Ambiente e Natura

Miglior turismo uguale più introiti per gli operatori

di Francesco De Luca

 

Se l’affermazione del titolo diventa domanda allora è possibile dedurne insegnamenti, se, invece la si pone come assertiva, ossia come dogma economico, allora, pur essendo incontrovertibile la relazione che miglior turismo porti più introiti agli operatori, l’affermazione è banale e non meritevole di attenzione. Perché è avulsa dal contesto e dunque vale a Ponza come a New York, e dunque le mancano sia le condizioni cui si riferisce sia gli interessi umani messi in gioco.

Non vorrei apparire ostico ma una moneta di cinque euro, la stessa, muta valore se è nella tasca di un disoccupato oppure nella tasca di un benestante: il valore d’acquisto è lo stesso ma le aspettative e le condizioni d’uso sono diversissime.
Eppoi il turismo ( quello vissuto a Ponza ) non si esplica in una proprietà privata o nel chiuso di una impresa produttiva, bensì va a toccare tutti i settori di una realtà che è fisica ( l’isola ), che è umana ( la popolazione ) e pertanto si deve manifestare nel complesso delle norme giuridiche, sociali, culturali, ambientali finanche.
Insomma: miglior turismo significa incrementare i proventi degli operatori del settore ma in subordine, giacché prioritariamente migliorare il turismo significa migliorare le condizioni sociali del paese, ma anche quelle culturali, e così via, toccando tutti i settori intrecciati di una realtà complessa come è ogni realtà umana.

Fermarsi alla sola dimensione economica significa non capire come ogni paese, e dunque anche Ponza, vive in una complessità di relazioni, e che seguire le formule magiche allontana dal trovare soluzioni.
E’ un discorso di sinistra questo? E’ di destra?
Pongo questi interrogativi per ribadire come sia fuorviante affrontare i problemi dell’isola ( che sono tanti e tanti irrisolti ) con la pregiudiziale ideologica Operatori turistici a Ponza siamo tutti… compresi i bimbi con le loro bancarelle e compresi i pensionati che arrotondano lavorando sulle motobarche.

E dunque migliorare il turismo a Ponza riguarda gli attracchi come i viottoli, la pulizia delle spiagge come quelle delle stradine interne, significa vigilare sull’ordine nelle vicinanze delle discoteche così come nelle solitarie vie degli Scotti, significa qualificare la scuola come le strutture recettive, rassicurare la salute degli abitanti e rendere più efficienti le comunicazioni marittime.
Chi ci viene a visitare in estate deve trovare un paese pulito, ordinato, regolato, educato che offre le sue bellezze naturali e paesane con garbo e professionalità.

1 Comment

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  1. Riccardo Freda

    5 Settembre 2020 at 11:00

    Posta correttamente la domanda, dunque, perché non provare per una volta a rispondere? Con i fatti, possibilmente. E che si possa verificare finalmente se, una volta migliorata l’offerta, non migliori anche l’introito! Augurandoci – tutti – che sia così.

    Frequento, conosco bene e amo l’isola da più di quarant’anni. Constato che quello che manca a Ponza è quella forma di decoro, per gli occhi e per l’anima, che altri posti hanno o conservato dal passato, oppure, migliorando, sviluppato cavalcando l’occasione economica del turismo. Un cestino porta-rifiuti in più, una panchina intatta, un muro pulito, una recinzione disegnata, una baracca meglio celata alla vista, una porta in legno, un fiore e un albero, un bel lampione, oltre che una fogna funzionate, una raccolta rifiuti migliore, una spiaggia pulita e tanto altro purtroppo non eccelso, migliorano la qualità della vita di tutti, e non solo dei turisti.

    Con l’augurio – con riferimento alle ultime righe dell’intervento di Francesco De Luca – che chi viene a visitare Ponza in estate, trovando garbo e professionalità, ritorni con curiosità e piacere anche in autunno e primavera, e, perché no, in inverno.
    Della irripetibile (ir-ri-pe-ti-bi-le) bellezza naturale di Ponza ne potrebbe godere anche un turista migliore di quello abituale che in agosto azzanna il panino a Lucia Rosa e ascolta musica a volume alto, di cui è piena l’isola negli ultimi anni.

    Con irripetibile amore
    Riccardo Freda

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