallo

Le cosche tornano a colpire. Ucciso il sindaco anti-camorra [8]

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