Attualità

Lina ‘la veneziana’ ci ha lasciato

di Luisa Guarino

 

Anche se ormai aveva lasciato Ponza da tanto tempo, il ricordo di Lina ‘la veneziana’ (Carolina Zampieri) credo sia tuttora vivissmo a Ponza, soprattutto tra i commercianti e gli abitanti di Corso Pisacane.

Aveva conosciuto Antonio Farese, figlio di Biagio e Brigida, durante un viaggio di quest’ultimo in Veneto, dove viveva il fratello Benito, che mia madre chiamava sempre Beny. Anche Antonio era più conosciuto come Tony.

Lina ha portato nell’isola il suo sorriso, la gentilezza e la dolcezza della lingua veneta. La sua disponibilità era unica e tantissimi turisti andavano e tornavano sempre da lei.
E’ stata tra l’altro la prima ad affiancare a cartoline e francobolli (che acquistava direttamente alla Posta per offrire un servizio completo ai clienti) i souvenir di Ponza, che ordinava in un paese della Costiera Amalfitana. Quando arrivavano gli scatoloni, parenti e amici le davamo volentieri una mano a tirare fuori i diversi oggetti e a prezzarli.
Negli anni ’90 nelle pagine dell’estate di Latina Oggi le ho dedicato un servizio molto carino, con le foto del suo particolarissimo negozio.
In tanti lo hanno letto con grande piacere.

L’ultima volta che ci siamo viste è stato dieci anni fa, nell’inverno del 2010, nella sua casa di Mira. Come tanti, conserverò di lei un ricordo indelebile.
Ai familiari e ai nipoti il mio abbraccio più affettuoso insieme a quello di tutta Ponza

4 Comments

4 Comments

  1. Ofelia Serto

    30 Agosto 2020 at 10:10

    Una signora molto dolce la ricordo con affetto

  2. Maria Conte

    30 Agosto 2020 at 12:41

    Ho sempre pensato che, quando scompare un ponzese, muore un pezzo dell’isola. Oggi, però, voglio ricordare e rendere omaggio ad una veneziana che è vissuta a lungo ed ha tanto amato l’isola e San Silverio: la signora LINA (Carolina) Zampieri, vedova di Tonino Farese, mancata il 28 agosto.
    Ha gestito, con particolare gentilezza e disponibilità, accentuate dalla cadenza veneta del suo parlare, il negozio cartoleria del suocero, don Antonio (Tatonno) Farese, a metà del corso, accanto alla gelateria.
    Per malattia, non aveva più potuto raggiungere l’isola, in questi ultimi anni. Quando la sentivo da Padova, abitava a Mira, un bel centro della Riviera del Brenta, poco distante, mi chiedeva di tutti e di tutto, di Ponza. Son certa che, negli ultimi istanti, abbia rivisto le immagini dell’isola, a lei tanto familiari, ed abbia rivolto lo sguardo alla chiesa, a San Silverio, come faceva spesso, soffermandosi sull’uscio del negozio… ogni giorno.
    Ciao, Lina; sarai sempre nel cuore dei ponzesi, che ti hanno conosciuto e stimato come persona buona, mite, gentile. Per noi, sei isolana, come noi.
    Un abbraccio.
    Maria Conte

  3. Michela C.

    31 Agosto 2020 at 22:03

    Gentili Luisa, Ofelia, Maria
    e tutte le persone che hanno avuto in questi giorni un pensiero per la cara Zia Lina “la Veneziana”: vogliamo dirvi grazie.

    Grazie di cuore per averle voluto bene
    Grazie per ricordarla ancora con affetto, nonostante sia passato del tempo da quando ha dovuto lasciare Ponza
    Grazie per le belle parole che avete avuto per lei, ci hanno commosso e ci hanno confortato in questo momento doloroso
    Un ringraziamento particolare va anche alla sig.ra Irma, che col suo gesto affettuoso ha portato a conoscenza la notizia della scomparsa di Carolina.

    Siamo sicuri che Carolina, “Lina” o “Ina” (come la chiamiamo qui a Venezia) è felice di sapere che tante persone si ricordano di lei con affetto
    Un sentito ringraziamento da parte di tutti i suoi familiari

  4. Dante Taddia

    7 Settembre 2020 at 19:06

    Ricordare Lina è per me ricordare un po’ tutte le belle chiacchierate che ci siamo fatte quando passando sul Corso Pisacane mi fermavo da lei proprio per “e do’ ciacoe en venexian”.
    Vedo già la faccia stupita degli amici che mi chiedono: “Che stai accucchianne? Ma tu, nun si’ romano?”.
    E allora spiego subito. Sono romano, certo, ma mia madre era veneziana e per il mio 50% materno conosco anche quel dialetto.
    Era quindi un doppio legame quello con Lina anche perché a lei faceva piacere scambiare due parole in dialetto, e a me altrettanto, ricordando la volta che mia madre era venuta a Ponza e da brava turista aveva fatto visita alla “Boutique dei souvenir” di Lina.
    Si sono fatte delle gran belle risate: due veneziane isolane del sabbioso Adriatico che si trovano a tanti chilometri di distanza in una piccola isola rocciosa del Tirreno, e ovviamente si sono sfogate a “ciacolar” di tante cose ma soprattutto della loro città, straordinaria e unica.
    Non mancavo mai di fermarmi da lei per un saluto o magari per una cartolina da spedire con i suoi saluti a mia madre.

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